Weid
Ripongo la bottiglia al suo posto insieme ai bicchieri, quando un pensiero mi attraversa la mente: sta per accadere davvero, cazzo, sto per partire... Emozioni contrastanti si fanno largo dentro di me ma la dominante e l'incredulità: devo sedermi un attimo.
Mi guardo intorno, sto per lasciare tutto questo: la società, la città, la mia vita e... lei. Qualcosa si smuove dentro di me ogni qual volta capisco che tutto questo è definitivo, che non la rivedrò più: è in momenti come questo che mi chiedo se stia facendo la cosa giusta, se allontanarmi da qui funzionerà, se mi permetterà di allontanarla dai miei pensieri, dal mio cuore... Quel che so, l'unica cosa che mi è chiara, cristallina come l'acqua, è che lei non mi vuole, non più, vicino a lei.
Quando ho preso piena consapevolezza di questo, dopo averla più volte costretta ad ascoltarmi durante i miei deliri in cui la pregavo, la supplicavo di tornare con me, ho deciso che quello non ero io, che non potevo più continuare così e che non sarei potuto vivere con la costante paura di incontrarla e soprattutto non sarei stato forte abbastanza da guardarla andare avanti, farsi una vita senza di me.
Un altro incentivo che mi ha spinto a prendere questa decisione è stato scoprire quanto negativamente stessi influenzando la sua vita: l'ho spinta a lasciare il lavoro che amava, è stata costretta a farlo e questo mi ha distrutto ( oltre a farmi sentire estremamente in colpa ) ma al contempo mi ha convinto a prendere questa difficile seppur giusta decisione. E adesso mi ritrovo qui, nell'impero di mio padre, a chiedermi perché, nonostante sia sicuro di star prendendo la decisione giusta per entrambi, non ne sia più così sicuro...***
E' notte fonda quando ormai lascio la compagnia: ho iniziato ad occuparmi della parte burocratica riguardo il mio trasferimento non appena James ha lasciato l'ufficio. Avvocati e legali erano già al corrente della situazione ( quindi non si sono dilungati in domande) ma anche tra loro la confusione era palpabile. Nonostante ciò si sono limitati a fare il loro lavoro vista l'imminente scadenza: ieri mio padre, prima di "sbattermi" fuori casa, mi ha detto che nel caso James accettasse, l'aspettativa sulla mia partenza era di almeno tre settimane ( per dare il tempo a tutte le parti coinvolte di mettere a posto la documentazione): spettava a me decidere se prolungare questo lasso di tempo o meno.
Quando ho preso questa decisione era perché sentivo un bisogno impellente di mettere tra me e questi posto quanti più chilometri possibili, mi stavo quindi muovendo affinché questo accadesse il prima possibile: quindi no, non avrei prolungato la mia permanenza qui, non c'è nera motivo. Tre settimane erano più che sufficienti e, con un po' d'impegno, sarebbero bastate.
Ai legali erano già state sottoposte le direttive, sanno quindi già cosa fare senza le mia costante supervisione. Richiederanno la mia presenza di tanto in tanto per qualche firma e ovviamente tenermi aggiornato.
La parte burocratica, quindi, è a buon punto nonostante sia agli inizi, salvo se, durante questo lasso ti tempo non sorga qualche imprevisto. Adesso è l'altra parte, quella riguardante la mia vita a preoccuparmi, lo è sempre stata, sin dall'inizio: come lo dirò a Matt? e a Jean-Pierre? Mi rendo conto, però, di non potrer rimandare oltre adesso che la cosa è definitiva: con il primo perché è il mio migliore amico, mio fratello e sarebbe da bastardi tenerglielo nascosto fino alla fine ( anche se renderebbe le cose più facili a me)
Con il secondo... beh, è una questione legale a spingermi: devo avvisarlo a tempo debito, come dovrebbe fare lui se volesse lasciare il lavoro, per dargli il tempo di cercarne un altro. Tralasciando il fatto che, essendo il mio domestico, sarebbe difficile nascondergli la mia partenza. Con il cuore pesante mi dirigo dalla prima vittima della mia lista...***
Torno in questo posto dopo diverso tempo con l'animo tranquillo, poiché sono certo che, grazie a me, non c'è nessuna possibilità che la incontri.
Spingo il pesante portone nero ed entro: come ogni qual volta devo schermirmi gli occhi, affinché la mia vista si abitui all'oscurità e alle luci strobosferiche.
La serata è appena iniziata, quindi riesco a muovermi al suo interno abbastanza liberamente.
Qualcosa, o per meglio dire qualcuno, attira la mia attenzione: una ragazza con indosso la divisa del locale si muove tra i tavoli. E' mora, leggermente bassa, forme morbide che le mie mani e i miei sensi conoscono bene... mi blocco di colpo e faccio muro a qualcuno dietro di me che mi arriva adosso
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Say yes to me
RomanceSequel di Lasciati amare Sconvolta dalla scoperta di un terribile segreto e dalle sue tragiche conseguenze, Ayden, incapace di stare accanto all'unico uomo che abbia mai amato, mette fine alla loro storia. Weid, erede di una colpa che non gli appart...