RIVELAZIONE Capitolo 30

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Dafne aveva passato la notte in ospedale. Le ferite non erano profonde né preoccupanti, delle bende erano state applicate sui punti in questione.

Aizawa era su una sedia vicino al letto e Katsuki, ancora con il costume da eroe, aveva la maschera alzata sui capelli. In piedi con le spalle e un piede poggiati al muro, stava con le braccia conserte e un'espressione alquanto contrariata. Quasi incazzato.

Dafne percepiva il borbottio sommesso del biondo, non voleva incrociare il suo sguardo ma non poteva fare ancora finta di dormire. Si fece coraggio e aprì gli occhi, c'erano quelli del padre davanti a lei che aveva notato il movimento delle palpebre e si era alzato dalla sedia.

"Ciao papà"

"Sei stata incauta tesoro"

L'intesa tra loro diede coraggio a Dafne di spostare lo sguardo su Katsuki infondo alla stanza. La fulminò con quegli occhi rossi ma vi lesse anche un po' di preoccupazione

"Cosa cazzo ci facevi lì?"

"Aiutavo"

Katsukisi staccò dal muro e avanzò verso il letto

"A farti ammazzare!"

Lui aveva alzato il tono della voce, era molto seccato.

"Non sei un eroe, non puoi andartene in giro a scontrarti con dei villain che non hanno nulla da perdere! Non hai l'esperienza adatta. Non puoi usare così liberamente il tuo quirk"

"Cos'altro non dovrei fare Katsuki sentiamo!"

La tensione tra loro si poteva percepire con mano. Come se nella stanza ci fosse una nuvola nera saettante.

Si sfidarono con gli occhi: lui incazzato e con la paura che lei poteva farsi male, lei infastidita da quelle parole e in colpa di aver fatto un casino.

Quando Katsuki aveva qualcosa che lo spaventava faceva uscire il suo lato più brutale, non aveva mezzi termini e attaccava senza pensare alle conseguenze. L'aveva definita inadeguata e debole e a Dafne non andò giù. Non era la solita principessina che doveva essere salvata, lei poteva aiutare gli altri ma non per questo doveva essere un eroe. Possibile che in quella società solo chi aveva la licenza poteva usare il quirk per fare del bene! Era una cosa che non riusciva ad accettare.

Quando aveva inseguito quel tizio e aveva combattuto aveva provato una scarica di adrenalina pazzesca e il potere dentro di lei era fluito bramoso dello scontro. Era come se fosse vivo dentro di lei e l'aveva spronata a distruggere e togliere di mezzo quelli che gli stavano davanti.

"Finora non lo avevo mai usato, ma con quelli ho dovuto difendermi"

"Come finora? Che significa?"

"Katsuki non urlare"

"Non dirmi cosa devo fare cavalletta!"


Katsuki aveva capito che Dafne gli aveva nascosto qualcosa e non lo sopportava. Di nuovo segreti, di nuovo quello sguardo di sfida che aveva stampato la prima volta che si erano incontrati, come se non lo accettasse, come se lui la disturbasse. Gli diede fastidio.

L'eroe Dynamight non poteva essere trattato così, non poteva farsi condizionare . Lui non dipendeva da nessuno. Sentirsi così assoggettato lo fece incazzare ancora di più, serrò i pugni e la guardò inferocito.

"Tu lo sapevi!"

Chiese lui rivolto ad Aizawa, aveva percepito che fosse a conoscenza di quello che aveva combinato Dafne. Katsuki era sempre quello all'oscuro di tutto, anche se era cresciuto, anche se aveva migliorato un po' il suo carattere, non importava se ci provava, le persone lo tenevano sempre un po' alla larga per i suoi modi bruschi. Gli altri non si fidavano pienamente di lui e anche Dafne si era comportata in quel modo. Si sentì tradito.

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