Chapter 48: Solo io, tu e Parigi

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[Ta Reine di Angèle]
"Toi, les rois, tu t'en fous, c'est pas c'qui t'plaît
Mais tu voudrais qu'elle soit ta reine ce soir"

[Ta Reine di Angèle]"Toi, les rois, tu t'en fous, c'est pas c'qui t'plaîtMais tu voudrais qu'elle soit ta reine ce soir"

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Chapter 48: Io, tu e Parigi

Adele

Non avevo davvero idea se Theodore sarebbe venuto o meno al Ritz quella sera. Gli avevo lanciato una provocazione, certo, ma dopo non era seguita nessuna risposta. E ora, mentre le lancette dell'orologio si avvicinavano alla mezzanotte, l'idea che si sarebbe presentato sembrava sempre più improbabile. Eppure, c'era quella parte di me che non poteva fare a meno di aspettare. Conoscevo Theodore, conoscevo il suo modo di fare. Era il tipo che amava stuzzicarmi, per poi sparire nel nulla, lasciandomi lì a farmi mille domande solo per il gusto di tenermi sulle spine. Un gioco perverso che lo divertiva in un modo che non avrei mai ammesso apertamente, ma che, in fondo, non mi dispiaceva affatto.

Nonostante tutto, non mi feci trovare impreparata. Anche se all'apparenza ero ancora in pigiama, un completo di seta leggera con pantaloncini che cadevano morbidamente sulle cosce, la mia testa era già in "modalità Theodore". Dentro di me, l'attesa si stava trasformando in tensione, e il mio corpo reagiva come se sapesse già cosa sarebbe successo. Mi ero chiusa in bagno per un breve rituale: un tocco di profumo solido alle rose sui polsi e dietro al collo, e poi, come un ultimo tocco segreto, avevo scelto un completo di lingerie bianca, in pizzo, delicato. Non volevo sembrare troppo palese, ma abbastanza da comunicare esattamente ciò che desideravo, senza dirlo apertamente.

Non mi ero fermata lì. Avevo massaggiato sulla pelle un velo leggero di olio alla vaniglia, di quelli che lasciano una scia dolce e irresistibile. Un tocco rapido ai capelli, legati in una coda bassa e fermata con un nastrino bianco, semplice ma curato. Poi, ovviamente, le parigine. Theodore non poteva resistere alle mie parigine. Avevo notato come i suoi occhi si soffermassero sempre su quel dettaglio, come se in quel momento perdesse per un attimo il controllo. Era divertente vederlo lottare con se stesso, e sapevo che quella sera non sarebbe stata diversa.

Ma, per essere onesta, tutto ciò non era solo per lui. Mi piaceva prepararmi, mi piaceva sentirmi in controllo della situazione, come se quella tensione elettrica fosse sotto il mio dominio. Lo avevo sempre fatto, anche con altri. Forse era la mia arma segreta, la sensazione di potere che si sprigionava nel momento in cui un uomo cedeva al mio gioco.

Eppure, quella sera c'era qualcosa di diverso. C'era Theodore. E non mi aspettavo di provare tutto questo per lui, proprio lui, il biondino che conoscevo da sempre. Ma non era il momento di fare introspezione. Mi ritrovai a gironzolare per la suite, pulendo i resti del cibo cinese che avevo ordinato, buttando un'occhiata fuori dalla finestra, e controllando il telefono ogni due minuti, sperando di vedere il suo nome illuminare lo schermo.

Rêverie di Mezzanotte - 𝘽𝙇𝙐𝙀 𝙇𝙊𝙏𝙐𝙎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora