15. I want to break free

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Ayden

I giorni si susseguono, ognuno sembra uguale al precedente e li trascorro pressoché allo stesso modo: mi sembra di ritrovarmi in uno di quel film in cui la protagonista si trova bloccata in un loop temporale e, per uscirne, deve uscire dagli schemi. Ma io non sono lei, non ho intenzione di fare niente del genere, solo restare nella mia attuale comfort zone che in questo momento è questa casa, questa piccola cittadina e ho intenzione di restarci per sempre ( se possibile) perché so che fuori da questi confini mi sta aspettando quel groviglio di problemi che è la mia vita.
Ho ancora intenzione di trovare un nuovo lavoro ma per farlo dovrò lasciare questa città, anche se significa lasciare i miei nonni. Lascerò passare qualche altro giorno ancora, mi ripeto, poi inizierò con tutti i preparativi...

Durante i miei lunghi soggiorni a casa ho iniziato a guardarmi intorno. Inizialmente cercavo solo lavoro ma poi, inconsciamente, ho iniziato a guardare qualche casa quando ho capito che volevo stare da sola.
Forse è arrivato il momento, l'unica cosa a preoccuparmi è mio zio: temo che ci rimarrà male. E' tutto molto provvisorio, incerto, ma in tutte le ricerche che ho fatto mi sono assicurata di una cosa: che sia il lavoro, sia la casa, siano fuori portata dal raggio di Weid, quindi fuori città, dalla parte opposta.
Tutto diventa definitivo quando qualche giorno dopo ottengo il lavoro e, finalmente, mi viene confermata la disponibilità della casa: cazzo, lo sto facendo davvero... adesso non devo fare altro che comunicarlo agli altri.
Qui il coraggio vien meno: come la prenderanno? me lo permetteranno? Il momento adatto potrebbe essere questa sera, poiché mio zio verrà di nuovo a cena qui, vista la mia prolungata vacanza.
Spero solo di non sconvolgere nessuno: è passato soltanto qualche giorno da quando ho messo mia nonna al corrente sull'aver lasciato il mio ormai vecchio lavoro, anche se non sono scesa nei dettagli...

***

All'improvviso. E' così che ho dato la notizia, all'improvviso, senza rifletterci perché se l'avessi fatto sapevo che non sarei riuscita ad aprir bocca. La risposta è stata silenzio più totale: mio zio si è bloccato, o meglio la sua mano che reggeva un boccone di lasagna l'ha fatto, a mezz'aria. Mia nonna mi fissava, gli occhi sbarrati, anche suo marito ma differentemente da lei non lo faceva con sgomento, era bensì pensieroso.

<< posso chiederti come mai hai preso questa decisione? >>

è mio zio a rompere il silenzio

<< ecco... ho soltanto pensato fosse il momento giusto, tutto qui >>

<< perché adesso tesoro? >>

chiede mia nonna apprensiva

<< insomma, ho lasciato il lavoro: ho solamente pensato fosse il momento adatto, il momento per un nuovo inizio...>>

<< e abiteresti da sola? >>

annuisco << ho già trovato una casa >>

<< Ayden...>>

ed eccolo lì, il tono di protesta. Sospiro.

<< mi sento pronta, nonna. Cos'è, ti aspettavi che avrei vissuto con lo zio per sempre? >>

abbassa lo sguardo, ferita

<< ascoltate, mi sento pronta: volevo solo mi sosteneste...>>

<< ascolta Ayd >> mio zio afferra la mia mano sul tavolo << siamo solamente preoccupati, ma se è quello che vuoi hai il nostro appoggio...>>

Say yes to meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora