41. I don't recognize you anymore

48 3 0
                                    

Ayden

<< In effetti potrebbe funzionare, che ne pensi? >>

continuo a schiacciare i cereali nel latte

<< Ayden? >>

una mano oscura la visuale della scena del delitto

<< Ayden, mi stai ascoltando? >>

sbatto le palpebre, guardandolo

<< certo >>

in risposta lui alza un sopracciglio

<< qualcosa ti preoccupa sembri un po'... assente >>

<< no,...io stavo semplicemente pensando di tornare a lavoro >>

mio zio poggia la tazza di caffè sulla quale stava soffiando sul tavolo: ho la sua completa attenzione

<< ne sei sicura? >>

annuisco << inizio a stancarmi di stare a casa >>

mi osserva, la fronte aggrottata

<< credo che questo ti piacerebbe, ha gli orari flessibili: sarei già a casa all'ora in cui iniziavo al Circle... >>

la cosa sembra rassicurarlo, almeno un po'

<< sarebbe fantastico! >>

<< potremmo vederci più spesso >>

<< è fantastico, Ayden: di che posto si tratta? >>

<< è un locale a tema anni settanta, il seventies >>

<< mhh >> prende un sorso di caffè << non ne ho mai sentito parlare >>

<< ha aperto da poco, in effetti >>

<< come ne sei venuta a conoscenza? tramite un annuncio? >>

scuoto il capo, abbassando lo sguardo verso la ciotola di cornflakes ormai diventati poltiglia

<< veramente me l'ha suggerito Trent: lui e il proprietario sono amici di lunga data...>>

<< cercano personale e Trent me ne ha fatto parola, immagino perché sappia che non ho un lavoro al momento, nel caso ne stessi cercando uno >>

<< sono anche stata lì un paio di volte con lui >> continuo << quel posto è fantastico: tutto è a tema, dal menù, alla divisa del personale, al locale; ci sono persino vecchi televisori che trasmettono vecchi spot pubblicitari, canzoni e ... >>

mio zio mi guarda, un sorriso sulle labbra

<< che c'è? perché mi fissi così? >>

scuote il capo << niente, è solo bello vederti presa da qualcosa dopo così tanto tempo >>

sorrido imbarazzata

<< e Trent? l'hai sentito? non lo vedo da...beh, lo sai >>

arrossisco, cercando di nasconderlo dietro i miei lunghi e arruffati capelli mattutini

<< oh beh, qualche volta... >>

<< e? >>

<< sta bene, è molto occupato con il lavoro >>

è vero, ci siamo sentiti di rado in questi giorni, solo messaggi sporadici e carichi di imbarazzo. Non c'è stato un seguito alla conversazione di quella sera, col senno di poi è stato meglio così: mi ha dato modo di pensare, se avessi fatto la scelta giusta o se semplicemente mi fossi fatta prendere dal momento come una volta ho accusato lui di aver fatto.
Il cellulare, rigorosamente schermo all'ingiù, vibra. Quando parli del diavolo...

Say yes to meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora