Dopo quel giorno io e Trent siamo tornati diverse volte al seventies, mi ci portava soprattutto dopo le sedute con la dottoressa Hale: penso lo facesse e lo faccia perché vede l'effetto che quel posto ha su di me: mi calma moltissimo, facendomi dimenticare i brutti pensieri e le sensazioni che ogni volta la dottoressa porta a galla. E' come se una volta entrati qui rimanessero fuori.
Dopo tutte le nostre visite ho avuto modo di studiare meglio l'ambiente e le persone e mi sto convincendo sempre più che venire a lavorarci non sarebbe una cattiva idea...Stacy, la freccia con le treccine, come ho avuto modo di conoscere, si ferma come da consuetudine con una frenata d'emergenza di fronte a noi. Quando abbiamo preso un po' di confidenza, non ho potuto non chiederle il motivo della sua bravura sui pattini.
Mi ha raccontato che li ama da quando era bambina, tanto che a volte si addormentava avendoceli ancora addosso e sua madre doveva levarglieli puntualmente ogni sera, con la paura che quando si svegliasse ( era sonnambula ) avesse fatto un bel volo dalle scale. Poi mi ha raccontato che qualche anno dopo s'iscrisse per gareggiare e non fu difficile convincere i genitori data la sua bravura: la sua mensola in cameretta piena di trofei ne era la prova.
Una volta superata questa fase ( anche se tutt'ora, saltuariamente, gareggia poiché dice che le manca troppo ) ha iniziato a cercare un lavoro e quando ne ha trovato uno che unisse la sua più grande passione, è stata più che felice di accettare. Li ama a tal punto da tenerli anche quando porta Pilot fuori.
Pilot è il suo cane, il quale ha preso questo nome dopo che una notte nella quale Stacy era troppo ubriaca per trovare la via di casa, lui l'ha fatto al posto suo.
Le ho chiesto se li toglie mai, mi ha risposto che lo fa solo quando deve guidare e a casa. Ormai camminare le risulta strano: è come se quei pattini fosse un'estensione delle sue gambe.<< Ayden, Trent >>
ci saluta, tirando fuori un black notes dalla tasca enorme del grembiule
<< trovato qualcosa che non abbiate ancora provato? >>
In effetti non ci è rimasta poi così tanta scelta visto le nostre visite assidue.
Alzo lo sguardo oltre il menù, lo sguardo corrucciato di Trent fa fallire il mio piano: pensavo di affidarmi alle sue scelte ma non credo sia possibile, è nella mia stessa situazione a spulciare il menù in cerca di qualcosa sopravvissuto alle nostre incursioni. Torno pigramente sul mio, il dito che scorre sulla lista...<< ecco! >>
Sbatto il menù contro il tavolo, un dito puntato su quella che somiglia molto a una torta della Cheesecake factory. Trent mi punta lo sguardo addosso, chiudendo il menù e abbandonandolo.
<< maledizione! >>
<< mi dispiace Anderson, sembra che oggi dovrai sganciare dieci dollari >>
Stacy mi guarda, aggrottando la fronte.
Si porta la penna al mento, scuoto la testa: un giorno le spiegherò.<< due porzioni di questo, perfavore >>
Indico la cheesecake in questione dal nome impronunciabile. Stacy annuisce, appunta e sparisce, portandosi via i menù. Porto la mano sul tavolo, il palmo rivolto all'insù
<< andiamo Anderson, è giusto così >>
Trent mi guarda, circospetto, le braccia incrociate sul tavolo. Sbuffa e una delle sue mani scompare sotto il tavolo, qualche secondo dopo una banconota compare sul mio palmo.
Trent scuote il capo, sorridendo
<< non ci credo, mi hai fregato >>
Prendo il bottino e lo metto al sicuro in tasca
<< un patto è un patto >>
<< è giusto >>
Questa scommessa nasce da quando abbiamo iniziato a notare che le nostre scelte sul menù andavano via via a ridursi: è un modo per riempire i lunghi silenzi che sopraggiungono alle ordinazioni e rendere tutto più divertente. Ecco le regole: chi riesce a trovare qualcosa di nuovo prima dell'altro vince dieci dollari, paga invece cinque chi si arrende e lascia la decisione nelle mani dell'altro; dovrai quindi mangiare qualsiasi cosa il tuo avversario decide di ordinare.
Nel nostro caso è una cosa che l'altro usa a suo vantaggio, per vendicarsi, prendendo qualcosa che sa benissimo non piacere all'altro o che meglio detesti.
L'ho provato sulla mia pelle: un giorno in cui ho deposto le armi, arrendendomi e decretando la mia sconfitta, Trent ha pensato bene di ordinare un dolce italiano con la ricotta ( sa quanto la odi e sono sicura, anzi certa, che questo dettaglio fosse impresso a fuoco nella sua mente quando ha deciso di ordinarlo )
Purtroppo per me non sono così vendicativa dal prendere un qualcosa di così schifoso, come un dolce con uvetta e canditi: li odia entrambi e sarebbe davvero esilarante guardare la sua faccia quando Stacy glielo avrebbe messo sotto il naso. Purtroppo, però, fanno schifo anche a me ( non sono così masochista ) quindi per oggi avrò una vendetta meno soddisfacente: ho ordinato una cheesecake al cioccolato, l'adoro ma Trent un po' meno: non le disdegna ma preferisce quelle alla frutta, sia per una questione di gusto ( mi si alza il colesterolo solo a guardarla ) sia per una questione di linea: sta cercando di tenersi quanto più in forma possibile cossicché abbia più speranze di entrare nell'esercito.
STAI LEGGENDO
Say yes to me
RomanceSequel di Lasciati amare Sconvolta dalla scoperta di un terribile segreto e dalle sue tragiche conseguenze, Ayden, incapace di stare accanto all'unico uomo che abbia mai amato, mette fine alla loro storia. Weid, erede di una colpa che non gli appart...