Chapter 13: Il linguaggio delle rose

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[🎧 Eat Your Young di Hozier]

"I'm starving, darling
Let me put my lips to something"

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Chapter 13: Il linguaggio delle rose

«Tesoro! Theodore è alla porta!». Nella mia esistenza, avrei potuto immaginare di udire qualsiasi cosa, ma mai avrei previsto che mia madre pronunciasse questa frase con un entusiasmo simile a quello di un genitore la sera della laurea. La mia sorpresa raggiunse l'apice nel momento in cui scesi le scale e mi trovai di fronte Theodore, elegantemente vestito di nero, con un fazzoletto rosso nel taschino e una rosa rossa tra le dita affusolate.

In quel momento, la nostra immagine poteva facilmente essere scambiata per quella di una vera coppia, se non fosse stato per il fatto che ci eravamo quasi uccisi il giorno precedente.

Era evidente, anche prima di incrociare il suo sguardo, che qualcosa si era ulteriormente spezzato tra noi. La stessa mattina, all'università, aveva proprio evitato di incrociare il mio sguardo, ed era strano perché Theodore manteneva sempre il contatto visivo, di rado mollava la presa. Forse le parole che gli avevo rivolto riguardo a ciò che conoscevo di lui e mio fratello lo avevano veramente toccato? Si era forse vergognato del fatto che fossi a conoscenza di ogni dettaglio della sua serata al Wicked con Olivia, o era semplicemente offeso dal fatto che mio fratello avesse scelto di condividere con me quelle informazioni?

«Ciao» biascicai imbarazzata per la tensione che avvertivo tra noi due.

Lo vidi scrutarmi dalla testa ai piedi, ma la sua espressione rimase a me indecifrabile. Avevo diligentemente seguito le sue scarsissime indicazioni sul dress code: Rosso. Il mio abito di raso scendeva elegantemente fino alle caviglie, caratterizzato da una scollatura a V profonda sul seno. Madre natura non era stata particolarmente generosa con me in quella zona, quindi avevo adornato lo scollo con una sottile catenina, al cui centro brillava un piccolo gioiello a forma di serpente.

I miei capelli, invece, non erano lasciati liberi. Li avevo raccolti con cura in uno chignon basso, lasciando solo due ciuffi ricci che danzavano leggeri sulle guance. Nonostante il mio sforzo nel rispettare le regole del dress code, la sua espressione enigmatica non rivelava se la mia scelta di abbigliamento incontrasse o meno il suo gradimento. Ma non mi sarebbe comunque importato, perché avrei fatto comunque come volevo.

«Buonasera, Adele. Stai... bene.»

Nemmeno lui sembrava particolarmente entusiasta, e credo che anche mia madre se ne accorse, poiché ci guardò perplessa e si schiarì la voce per rompere il silenzio.

«Allora, divertitevi, so che anche Archibald sarà alla stessa serata! Io ritorno nel mio studio, ho alcuni quadri da finire» mi diede un bacio veloce sulla guancia e salutò anche Theodore prima di tornare nel suo studio, lasciandoci davanti la porta come due imbecilli.

Rêverie di Mezzanotte - 𝘽𝙇𝙐𝙀 𝙇𝙊𝙏𝙐𝙎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora