"Ti stai divertendo Dafne?"
Con tono deciso rimarcò il suo nome per destare qualche reazione in lei.
"Ho detto che ti conviene sparire, eroe!"
"Torna a casa...Dafne, questa non è il tuo posto!"
Lei gli rise in faccia
"Perché mi chiami Dafne? Hai preso un abbaglio. Ripeto sparisci"
L'ultima frase suonò minacciosa stavolta e se la ritrovò davanti, si era mossa in un lampo dal punto in cui si trovava e gli tirò un pugno in faccia impregnato della sua energia. Katsuki non ebbe tempo di parare, incassò il colpo e volò lontano per qualche metro.
Dafne rivolse il palmo verso di lui e lo fece scontrare con un muro d'aria.
La pronta reazione di Katsuki gli evitò il terzo attacco, ma lei era velocissima e annullò nuovamente le distanze tra loro per tempestarlo di colpi. Katsuki non voleva combattere, si limitava a parare e schivare ma lei era una furia, lo colpiva per andare a segno, per fargli male. Era come se Dafne avesse il cervello spento, sembrava un involucro delle sue fattezze ma della sua Dafne non c'era alcuna traccia. Nello scontro cercò di parlarle, di dirgli di loro, del loro legame, del padre, degli amici ma non servì a nulla.
Allora la anticipò e la centrò con un'esplosione, se l'avesse tramortita l'avrebbe portata via da lì in un attimo. Ma lei non era il tipo da venire abbattuta con un solo colpo, si rialzò leccandosi il rivolo di sangue che le colò dal labbro, inebriata della forza e della tenacia del suo avversario.
Katsuki con un lampo accecante le limitò la visuale e ciò gli permise di sorprenderla alle spalle ma invece di attaccare l'abbracciò. La sentì sussultare come se il corpo di lei si fosse risvegliato al suo contatto. Quanto le era mancato il suo calore, lei era lì da qualche parte nella sua mente.
Le sussurrò all'orecchio
"Sono io cavalletta!"
Lei sembrò accettare quel contatto ma in un secondo fece scorrere la sua energia lungo tutto il corpo aumentando la sua temperatura corporea. Stava incanalando energia per un'onda d'urto ma Katsuki fu veloce ad allontanarsi per non venirne travolto.
Non si sarebbe arreso, doveva riprovare ad avvicinarsi a lei. Continuarono a combattere, per la seconda volta Katsuki riuscì a starle vicino, stavolta infranse la guardia di Dafne e alzò una mano, lei si aspettava un'esplosione in piena faccia perché si irrigidì per contenere il colpo, ma lui le accarezzò la guancia e le passò il pollice sulle labbra. Gli occhi di lei si spalancarono per la sorpresa, ma lo allontanò nuovamente con una corrente d'aria che cominciò a vorticare impetuosa. Tutto intorno veniva risucchiato da quel vortice perfino una raffina di esplosioni che Katsuki tentò per contrastarla.
Dal palmo della mano di Dafne si palesò altra energia sotto forma di fiamme che unita al vortice d'aria fu rivolto verso Katsuki. Lui cercò riparo ma fu sbalzato contro un muro, travolto e sepolto dai detriti.
Si risvegliò con gli occhi di Kirishima piantati su di lui preoccupato.
Dafne era sparita.
Il soggetto tornò alla base, aveva lasciato un problema in circolazione, sarebbe dovuta tornare in quel posto a sistemare le cose. Era confusa. Quell'eroe l'aveva chiamata Dafne come se la conoscesse, lo aveva sentito anche la prima volta che aveva parlato nonostante era stato un sussurro. Il tono della sua voce era stato piacevole, le era parso pieno di sentimento, calore. Poi quando gli era stato vicino aveva percepito uno strano sussulto nel cuore. Ma lei non era quella Dafne e quell'eroe era un nemico. Eppure era come se sentisse di sapere chi ci fosse dietro la maschera.
Si ricompose, doveva recuperare il tizio da eliminare e fare poi rapporto, se quell'eroe le avesse dato fastidio sapeva di avere il permesso di farlo fuori.
Per lei fu facile far fuori il bersaglio che le avevano assegnato. Nell'esatto momento in cui attivò il suo quirk percepì un'adrenalina diversa dalla solita, fu una frazione di secondo il suo potere vibrò titubante come se una parte di lei volesse evitare quello che stava per accadere. Quando il corpo dell'uomo cominciò a sgretolarsi tra le sue mani la testa fu come colpita da un fulmine, un boato fragoroso esplose nel cervello e nella mente sentì gli occhi di quell'eroe puntati su di lei. Maledetto!
Cosa era venuto a fare in quel posto? Gli eroi lì non dovevano mettere piede e lei non ne aveva mai incontrati. E poi quello era dannatamente prepotente. Le aveva dato degli ordini. Però l'aveva guardata in modo insolito. Quegli occhi rossi dietro la maschera l'avevano squadrata in modo insistente e si erano piantati nei suoi determinati a cercare qualcosa nel profondo. Per un attimo aveva accettato quello sguardo che sembrò l'avesse avvolta in un abbraccio tenero e di conforto. Ma scacciò immediatamente quella malsana idea. E poi non capiva perché il corpo aveva reagito involontariamente al suo contatto. Era stato calore quello che aveva sentito vicino a quel folle. Nessuno si era mai avvicinato a lei così tanto senza pagarne poi le conseguenze. Ma lui era stato deciso a toccarla. Perché si era spinto a tanto?
Tornò alla base immersa in quei pensieri. Passò dal capo per avvertirlo del completamento della missione e lui per tutta risposta le assegnò un nuovo incarico. Non fece alcun accenno a quell'incontro e si richiuse nella sua stanza in attesa di mettere in campo un nuovo piano per adescare il prossimo obiettivo. Seppellì senza problemi tutte quelle incertezze e sensazioni. Quell'eroe non poteva essere un suo problema.
"Ho una pista vecchio!"
Katsuki aveva chiamato Aizawa non appena si riprese dallo stordimento per opera di Dafne
"Abbiamo bisogno di un piano. Dafne è viva ma non mi ha riconosciuto, le hanno fatto qualcosa. I suoi occhi erano diversi. Sarò in agenzia tra mezz'ora raggiungimi là"
Katsuki era sollevato per aver avuto la conferma che Dafne fosse ancora viva, ma il modo in cui lo aveva guardato lo aveva disturbato. Lei era lì davanti a lui ma non sapeva chi fosse. Le avevano cancellato nuovamente i ricordi, era l'unica spiegazione possibile. Era deciso a farle tornare la memoria in un modo o nell'altro. Non poteva non ricordarsi di quello che c'era tra loro! Lui aveva penato ad accettare quel sentimento e ora lei non ricordava nemmeno chi fosse.
"L'ho incontrata in questa zona. Io farò da esca, sono sicuro che se mi aggirerò nel suo territorio sarà lei a trovarmi. Faremo scattare la prima fase del piano: Aizawa annullerà il suo quirk così potrò iniettarle un localizzatore. Una volta scoperto il luogo in cui la tengono ci apposteremo per analizzare la situazione e daremo avvio alla seconda fase: irruzione e recupero. Tutto chiaro?"
Un Katsuki rinvigorito spiegava con decisione alla sua squadra il piano che aveva architettato mentre tornava in agenzia dopo l'incontro-scontro con Dafne. Doveva essere paziente una parola che non faceva parte del suo modo di essere. Era sempre stato impulsivo ma per la prima volta nella sua vita doveva pensare ad essere più pacato e lucido possibile per evitare di farsi prendere dall'impeto di spaccare ogni cosa. Sentiva dentro risvegliarsi una forza immensa ora che aveva visto con i suoi occhi che lei era ancora viva. Il sangue gli ribolliva con l'unico intento di distruggere ogni traccia di ciò che li aveva separati. Era sempre difficile pensare al bisogno che aveva di lei, a quello che sentiva per lei. Era ancora strano percepire dentro di lui l'amore che nutriva per lei. Lo aveva cambiato e reso più determinato nel raggiungere quello che ambiva. L'avrebbe presto riportata da lui.
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Frangipane e spezie
FanfictionBAKUGOXOC Katsuki ha una vita fatta di razionalità e dedizione al suo ruolo di eroe, non ha mai dato peso e valore alle emozioni. Dafne si è sempre sentita fuori posto e la sua vita fatta di addestramento e controllo viene sconvolta dallo scontro co...