55. Past Lives

11 1 0
                                    

Ayden

Dopo Trent la mia vita acquista una strana routine che in un certo senso mi da pace, tranquillità: lavoro, casa, uscite con lui, cene dai suoi, dormite e tanto, tantissimo e fantastico sesso a casa sua. È come se ormai avesse imparato a memoria il mio corpo e quali punti toccare per torturarmi.
Beh, immagino che quest'ultimo e la mia sanità mentale prediligono di certo questa tranquillità statica che dovermi ritrovare a fuggire, con un tacco dodici ai piedi, per difendere la mia vita da un vecchio bavoso e fattone...
Ormai al seventies mi sento in famiglia, è una sensazione familiare, che si avvicina molto a quella che condividevo al locale con Matt e gli altri (al solo pensiero mi si stringe il cuore ) è come avere tantissime sorelle e due fantastici genitori, quelli che purtroppo mi sono stati portati via: a volte mi chiedo se è un brutto scherzo del destino o se semplicemente l'universo ha deciso di darmi quello che mi è stato portato via, sotto un'altra forma.

E' passato un mese da quando ho avuto quella strana e commovente conversazione con Vince a proposito di sua moglie. Risultato? lei è incinta, di esattamente un mese: l'hanno annunciato oggi, insieme... beh, è stato più lui a parlarne mentre lei si è limitata ad annuire e a dire che sono felicissimi, poi suo marito l'ha interrotta e detto che non sono riusciti a tenercelo nascosto ( all'inizio il loro piano sarebbe stato annunciarlo al quarto mese, insieme al sesso del bambino, ma non sono riusciti a tenere il segreto perché "siamo una grande famiglia": a questa osservazione mi si sono appannati gli occhi).
Poi Vince mi ha preso da parte e ringraziato personalmente, dicendomi che quello che l'ho spinto a fare quella sera ( cioè la conversazione e la serata romantica con la moglie ) aveva portato a questo, all'inizio di una nuova vita e all'allargamento della sua famiglia.
In imbarazzo e un po' a disagio, praticamente mi stava ringraziando, dicendomi che l'avevo aiutato a mettere incinta sua moglie, ( ecco, non suonava così terribile nella mia mente ) gli ho sorriso e fatto gli auguri ancora una volta, dicendo che ero felice che l'avessi aiutato in qualche modo ( mentre un brivido mi percorreva la schiena, cercando di non pensare a quanto inquietante suonasse tutto ciò ).

Quando mi sono ritrovata ad aiutare Mary ad orario di chiusura in cucina, potevo vedere che era sinceramente felice e che nemmeno il suo carattere riusciva a impedirgli di mostrarlo.
Le sorprese, però, in questi giorni hanno continuato a colpirmi quasi fossi su un campo da painball completamente privo di qualsiasi postazione per potermi nascondere e rispondere al fuoco.
Durante quest'ultimo mese siamo passati a trovare spesso Matt e l'assenza di Julie non era di certo passata inosservata ai miei occhi, ma ho sempre evitato di chiedere per non metterlo in difficoltà, costringendolo a mentire: era chiaro che la sua ragazza non gradisse la mia presenza e che adesso era lei ad essere uscita dalla mia vita, esattamente come io avevo fatto con lei, e per questo non l'avrei mai biasimata. Però, una sera ha fatto qualcosa che ha dimostrato quanto in realtà lei fosse una persona decisamente migliore di me: dopo il nostro arrivo in una serata qualunque al locale, si è avvicinata al bancone, salutandoci, tutta tesa.
Ho sbattuto le palpebre diverse volte, per assicurarmi che non stessi avendo un allucinazione, che qualcuno non mi avesse messo qualcosa nel drink senza che me ne accorgessi o che semplicemente fossi sotto gli effetti dell'alcol. Poi mi sono ricordata che non avevo ancora preso niente. Matt si è schiarito la voce e Trent mi ha sospinto in avanti con la spalla, per cercare di svegliarmi dallo stato catatonico in cui versavo e di ricambiare il saluto.

<< c-ciao Julie >>

un cenno del capo << Ayden... >> poi il suo sguardo si è spostato oltre le mie spalle, alzandosi di parecchi centimetri

<< ciao, io sono Julie, la ragazza di Matt >>

Trent ha teso la mano oltre me, allungandola, mentre io ero ancora sotto shock: la guardavo come se fosse una figura mitologica avvistata per la prima volta, e ne ero consapevole ma non riuscivo a smettere.
Non la vedevo da una vita, dei mesi, da quando... da quella sera che preferivo non ricordare, la sera in cui la mia vita e il mio cuore hanno iniziato lentamente a cadere in pezzi.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: 4 days ago ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Say yes to meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora