Dopo aver pagato lascio a passo svelto il supermercato, l'aria fresca mattutina m'investe facendomi rinsavire un po'. Penso a dove posso fare il test, sicuramente non a casa: è troppo lontana e voglio avere subito una risposta.
Poi in lontananza scorgo un bar aperto: prenderò un caffè e lo farò lì.Attraverso le strisce pedonali e raggiungo l'altro lato della strada, qualche altro passo ancora e mi ritrovo di fronte l'entrata: un cartello in legno ha inciso sopra quello che dovrebbe essere il nome del bar:
Reggie's cafe
Faccio un respiro profondo ed entro: non appena apro la porta il familiare campanello suona, mi richiudo la porta alle spalle e qualcuno dal bancone si volta a guardare nella mia direzione: è un uomo dalla pancia prominente, viso paffuto, pelato con baffi alla francese che gli conferiscono un'aria buffa.
<< buongiorno >>
dice per poi tornare al suo lavoro: indossa un grembiule nero e si destreggia abilmente tra la macchina del caffè e i clienti seduti sugli sgabelli di fronte a lui. Mi imbambolo per un po' a guardarlo, o meglio ad osservare la sua bravura: se non fosse stato così in là con l'età la sua manualità avrebbe fatto comodo a Matt. Mentre prepara altri caffè mi guarda nuovamente
<< allora, vuole sedersi o rimarrà tutta la mattinata lì a fissarmi e ad ostruire il passaggio agli altri clienti? >>
sorride, distolgo lo sguardo e arrossisco. Qualcuno, entrando, mi dà una spallata
<< c-certo >> borbotto sottovoce
Faccio qualche passo avanti e mi guardo intorno, spaesata.
<< Helen, fai accomodare la ragazza >>
dice l'uomo a nessuno in particolare, qualche secondo dopo dal nulla compare una ragazza: è alta, capelli color caramello raccolti in delle trecce che arrivano poco più giù delle spalle. Pelle chiara, occhi azzurri e una spruzzata di lentiggini su naso e guance. Mi guarda e sorride.
<< buongiorno, sono Helen. Da questa parte, c'è un tavolo libero in fondo >>
La seguo attraverso la sala e mi fa accomodare in un posto accanto alla finestra, mi porge un menù in cuoio marrone, lo apro: le pagine sono plastificate e gialle invecchiate, come a voler simulare una pergamena. In un elegante corsivo sono elencati poi tutti i piatti che offrono.
<< quando sei pronta io sono qui in giro... >>
mi sorride e fa per allontanarsi per occuparsi degli altri tavoli. Fingo di consultare il menù mentre so già cosa ordinerò
<< non c'è ne bisogno >> irrompo, alzando gli occhi dal menù poco prima che se ne vada
<< v-va bene >> è confusa << cosa prendi? >>
Ha un grembiule bordeaux con una tasca sul davanti dalla quale ne estrae un block notes con penna
<< un caffè >>
appunta
<< e? >>
e cosa?
aggrotta un sopracciglio << solo un caffè? >>
<< si >> confermo
Il caffè è l'unica cosa che richiede il minor tempo nel consumarlo e io ho una fottutissima fretta nel fare quello che devo fare
<< sicura? non per essere scortese ma non hai un bell'aspetto... Hai fatto colazione stamattina? >>
si, ma poi l'ho rigettata. In effetti adesso che me l'ha fatto notare inizio a sentire un po' di fame
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Say yes to me
RomanceSequel di Lasciati amare Sconvolta dalla scoperta di un terribile segreto e dalle sue tragiche conseguenze, Ayden, incapace di stare accanto all'unico uomo che abbia mai amato, mette fine alla loro storia. Weid, erede di una colpa che non gli appart...