Capitolo 33

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Dafne tornava dall'università come tutti i giorni. Katsuki l'aveva avvisata che quella sera avrebbe tardato, in attesa del suo ritorno avrebbe fatto un bagno caldo e avrebbe meditato. Il giorno prima aveva seguito il suo addestramento con il padre, era stato pesante, avevano intensificato gli allenamenti e aveva raggiunto un buon controllo del suo quirk. Ma quella strana forza di cui aveva percepito la presenza non l'aveva più né sentita né manifestata. Non capiva se era un potenziamento del suo quirk o qualcos'altro.

Ebbe la sensazione di essere seguita non appena scese dal treno. Quel tratto ormai era diventata una routine e conosceva tutte le facce che c'erano in giro. Cambiò strada e quando visi di uomini che non aveva mai visto facevano il suo stesso tragitto, ebbe la conferma che era seguita.

Prese la strada che conduceva verso l'agenzia di Katsuki ma quei tipi le ostacolarono il percorso, prova che volevano portarla verso un punto preciso e lontano dalla possibilità di chiamare aiuto.

Ebbe un brutto presentimento.

Fu attaccata alle spalle da un paio di individui che si erano tenuti a distanza, schivò un pugno che arrivava da destra e si girò per bloccare un calcio, riuscì a stenderli con mosse repentine: un calcio rotante spalmò uno a terra, un colpo a palmo aperto alla golae una ginocchiata ben assestata tramortì l'altro.

Fu accerchiata da altri individui. Doveva usare il quirk perché la situazione era critica. Erano in troppi.

Fece scorrere il suo potere, gli occhi si trasformarono e ingaggiò la lotta.

I quattro tizi che l'avevano bloccata avevano tutti dei quirk, erano ben equipaggiati: due offensivi e due difensivi.

Si muovevano come se fossero una squadra addestrata, coordinata.

Riuscì con difficoltà a renderli inoffensivi. Arrivò un altro gruppo di individui e fu raggiunta anche da proiettili, si avvolse attorno un vortice di aria per deviare i proiettili prima di capire da dove provenivano.

Fu assalita da due armati di spada che riuscì a stordire con le mosse di arti marziali.

Stavano per accerchiarla nuovamente e con un'ultima scarica di energia, esplose un'onda d'urto che atterrò tutti quelli che le stavano intorno. Ne approfittò per riprendere fiato, nascondendosi in un angolo chiamò Katsuki

"Sono sotto attacco"

"Che cazzo stai dicendo?"

"Non sbraitare e vieni qui"

Katsukisi precipitò da lei seguendo il gps del telefono, avvertì Kirishima che era dall'altra parte della città nel giro di ronda.

Trovò Dafne in un quartiere periferico in una zona fuori mano e isolata, non riuscì a spiegarsi perché avesse deviato così tanto dal suo solito percorso.

"Stai bene?"

"Si tranquillo. Ora devi essere solo un Hero ok? La situazione non è facile. Sono addestrati e non penso ci lasceranno stare tanto facilmente. Sono due squadre distinte una attacca direttamente l'altra è arrivata a supporto. Poi c'è un cecchino che ho individuato in quella casa laggiù.

Non so chi siano ma non possiamo andarci leggeri"

Katsuki aveva ascoltato Dafne descrivere la situazione in ogni dettaglio, in quel momento pareva un eroe che analizzava quello che aveva intorno per intervenire nel migliore dei modi.

Si sarebbe divertito un mondo a prendere tutti a calci nel culo. Il suo corpo stava immagazzinando molto sudore e avrebbe concesso uno spettacolo esplosivo fuori dal comune.

Neutralizzò il cecchino semplicemente facendo esplodere la casa, un ghigno follesi stampò sul viso. Avevano osato nuovamente mettere le mani addosso alla sua ragazza e avrebbero pagato.

Indirizzando un lampo accecante al gruppo di tre uomini che lo avevano raggiunto, li anticipò e li stese. Le sue esplosioni raggiunsero altri due che stavano per usare il loro quirk contro di Dafne che nel frattempo aveva creato una voragine per far sprofondare due energumeni che le andavano incontro.

Lei si girò verso Katsuki e con un moto d'aria rallentò un tizio che con pugni giganti stava per colpirlo, permise a Katsuki di indirizzargli un'esplosione a distanza ravvicinata sbalzandolo lontano.

Lui raggiunse Dafne e schiena contro schiena furono accerchiati da un'altra squadra che fino a quel momento aveva esitato ad intervenire.

Dafne creò una barriera per difendere entrambi dagli attacchi che arrivarono. Katsuki balzò fuori sospinto da una corrente d'aria per avere più slancio ed esplose contro due.

Dafne si occupò di altri due soggetti. Un'altra esplosione di Katsuki contro uno di quelli che aveva un quirk di ingigantimento fu resa più potente dalla combinazione con l'energia di Dafne e l'onda d'urto creata stese tutti a terra.

Non si accorsero di uno dotato di mimetismo che riuscì ad avvicinarsi nel momento in cui abbassarono la guardia e iniettò ad entrambi un narcotico.

Dafne fu raggiunta da quattro braccia possenti che l'allontanarono di peso da Katsuki che cominciava a sentire le gambe pesanti. Allungarono un braccio l'uno verso l'altra e le loro dita scivolarono lontane. Prima di cadere a terra Katsuki vide Dafne perdere i sensi e caricata dipeso su un furgone anonimo, senza targa, arrivato in gran velocità.

Poi fu tutto buio e il grido con il nome di Dafne gli rimase in gola.


Dafne si risvegliò con una luce al neon puntata sugli occhi, era su un lettino, era ancora stordita ma sentiva movimento attorno a lei. Era legata. Due occhi verdi si posizionarono nel suo campo visivo e rimase senza fiato. Quello sguardo lo ricordava bene, era di quello scienziato che le faceva male quando era bambina, che la teneva lontana dalla madre, che la attaccava a macchinari che le procuravano dolore.

Non era possibile era tornata indietro nel tempo.

Da sotto la mascherina lo sentì dare indicazioni intorno, Dafne avvertì una iniezione sul braccio poi una scarica elettrica le attraversò il corpo, provò dolore. Era senza forze per reagire, era finita all'inferno. Terrorizzata pregò solo che tutto finisse presto e perse i sensi.

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