Say yes to me

38. Dangerous night to fall in love

Trent

Mentre sono per strada il telefono vibra contro la mia coscia. Una mano sul volante e una in tasca cerco di tirarlo fuori, ho qualche difficoltà: le mie cosce sono cresciute ma purtroppo non  ho cambiato i Jeans.
Alla fine lo tiro fuori e lo sistemo sull'aggancio, collegandolo alla macchina.
Il comando vocale mi segnala l'arrivo di un nuovo messaggio: è Ayden.

"com'è andata?"

Pronuncia la voce metallica senza alcuna emozione: avevo dimenticato di averle detto che sarebbe stato stasera.

"beh, ho mangiato un macaron al cioccolato, quindi direi bene"

detto al comando vocale. La risposta non tarda ad arrivare

"sono molto fiera di te, ben fatto"

seguito dall'emoji che fa l'occhiolino

" so che è una domanda stupida da fare, ma come l'hanno presa?"

"in una scala da bene a non farti vedere mai più..."

"dici sul serio?"

Il telefono vibra, ma questa volta la vibrazione è più lunga: accetto la chiamata in entrata.

<< ei >>

<< ei >>

<< quindi dicevi sul serio? >>

<< sono state le esatte parole di mia madre. Mio padre cercava di contenere i danni ma non si è espresso: di certo non l'ha presa bene ma se lo aspettava >>

<< mi dispiace, Trent >>

sospiro << anche a me, tantissimo >>

i secondi sullo schermo touch screen scorrono, il silenzio ad avvolgerci

<< beh, non mi aspettavo nulla di positivo: ero preparato >>

<< dove sei? >>

aggrotto la fronte << verso casa >>

<< ne vuoi parlare? >>

Trent il poliziotto si sarebbe rifiutato, rintanandosi in casa sua a rimuginarci sopra. Non ne avrebbe parlato con nessuno perché non aveva mai voluto parlare con qualcuno di queste cose, ma non da quando l'ha conosciuta: a lei direbbe tutto, dalle cose belle a quelle meno belle, alle cose insignificanti.

<< se non è una seccatura per te... >>

<< non dire idiozie >>

<< grazie >>

di tutto, Ayden

<< vieni tu da me? ci verrei io ma non sono mai stata a casa tua... >>

<< sicuro che non disturbi? >>

<< no, mio zio rientrerà molto tardi >>