INSIEME Capitolo 41

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"Dovrai parlarmi prima o poi! Viviamo sotto lo stesso tetto! Non puoi evitarmi per sempre!"

Katsuki sempre di spalle aveva le mani poggiate sul pianale della cucina che strinse con forza. Dafne gli cinse la vita e gli poggiò la fronte tra le spalle. Il corpo rigido di Katsuki sussultò a quel contatto.

"Sei hai qualche dubbio, se non ti senti più coinvolto puoi dirmelo"

Perché diceva quelle cose? Certo che era coinvolto, completamente. Era talmente in balia di sentimenti così forti per lei che si sentiva inadeguato. Aver solo pensato di averla persa lo aveva fatto sprofondare in una disperazione atroce.

E lei pensava che la causa fosse che i suoi sentimenti erano cambiati! Certo, non era stato ancora capace di dirle che l'amava e pretendeva pure che lei capisse sempre quello che c'era nella sua dannata testa.

Orgoglio di merda!

Il contatto di Dafne era così morbido, caldo e la sua voce era calma, rilassante. Doveva pensare solo a questo. A quello che provava quando ce l'aveva vicino. Lei era paziente, lo capiva quando era in preda ad emozioni contrastanti. Chiuse gli occhi e respirò in modo controllato, come le aveva insegnato lei quando era agitato o intensione. Raccolse le energie, il coraggio e le parlò a cuore aperto

"Non devi pensare che ti veda in modo diverso. Ti ho messa in pericolo e a causa mia hai subito altre torture. Solo pensare che ti hanno toccatami fa incazzare. Non ti ho protetta e per la mia incapacità sei stata costretta a fare cose che avrai sulla coscienza. Che razza di eroe sono se non riesco a proteggere te?"

Lo aveva detto con tono afflitto, struggente. Lei lo fece girare con delicatezza e lo guardò dritto negli occhi

"Tu...sei la causa...che mi ha insegnato a capire il mio quirk, che mi ha permesso di avere degli amici, che mi ha fatto trovare un posto nel mondo. Tu mi fai sentire al sicuro Katsuki. Non devi trattarmi ogni volta come le persone che devi salvare. Mi hai già salvata! Lo so che voi eroi pensate sempre che chi vi sta intorno debba essere protetto. Ma io... voglio camminare al tuo fianco."

"Dafne...stare con te... vuol dire scoprire aspetti della vita che non ho voluto conoscere. Io t-ti..."

Balbettò come un cretino, in difficoltà a dire quelle semplici parole ma lasciò sospesa la frase perché Dafne gli mise un dito sulla bocca.

"Va bene così Katsuki"

Gli sorrise. Il suo sorriso! Era la cosa più rassicurante del mondo!

Lei sapeva che quelle parole gli erano pesate, che era stato difficile confidarle quei pensieri.

"Ti decidi a baciarmi? Sono giorni che aspetto che lo fai!"

"Oh non rompere. Vieni qui cavalletta!"

La tirò a sé e si fiondò sulle sue labbra.

Quanto gli era mancata quella bocca! Il suo corpo si accese voglioso di lei.

Quei mesi passati a cercarla erano serviti a capire quanto lei fosse diventata essenziale. Il sollievo di averla ritrovata e riportata a  casa non era bastato a far tacere la sua percezione di debolezza. Si era sentito incapace in un modo tale che lo aveva fatto rintanare nella fortezza dell'orgoglio. Ma Dafne aveva trovato ancora una volta la leva per abbassare il ponte lavatoio per entrare nel suo castello mentale.

Sentì la lingua di Dafne infilarsi di prepotenza tra le sue labbra per cercare la sua, quasi a succhiargli il respiro. Anche lei lo desiderava, lo sentiva per il modo in cui si era aggrappata al suo corpo. Lo tirava verso di sé, ansimante per l'enfasi di quel bacio tanto desiderato.

Frangipane e spezieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora