Chapter 49: La Senna che sfreccia via veloce, coprimi gli occhi.

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[Can't Take My Eyes off You by Frankie Valli]
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[ L'Emozione Non Ha Voce (Io Non So Parlar D'amore) by Adriano Celentano]

"E mi manca un po' il respiro
Se ci sei c'è troppa luce"

"E mi manca un po' il respiroSe ci sei c'è troppa luce"

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Chapter 49: La Senna che sfreccia via veloce, coprimi gli occhi, non voglio vederla.

Adele

Sedetti alla scrivania, cercando di concentrarmi sul lavoro che mi aspettava. Il fruscio della carta e il ticchettio delle dita sulla tastiera erano l'unico suono che riempiva la stanza. Dovevo organizzare un evento di gala all'Ambasciata, un incarico importante che, se da un lato mi elettrizzava, dall'altro mi metteva addosso una pressione immensa. Era una di quelle occasioni in cui non c'era spazio per errori. Ogni dettaglio contava, ogni minima svista poteva compromettere tutto – e, inevitabilmente, me.

Dall'altra parte della stanza, Charles, un collega che avevo appena conosciuto, lavorava in silenzio. La sua tranquillità mi irritava. Mentre io mi sentivo intrappolata da mille pensieri, lui sembrava avere tutto sotto controllo.

«Charles,» azzardai, forzando una nota di sicurezza nella voce, «hai qualche consiglio per la pianificazione? Ho paura di perdermi tra i dettagli.»

Si voltò con un sorriso calmo e sicuro, quel tipo di sorriso che solo chi è perfettamente a proprio agio nel suo lavoro può sfoggiare. «Certo, Adele. Parti sempre da un programma dettagliato. Ogni elemento deve essere coordinato: disposizione dei tavoli, catering, inviti. E mi raccomando, controlla le conferme degli ospiti. Se fai scorrere bene i preparativi, il resto seguirà senza intoppi.»

Annuii, fingendo di essere più serena di quanto fossi realmente. Ero brava a fingere, ma dentro mi sentivo tutt'altro che in controllo.

Poi aggiunse, quasi distrattamente: «Ah, Colette ha detto che anche lo stagista Lancaster sarà coinvolto nell'organizzazione.»

Il suo nome mi colpì come una scarica improvvisa. Proprio quando mi ero ricordata che ero la regina del controllo, ecco che riemergeva lui: Theodore Lancaster, l'uomo che aveva un talento particolare nel farmi perdere ogni certezza.

«Lancaster?» chiesi, cercando di mantenere il tono neutro. «Theodore?»

«Proprio lui. Colette me l'ha confermato stamattina. Sarà un bel vantaggio, non sei sola in questo.»

Sì, era vero che averlo intorno mi creava sempre una certa tensione. Ma a quella notizia, un sorriso involontario mi sfuggì. E con quel sorriso, una parte della tensione che mi stringeva le spalle si dissolse. Theodore, con il suo modo di fare arrogante e disarmante, sarebbe stato coinvolto nel progetto. Nonostante all'università fossimo stati rivali perenni, sapere che lui sarebbe stato lì mi dava un senso di sollievo che non riuscivo a spiegare. Dopotutto, se riuscivamo a trovarci d'accordo quando eravamo nudi su un letto, forse avremmo potuto farcela anche in un contesto più formale. Almeno, lo speravo.

Rêverie di Mezzanotte - 𝘽𝙇𝙐𝙀 𝙇𝙊𝙏𝙐𝙎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora