PROTEZIONE Capitolo 29

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Passò l'estate e la loro vita andava avanti tranquilla.

Dafne cominciò l'università, ogni giorno prendeva il treno e tornava il pomeriggio, le piaceva la vita universitaria. Fece tante nuove amicizie, era contenta di avere una sua routine e non dipendere totalmente dagli orari e ritmi di Katsuki. Il lavoro di eroe lo impegnava tanto ma ogni sera tornava con l'unica necessità di averla tra le braccia, bastava anche buttarsi sul divano: lui con la testa sulle gambe di Dafne per lasciarsi accarezzare i capelli e addormentarsi così.

Un giorno come gli altri, nel tragitto a piedi per tornare a casa sentì delle urla di una ragazza, si precipitò verso la voce e vide un uomo che aveva imprigionato una ragazza in un vicolo contro un muro senza via d'uscita. Quell'uomo cercava di toccarla, l'aveva immobilizzata con il suo corpo a diretto contatto con quello di lei e le aveva tappato la bocca con una mano dopo che aveva urlato. Gli occhi della ragazza erano terrorizzati, davanti quella scena Dafne fu assalita dalla rabbia e tuonò

"Allontanati da lei"

Quel tizio interrotto si girò con sguardo minaccioso e la fulminò con gli occhi

"Chi diavolo sei tu?"

"Quella che ti stenderà a terra!"

Il tizio scoppiò a ridere in modo esagerato e si accorse solo all'ultimo momento del pugno che gli arrivò sul naso, barcollò un momento e tenendosi il naso tra le mani bofonchiò

"Brutta putta...."

Non terminò la frase che Dafne gli assestò un calcio frontale, quello si piegò in avanti ma reagì al secondo calcio che Dafne gli aveva sferrato prendendole la caviglia. Dafne si sbilanciò di lato per poggiare una mano a terra facendo leva sul braccio e gli stampò l'orma della scarpa sul muso con l'altra gamba, girò su se stessa e con un calcio basso in scivolata lo fece cadere in ginocchio e lo spedì a terra con un calcio laterale sulla tempia.

La ragazza era rimasta paralizzata ad assistere alla scena, appena l'uomo fu a terra corse verso Dafne, le prese le mani e la ringraziò mille volte con una serie di inchini e sorrisi. Lo sguardo di quella ragazza scaldò il cuore di Dafne, le lesse tutta la sua gratitudine, si sentì bene e tornò a casa.

Non raccontò nulla a Katsuki che quel giorno l'aspettava stravaccato sul divano, sapeva che non avrebbe approvato che andasse in giro a fare a botte, ma in fondo era stata un'azione a fin di bene che non si sarebbe ripetuta.

I giorni passavano e in quel tratto di strada Dafne si rese conto della vera vita che c'era fuori il suo cerchio di stabilità e sicurezza vivendo con un eroe. Si imbatté in altre situazioni in cui qualcuno aveva bisogno di un aiuto, un supporto, una mano in più: un bambino bullizzato da altri più grandi perché magro e con gli occhiali, una signora anziana presa di mira da ragazzini prepotenti perché zoppa, un ragazzo pestato da uomini perché innamorato di un coetaneo. Scoprì che lì gli eroi non c'erano, erano scene troppo comuni, troppo all'ordine del giorno. Gli eroi erano impegnati nelle situazioni più delicate, a livello nazionale, se c'erano villain in giro che usavano i quirk a scopo personale contro gli altri, ma quelle persone chi le proteggeva? Non era giusto. Ecco che la società che non approvava dava ragione alla sua visione, al suo giudizio. Si trovò a scegliere di aiutare come poteva, arrivare dove gli eroi visibili non arrivavano, e questo la rese orgogliosa di se stessa.

Dafne però non conosceva la pericolosità del tessuto sociale più abbietto, era cresciuta in un ambiente sereno e idilliaco dove non c'era traccia di malvagità: un piccolo villaggio sperduto tra le montagne lontano dai villain, lontano dagli eroi, all'oscuro della cattiveria della gente, dove si viveva in armonia e in comunione.

Si scontrò con qualcuno a cui non avrebbe dovuto pestare i piedi. Un villain a tutti gli effetti che usava il suo quirk senza problemi per i suoi scopi: dai pori della pelle faceva uscire delle spine affilate come un porcospino. Aveva infilzato un ragazzino, per qualche ragione che lei non comprese e lo vide derubarlo di ogni cosa che aveva, perfino le scarpe.

Frangipane e spezieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora