12. Hit me with your best shot

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Weid

<< bel lavoro ragazzi, avete un'ora per il pranzo. Ci vediamo più tardi per aggiornare i termini di quel contratto >>

Lentamente la sala si svuota e mi ritrovo a fissare attraverso le imponenti vetrate, in lontananza, chiedendomi dove sia, cosa stia facendo, se abbia per caso ripensato a noi, se è tornata sui suoi passi su quella decisione... ed è allora che ricompare, quel tic nervoso che emerge ogni qual volta la penso: la gamba prende a tremare incontrollabilmente e mi sembra di essermi trasformato in un tossico nel suo periodo di astinenza quando, tra le molte cose, sono percorsi da spasmi incontrollabili per la mancanza della loro sostanza preferita.
Ho bisogno di distrarmi: penso che andrò a trovare Matt al locale. Lo so, so che mi ero ripromesso di non andarci ma era per non rischiare d'incontrarla e a quest'ora non ci sarà sicuramente, quindi...

***

Lascio l'auto in sosta nel parcheggio e, come prevedevo, lui è qui: me lo conferma la presenza della sua auto. Sarà il giorno di consegna merce, avviene sempre di giorno: così a deciso Matt, pensava che di notte fosse pericoloso... beh, non ha tutti i torti.
Un camion lascia il parcheggio mentre m'incammino verso la zona di scarico: come non detto. Lo trovo intento a controllare scatole per poi spuntare qualche voce su una lista che regge tra le mani.
Preso com'è non si è nemmeno accorto della mia presenza: potrei prenderlo alle spalle e non mi sentirebbe nemmeno. Fortuna per lui che non abbiamo aperto il locale in una zona malfamata o a quest'ora sarebbe già riverso sul pavimento con lo stomaco aperto.

<< ei coglione! >

alza lo sguardo di scatto, sorpreso

<< alla fine ce l'hai fatta, sei venuto...>>

annuisco << siamo in pausa pranzo e ho pensato di approfittarne >>

<< bene...>>

Continua a trafficare con quella cartella, è stranamente taciturno...

<< posso tornare un altra volta, se sei occupato >>

scuote il capo << non pensare di svignartela, aiutami e poi andiamocene a pranzo >>

alzo gli occhi al cielo << devo smetterla di venire in questi giorni, va a finire sempre così: con me che faccio il lavoro pesante >>

mi punta un diro contro

<< ei, non lamentarti: ti ricordo che da cinque anni sono io a occuparmene da solo >>

alzo le mani << va bene, va bene. Ma se mi si sgualcisce il vestito ti mando il conto della lavanderia >>

<< tutto quello che posso darti è questo >>

Lo vedo frugarsi nelle tasche e tira fuori... il suo dito medio

<< ah, ah, molto divertente >>

***

<< e questa è l'ultima >>

Matt provvisoriamente si libera di tutte le scatole riponendole nel retro

Say yes to meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora