Trent
Ayden mi prende il viso tra le mani, affonda i polpastrelli nelle mia guance, attirandomi a sè. Le sue labbra... sono così vicine... Grugnisco per il disappunto e allungo la mano in avanti, cercando si afferrarla: no, non sparire. Di colpo il suo volto è sostituito da quello di mia madre bagnato dalle lacrime:
"Perché, perché non me lo hai detto?"
Mi alzo di scatto, la fronte madida di sudore, la canottiera bianca appiccicata addosso.
Mi passo una mano sul viso umido: Cristo, che sogno del cazzo.
Lascio lo sguardo vagare per la stanza spartana dai colori neutri e anonimi: sembra una stanza da catalogo, se qualcuno la guardasse da fuori probabilmente direbbe che non ci abita nessuno. Il lavoro mi tiene così occupato da non aver avuto tempo di imprimere in questa stanza, in questa casa, nessun tocco di personalità.
E' anche abbastanza grande ( due camere da letto, due bagni, un enorme open space composto da cucina e soggiorno, una camera che sarebbe dovuta essere adibita a studio, ma che ho trasformato in palestra, e un enorme giardino ) a tal punto che l'agente immobiliare mi ha guardato come se fossi pazzo quando gli ho detto che ero da solo ed ero più che intenzionato a prenderla.
I miei genitori, invece, quando gliel'ho fatta vedere ( avevo già firmato il contratto d'acquisto ) hanno concluso che era soltanto uno spreco di spazio per una persona sola. Quello che entrambi non sapevano è che quando l'ho vista per la prima volta in quella stanza studio ci vedevo una culla, nella seconda camera da letto due lettini minuscoli, in quella cucina vedevo già mia moglie, un pancione enorme, cucinare squisite cene mentre mi aspettava tornare dal lavoro, i bambini immersi in una marea di giochi riversati sul pavimento, mentre il cane giocava felice nel giardino, aspettandomi per poi saltarmi sulle gambe non appena aprivo il cancello.Quindi, per me, era della grandezza perfetta. Con il passare degli anni, però, ho iniziato a credere alle parole dei miei, vedendo la vita dei miei sogni svanire: avevo persino pensato di venderla ma, da quando ho conosciuto Ayden, la mia moglie immaginaria ha finalmente acquisito un volto e la vita che sognavo di avere qui non sembrava più tanto irrealizzabile.
Lo so, sembrerà da pazzi ( e probabilmente lo è ) ma da quando l'ho incontrata, quella vita che tanto sognavo non riesco a figurarmela con qualcuno che non sia lei.
Se solo sapesse..., se soltanto gli dicessi un decimo di tutto questo probabilmente mi farebbe rinchiudere da qualche parte, perché chi è il pazzo che si immagina di trascorrere tutta la sua vita con una ragazza che conosce da nemmeno un anno?Mentre guardo il mio disastroso riflesso allo specchio, il viso di mia madre coperto di lacrime torna prepotentemente nella mia testa: tengo dentro questo segreto da così tanto tempo che ha iniziato persino ad influenzare il mio subconscio.
Mi alzo e prima di entrare nella doccia grande abbastanza da poter contenere due persone, afferro il telefono e le scrivo: questa giornata si preannuncia essere già una catastrofe...***
Metto piede nella mia casa vuota dopo una lunga giornata di lavoro.
Quando mia madre mi ha assicurato che sarebbero stati a casa stasera, le ho scritto che ci saremmo visto dopo cena: non volevo rovinare l'appetito a nessuno perché probabilmente, quello che ho da dirgli, lo farà. Ceno, gli angoli della bocca si piegano inconsapevolmente all'insù quando guardo il mio piatto, immaginando Ayden dire:"Sarà commestibile? o Sa di niente?"
Mando giù boccone dopo boccone, anche se non ho molta fame: lo stomaco ha smesso di collaborare, mi si è chiuso.
Alla fine ci rinuncio e con un peso sul cuore, oltre che sullo stomaco, mi metto sotto il getto dell'acqua calda, sperando sciolga la tensione nelle spalle e rilassi i muscoli contratti...
STAI LEGGENDO
Say yes to me
RomanceSequel di Lasciati amare Sconvolta dalla scoperta di un terribile segreto e dalle sue tragiche conseguenze, Ayden, incapace di stare accanto all'unico uomo che abbia mai amato, mette fine alla loro storia. Weid, erede di una colpa che non gli appart...