Capitolo 53

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La figura sbraitò contro di lui gesticolando come se scacciasse zanzare intorno. Con i pronti riflessi che si ritrovava, Katsuki fece un passo indietro per evitare la pazza che gli veniva contro che inciampò tra i suoi piedi e si trascinò anche la busta della spesa alla quale si era assurdamente aggrappata. Rovinò a terra con un tonfo incoerente rispetto alla mole che si trovava. Rimase un attimo spiattellata sull'asfalto imprecando sottovoce parole incomprensibili. Mosse primo un braccio poi l'altro sembrando una specie di marionetta che provava a rimettersi sulle gambe.

Si voltò furibonda verso di lui incollando nuovamente gli occhi nei suoi e sbuffando pesantemente dalle narici.

"Razza di idiota"

Era una ragazza quella che gesticolava davanti la sua faccia. Lunghi capelli scuri le imbrattavano la faccia, con una mano lei se li lisciò all'indietro lasciando scoperto un viso adirato ma delicato.

"Mi hai fatto lo sgambetto di proposito?"

"Se non ti reggi sulle gambe non è colpa degli altri, l'idiota sarai tu!"

Lei cambiò espressione in sorpresa non aspettandosi quella risposta e rimase zitta.

Katsuki gli rispose senza perdere la calma, il tono di quella voce gli strideva nelle orecchie e voleva tornarsene a casa ma si accorse che la sua spesa era sparsa per strada. Il sangue gli andò al cervello.

"Come altro dovrei chiamarti visto il disastro che hai combinato?"

Lei si guardò intorno, per un attimo sembrò mortificata ma disse

"Se non fossi stato sulla mia strada non sarebbe successo nulla e non avrei perso di vista quel dannato ladro"

La parola ladro fece drizzare l'attenzione di Katsuki

"Quale ladro?"

"Quello che ti è passato davanti un attimo fa. Oh sono ancora in prova e sono già al secondo errore. Il capo mi ucciderà"

Lei sospirò abbattuta l'ultima frase continuando a gesticolare con le mani.

Katsuki guardò la persona che gli era davanti, c'era qualcosa nei suoi movimenti che catturava l'attenzione. I capelli sventolavano intorno come fili indomabili; camminava avanti, indietro, destra e sinistra in un percorso immaginario; aveva i jeans strappati all'altezza delle ginocchia probabilmente per la caduta di prima. Lei di colpo arrestò il suo vorticare in tondo che stava diventando fastidioso e lo squadrò dalla testa ai piedi con fare indagatore.

"Tu perché te ne vai in giro conciato così? Che hai da nascondere?"

Si stava avvicinando di soppiatto come un felino e gli si piazzò davanti a gambe divaricate e le braccia incrociate in attesa di una risposta. Era abbastanza alta, li separavano una decina di centimetri e da sotto la visiera del cappello i suoi occhi furono catturati dalla cicatrice che lei  aveva su una guancia.

"Non sono cazzi tuoi. E non devo venirlo a dire proprio a te"

"Sono la responsabile di questa zona e....o meglio dovrei esserlo. Sono ancora in prova e se non faccio un'altra cavolata... Ad ogni modo i villain come te li conosciamo bene noi eroi"

Katsuki sobbalzò. Ma per chi l'aveva preso! E lei si era spacciata per eroe ma per favore!

"Tsk, mi auguro che il tuo capo sia uno con le palle e ti faccia fuori subito, se lo fossi io non ti avrei nemmeno fatto entrare in agenzia solo guardandoti"

Lei spalancò gli occhi per la frecciata ma in modo repentino si mosse di lato e girandogli intorno gli sfilò cappuccio e berretto mettendo a nudo la sua faccia alla luce del lampione. Katsuki stava bollendo di rabbia, quella sottospecie di idiota aveva smascherato il suo travestimento, per fortuna data l'ora tarda e la zona poco affollata nessuno passava di lì e avrebbe potuto riconoscerlo. Lei si coprì la bocca con entrambe le mani e i suoi occhi si ingigantirono sprizzando gioia.

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