VICINANZA capitolo 11

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Dafne e Katsuki erano in palestra, pronti per l'addestramento. Quel giorno Katsuki aveva letto una nuova determinazione negli occhi di Dafne. Erano settimane che si allenavano e bloccarla o scaraventarla a terra non l'aveva mai scoraggiata, anzi si rialzava sempre con la solita aria di sfida.

E gli piaceva questo suo lato combattivo!

Lei aveva assunto la guardia laterale che gli offriva una superficie minima di attacco. Aveva imparato le sue tecniche ormai. Quel tipo di posizione le permetteva di generare calci potenti e veloci usando le lunghe distanze, aveva grande mobilità ed era imprevedibile. Vista la differenza di forza per lei era l'approccio migliore perché poteva anticiparlo nelle mosse e difendersi meglio. Lui poteva contare sulla sua mole e sulla velocità sfruttando la propulsione delle sue esplosioni.

Katsuki tentò il primo attacco anticipato dalla pronta risposta di lei con un calcio circolare che puntava al volto, lui riuscì a pararlo con un braccio.

Dafne indietreggiò di qualche passo, gli occhi divennero di un azzurro-violaceo e i capelli fluttuarono in aria. Iniziò ad eseguire la sequenza di mosse che le aveva visto fare finora: movimenti ampi con le braccia, lenti, coordinati. Era come se raccogliesse energia intorno, l'aria si muoveva e poteva vedere distintamente attorno a lei un vortice che si concretizzava sempre di più. Rivolse i palmi verso di lui e gli scagliò addosso quella forza. Per lui fu facile schivarla, usando un'esplosione per spostarsi più velocemente.

Era un diversivo!

Dafne si era alzata in alto sopra di lui, sapeva levitare! Con un movimento circolare delle braccia stava incanalando altra energia ma quello che si condensava era un fluido non vento

Ma che cazzo!

Una spirale d'acqua lo investì in pieno, più per la sorpresa che gli fece perdere l'attimo, ma l'esplosione già pronta tra le sue mani la indirizzò verso l'alto per colpirla. Andò a segno.

La centrò in pieno e precipitò da quell'altezza, utilizzò una corrente d'aria che frenò la sua corsa, tenendola sospesa a dieci centimetri da terra, per evitare di schiantarsi.

Quando lei toccò il pavimento con una mano, Katsuki perse stabilità, vibrazioni sotto i suoi piedi lo costrinsero a muoversi più velocemente. L'acqua con cui era stato investito prima, gli rendeva più complesso usare il suo quirk, fortuna aveva incanalato abbastanza sudore nelle polsiere che indossava.

Lei fu svelta a spostarsi come il vento e se la ritrovò davanti, Katsuki rimase un attimo spiazzato, arrivò un colpo allo stomaco a palmo aperto che gli tolse il respiro.

Fu investito da un'onda di energia controllata, le polsiere furono slacciate e caddero a terra.

Che razza di quirk aveva Dafne? Non ne aveva mai visto uno simile. Riusciva a colpire l'avversario e muovere le cose con la forza del pensiero.

Ecco perché tanto mistero. Dannata cavalletta!

Dafne era una furia, non si fermava. Katsuki non era tipo da farsi sorprendere, parava e schivava infervorato dalla voglia di combattere, per lui quella sfida era pura gioia.

La resistenza era un altro punto a suo favore. Lui non era un tipo che mollava facilmente neanche dopo una ferita potenzialmente mortale. Era ostinato fino in fondo. La sua avversaria invece aveva rallentatogli attacchi, si stava stancando e un ghigno di vittoria, l'ennesima, si era stampato sulla faccia di Katsuki, ma la situazione cambiò di colpo.

L'aria si fece pesante, attorno a lei si percepiva un'energia diversa, quasi tangibile, un'onda d'urto, stavolta calda, lo invase. Era come se si sentisse bruciare ma fu solo una sensazione, lei avanzò con passo deciso verso di lui. Gli sferrò due calci impregnati di una nuova forza, poi si sentì sollevare da terra come fosse un fuscello. Lei roteò in aria, su di lui, e lo spinse poggiandogli semplicemente una mano sul torace. Fu spalmato a terra, spinto con potenza da quella sua energia, con la schiena sul pavimento. Lei gli atterrò sopra premendo un ginocchio sul petto visibilmente affannata, con il respiro pesante, boccheggiava per avere più aria ma riuscì comunque a dire

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