16. Possibility

46 4 0
                                    

Weid

Metto in moto e torno in città subito dopo aver messo l'intera faccenda a posto.
Dopo esserci accomodati, nonostante il continuo disagio, mio padre si è messo all'opera: ha chiamato il suo avvocato e spiegato quello di cui aveva bisogno, e se fosse possibile realizzarlo. Dopo poco più di mezz'ora ha messo giù e spiegato che la questione era piuttosto complicata, poiché l'avvocato non vedeva il motivo di passare le redini a una terza persona quando tutti gli eredi erano ancora in vita.
Tuttavia con qualche pressione, facendo leva alla loro amicizia nata dall'iniziale rapporto lavorativo dopo tutti gli anni trascorsi a lavorare fianco a fianco, chiedendolo come favore personale, alla fine è riuscito a convincerlo.
E' tutto ultimato, deve solo produrre un documento per questa insolita situazione che dovrà poi riportare le firme mie, di mio padre e ovviamente quella di James, dove si dice d'accordo con l'intera faccenda e pronto a prendere il posto di direttore esecutivo in azienda. Su questo devo però ancora lavorarci: spero di non aver fatto il passo più lungo della gamba dando per scontato che avrebbe accettato comunque.
Spero solo che vada tutto bene e che il mio egoismo non me la faccia pagare...

Mio padre mi ha assicurato poi che, mentre l'avvocato redigerà il documento, lui cercherà una buona filiale in cui mandarmi. E mentre rientro a casa, preparandomi a chiamare la vittima designata a succedermi, e tutto questo inizia a prendere realmente forma sotto i miei occhi, mi chiedo se infondo questo è quello che voglio davvero, se nono realmente pronto a lasciarmi tutto questo alle spalle...

Trascorro il resto del pomeriggio e gran parte della serata a rimuginare sul mio futuro: dove andrò a finire? in un posto dove parlano un'altra lingua? Ma soprattutto, come darò la notizia a James? o meglio, come lo convincerò? perché è questo quello che devo fare ormai, non ci sono alternative, non si tratta più di una semplice proposta, perché come al solito ho fatto di testa mia pensando solo a me stesso.

<< signor Weid >>

<< signor Weid? >>

Jean- Pierre mi riporta alla realtà. Smetto di spiluccare il cibo nel piatto e gli rivolgo la mia totale attenzione

<< si? >>

<< non è di suo gradimento? >>

chiede guardando il mio piatto: in effetti non ho toccato niente.

<< cosa? no, sono sicuro che sia tutto buonissimo, ma ho lo stomaco chiuso: non riesco a mangiare >>

<< qualcosa la preoccupa? >>

sospiro: c'è mai stato un giorno in cui qualcosa non lo facesse?

<< si, qualcosa a lavoro... >>

Stacco gli occhi dal piatto e il mio sguardo corre immediatamente a Jean-Pierre quando comprendo che se tutto questo dovesse andare in porto, lui dovrà trovarsi un altro lavoro perché qui non ci sarà nessuno di cui prendersi cura, solo una casa vuota.

<< Jean-Pierre? >>

<< si signore? >>

<< io... >>

Sono un codardo: non ho il cuore di dirti che presto ti lascerò senza lavoro.

Say yes to meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora