"Oggi ci concentreremo su come usare il quirk in difesa"
"Non devo mica diventare un eroe!"
"Metterti davanti la necessità di difenderti ti farà comprendere altri aspetti del tuo quirk, non controbattere! Non è permesso usare liberamente il quirk alle persone ma conoscerlo ti consentirà di evitare di manifestarlo per sbaglio nelle situazioni critiche"
Katsuki attaccò Dafne su tutti i lati, lei riuscì a schivare ogni esplosione, ne riuscì ad annullare perfino una come se ne avesse assorbito la forza che rilasciò in un'onda d'urto più potente del solito. Si librò in aria per sfuggire ad altri attacchi di Katsuki e si preparò a contenere un'altra esplosione quando una fitta le attraversò la testa, vide davanti ai suoi occhi un'immagine di lei bambina su un lettino e persone intorno con camici bianchi chini sudi lei. Perse concentrazione e fu investita in pieno dalla potenza di fuoco dell'esplosione.
Non reagì durante la caduta e fu presa in braccio da Katsuki.
"Sei distratta cavalletta"
Dafne al suo contatto si ridestò rivelandogli che non aveva dormito bene quella notte. I ricordi stavano tornando in momenti casuali e le impedivano le normali azioni quotidiane, arrivavano senza preavviso e facevano male.
Essere tra le braccia di Katsuki le faceva provare sempre una sorta di tranquillità e di sicurezza, ma non ebbe il coraggio di confidargli cosa davvero stava succedendo nella sua testa. E se ai suoi occhi fosse sembrata una pazza o peggio, una da cui stare alla larga? Non lo voleva.
Si stava abituando ai modi di quel biondo isterico e la routine che avevano creato non voleva si spezzasse. Lui si stava mostrando tutto il contrario di quello che aveva pensato la prima volta che lo aveva visto. Non era arrogante, il suo modo di sbraitare era la maniera per esprimere le sue emozioni. Ed era divertente per la verità. Stranamente adesso si sentiva a suo agio con lui e aveva l'impressione che quel distacco iniziale tra loro si stava dissolvendo a poco a poco.
Il giorno dopo fu nuovamente distratta da altre immagini che le fecero perdere l'equilibrio durante un attacco e rovinò addosso a Katsuki.
In quella posizione i loro volti erano a pochi centimetri di distanza e potevano sentire il loro respiri sfiorarsi le labbra, Katsuki si morse il labbro inferiore involontariamente e Dafne si irrigidì per l'agitazione.
Lui, in un secondo, la fece rialzare di peso per uscire da quella situazione di disagio per entrambi.
"Spostati sei pesante cavalletta!"
"Uno grosso come te non dovrebbe avere problemi!"
"Mi stavi schiacciando le palle"
Per smorzare quell'atmosfera Katsuki doveva mantenere il suo solito tono distaccato e percepì da parte di lei uno sbuffo piccato. L'essenza del suo profumo lo aveva mandato fuori di testa e aveva avuto l'impeto di avvicinarsi di più a lei. Sentirla sopra il suo corpo per un attimo lo aveva disorientato ma prontamente aveva seppellito quella sensazione, non poteva dare ascolto ai segnali che gli mandava il suo corpo, doveva mantenere il suo autocontrollo. Lei riusciva come al solito a fargli perdere ogni briciolo di razionalità, gli scombussolava le percezioni. I sensi diventavano amplificati ma non come quando era in battaglia, in un altro modo che non riusciva a capire e tantomeno controllare appieno. Non lo lasciava mai indifferente e ogni giorno che passava aveva impressione che con lei stesse creando un rapporto che non aveva mai avuto con nessuno.
Il giorno seguente Dafne manifestò il suo lato distruttivo e furono solo una serie di circostanze che evitarono a Katsuki una visita in infermeria.
Durante lo scontro Dafne ebbe come un black out, ricordò cose angoscianti. Si bloccò improvvisamente e il corpo si era irrigidito, era teso. Attivò il suo quirk e un'energia potente diversa dal solito scaturì a corto raggio. Gli occhi di Dafne erano diventati più scuri e fissavano il nulla.
Katsuki era fuori portata e fortuna che aveva indossato un corpetto rinforzato e le sue polsiere. Fu investito dall'onda d'urto, incrociò le braccia davanti a sé per proteggersi, le polsiere furono disintegrate, così come il corpetto fino alla maglietta lasciandolo a torso nudo con brandelli di stoffa che gli pendevano ai lati del corpo. L'onda d'urto che lo travolse aveva una forza diversa e quasi si sentì bruciare la pelle.
Dafne si riprese e lo guardò con un misto di preoccupazione e imbarazzo.
"Che cazzo era quello?"
Katsuki si accorse che le guance di Dafne si erano accese di un lieve colorito e minimizzò
"Ti sei fatta esplodere quella cosa sulla faccia per caso?"
Dafne si girò per la vergogna e cercò di recuperare un po' di contegno
"Ho solo caldo"
Quelle emozioni che provava per lui la mettevano sempre in ridicolo.
Katsuki adorava vederla imbarazzata, lei era sempre così impostata, così controllata, era divertente vederla in confusione.
"Sono tre giorni che ti fai distrarre da qualcosa, l'ho notato"
Forse era arrivato il momento di dirgli cosa c'era che non andava.
"Sono ricordi che riaffiorano in momenti casuali su cui non ho il controllo. E a quanto pare quando ricordo perdo anche la percezione del mio quirk. Forse..."
Voltandosi per guardarlo la faccia tornò rossa
"Ti puoi mettere qualcosa addosso per favore, come faccio ad essere seria con te così"
Katsuki sorrise e prese una maglietta di ricambio dal suo borsone, voleva che Dafne si confidasse con lui, voleva sapere quale fosse il problema.
Rimase ad ascoltare in silenzio, il passato di Dafne non doveva essere stato facile, aveva bisogno di qualcuno che l'accompagnasse a scoprire se stessa e voleva essere lui quella persona.
Poi lo sorprese nel chiedergli
"Ti andrebbe di uscire dalla scuola? Da quando sono arrivata non ho visitato la città"
Lo guardò con occhi speranzosi quasi a pregarlo di accettare. Non aveva chance contro quegli occhi.
"Non prendermi per una guida turistica"
"Non dobbiamo fare il giro panoramico, basta mettere piede fuori da questo posto. Farà bene anche a te visto che la vita accademica ti sta stretta".
Dafne aveva proprio ragione!
Decisero di passare in giro la domenica mattina. Katsuki aveva preferito mettere una felpa con cappuccio per non farsi riconoscere dalle persone, non voleva passare il tempo a fare autografi e foto, per lui era una tortura e trovava sempre una scusa per defilarsi. Voleva passare in tranquillità quella mattina, l'entusiasmo di Dafne lo aveva contagiato ma non voleva farglielo notare.
Attraversarono un parco, lei si fiondò su un'altalena e cominciò ad andare su e giù con un sorriso gigante stampato sulla faccia, si soffermò a guardarla. Il sole illuminava il suo viso già raggiante, gli occhi ametista brillavano di felicità, i capelli svolazzavano ribelli. Lei abbandonò il capo all'indietro e chiuse gli occhi, respirò a pieni polmoni l'aria che le inondava il viso, sembrava che si sentisse....libera, come se avesse lasciato andare un peso che si portava appresso e pensò a quanto fosse bella così felice. Era orgoglioso perché quel sorriso era un po' merito suo. Lei lo salutò da lontano e lui rispose d'istinto al saluto sentendosi un completo idiota per assecondarla.
Dafne volle a tutti i costi prendere un gelato, aveva optato per uno di quei posti mielosi dove si recavano le coppie per condividere coppe giganti. Lo aveva scelto semplicemente per l'insegna colorata e per i tavolini pieni di gente, non si era accorta che la maggior parte erano coppie di fidanzati. Lui si rifiutò categoricamente di entrare
"Ti aspetto fuori"
"Non ti cederò nemmeno un assaggio stanne certo!"
Katsuki non ebbe il tempo di controbattere che lei era già all'interno del locale a scegliere il suo gelato.
L'aspettò dall'altra parte della strada su una panchina da dove aveva un'ampia visuale, quando era in giro scattava sempre il suo istinto da eroe nel ricercare tracce di problemi. Fu attirato da un tizio che avevano incrociato anche al parco, era entrato nel locale e si era avvicinato a Dafne. Aveva la sensazione di averlo già visto da qualche altra parte ma non ricordava dove.
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Frangipane e spezie
FanfictionBAKUGOXOC Katsuki ha una vita fatta di razionalità e dedizione al suo ruolo di eroe, non ha mai dato peso e valore alle emozioni. Dafne si è sempre sentita fuori posto e la sua vita fatta di addestramento e controllo viene sconvolta dallo scontro co...