Chapter 56: Ti loto blu

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[Tutti by Calcutta]
"Tanto lo so che lo sai che non so
Che cosa ne pensa la gente
Per una volta che non
Non ce ne fregava niente"

[Tutti by Calcutta]"Tanto lo so che lo sai che non soChe cosa ne pensa la gentePer una volta che nonNon ce ne fregava niente"

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Chapter 56: Ti loto blu

Adele
⚠️ TW/CW: Capitolo contenente tematiche sensibili ⚠️

In questo capitolo è presente una scena di violenza fisica su un minore. Si consiglia quindi la lettura consapevole.

Warning:
- Violenza fisica
- Abuso su minore
- Linguaggio descrittivo sull'episodio

Theodore Lancaster, in accappatoio davanti a me, nella suite del Ritz a Parigi, mi guardava fisso negli occhi con le pupille dilatate. E no, non era per la droga. È lì, inginocchiato, all'altezza del mio viso, mentre mi srotola la sua vita come fosse la prima di un film a cui solo io ho accesso. Per la maggior parte delle ragazze etero di Oxford, questa sarebbe stata la trama perfetta per la notte più indimenticabile della loro vita.

Peccato che io non lo vedevo affatto così. La lente attraverso cui lo stavo fissando, da fotografa, era simile a quella dei film di Wong Kar-Wai, quelli in cui la saturazione è quasi assente, dove dominano tonalità fredde, verdi pallidi e ombre leggere, come un paesaggio sfumato. Un'estetica sgranata, con lunghi silenzi e movimenti di camera appena percettibili. Un'inquadratura fissa che svela piano piano la vulnerabilità senza forzature, e che ti tiene teso come una corda di violino.

La volevo, certo, la sua verità. Ne avevo un bisogno disperato per afferrare il senso di tutto ciò che era successo, mentre io ero impegnata solo a passare esami, a uscire con Elliot, a lamentarmi delle medie e delle lodi mancate. Stupida. Come avevo potuto essere così cieca, così concentrata su di me da non rendermi conto di tutto quello che stava succedendo nella vita di mio fratello? E, soprattutto, nella vita di Theodore. Ero troppo ossessionata dalla competizione, dal non farmi superare, dal vincere ogni discussione, senza mai chiedermi cosa davvero stessi cercando di dimostrare. A chi stavo tentando di battere? L'ho sempre visto come un rivale, Theodore, una figura troppo simile a suo padre, qualcuno che, avendo lo stesso sangue, potesse portare di nuovo caos nella mia vita.

Quanto ero stata testarda.

E poi... Archibald. Ero convinta di essere la miglior bugiarda della famiglia, la più brava a camuffare tutto dietro le apparenze. Ma no, Archibald Spencer è il vero maestro della menzogna. Non io, né Theodore. Quella luce triste, quella mancanza di energia, l'avevo notata spesso negli occhi di Theo, durante le lezioni, come se per un attimo la sua maschera stesse per crollare. Ma mio fratello... oh, mio fratello. Lui ha saputo nascondere tutto per due anni, mantenendo una facciata di normalità che mi ha ingannata fino all'ultimo. Dopo l'incidente, sì, avevamo notato tutti che si era lasciato un po' andare. Eppure non gli mancavano le battute, le risate, le feste interminabili in tour. Fingendo persino di non volermi vedere al Wicked per Theodore, come se fosse solo per proteggermi da lui, ma in fondo sapeva che non era così: il divieto era per lui stesso, per la vita che non voleva rivelare.

Rêverie di Mezzanotte - 𝘽𝙇𝙐𝙀 𝙇𝙊𝙏𝙐𝙎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora