Capitolo 47

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Il contatto con la pelle di Dafne aveva sempre il potere di amplificare il desiderio, la spalmò contro le piastrelle della doccia per baciarla divorato dalla voglia di lei. Con una mano le strizzò un seno e l'altra la fece scivolare tra le sue cosce. Lei sussultò al contatto e gli mise le mani tra i capelli bagnati, stringendolo a sé. Anche lei lo desiderava ardentemente. Stavolta avrebbero fatto le cose con calma, avrebbero goduto di ogni attimo.

Katsuki fece girare Dafne di spalle e attaccò il torace alla sua schiena. Le tirò indietro la testa per baciarla sul mento e poi scendere sulla clavicola. L'acqua gli scorreva lungo la schiena che come una carezza amplificava i suoi sensi. Le passò l'erezione sull'incavo della zona lombare, poi tra le gambe. Il gemito di piacere di Dafne era il suono che più lo rendeva smanioso, un richiamo alla passione più sfrenata, all'amplesso desiderato. Ma voleva ancora assaporare la sua pelle, il suo corpo, le sue forme prima di spingersi in lei. Si mise sulla mano una generosa quantità di sapone che spalmò sul corpo di Dafne, l'unione con la pelle bagnata creò una soffice schiuma e Katsuki scivolò su ogni centimetro di Dafne affondando le mani anche nei posti più intimi. Si strinse a lei per toccarla anche con il suo corpo. Non ne aveva mai abbastanza. L'abbracciò divorato dalla voglia di averla per sé, per sempre, ogni momento. L'amore verso di lei lo faceva andare fuori fase, era indomabile, esplodeva impetuoso e lo faceva sentire su un altro livello. Era oltre quella scarica di adrenalina quando attivava il suo quirk, oltre quel pizzicore sottopelle che percepiva quando il sudore poteva detonare. Era un ribollire dentro, pura frenesia.

La tirò sotto il getto dell'acqua e lavò via la schiuma dal suo corpo, le girò il volto verso di lui per baciarla. Leccò le sue labbra in preda al desiderio che lo stava consumando.

In un secondo la situazione si ribaltò. Dafne gli scivolò di lato e gli fu dietro. Katsuki colto alla sprovvista poggiò le mani al muro, gocce d'acqua gli ricadevano dai capelli e lungo la schiena. Un dito di Dafne scivolò dal collo fino alle natiche che furono afferrate con entrambe le mani. Sentì i seni di Dafne pressati sulla schiena e il corpo di lei strofinarsi contro il suo, lentamente, profondamente.

Dafne annusò la sua pelle e cominciò a baciarlo sulla schiena, sfiorandolo con la lingua. Poi lei passò le mani sul torace, scese sui fianchi poi sulle anche. Si fermò per fargli prendere fiato visto che Katsuki era rimasto in apnea a quel contatto. Quando lui riprese a respirare si sentì accerchiare l'erezione dalla mano di Dafne. Katsuki buttò la testa all'indietro emettendo un grido di piacere poi guardò in basso per controllare che lei fosse ancora lì. Non ci stava capendo nulla, era in completa balia di lei, le sue mani erano ovunque e il suo corpo schiacciato contro il suo.

I capezzoli ritti di lei gli solleticavano la schiena, il ventre era schiacciato contro il suo fondoschiena, una gamba intrecciata alla sua, un braccio attorno alla vita e una mano sul suo membro, che andava su e giù prima lentamente poi prendendo il ritmo, lo mandò su di giri. Chiuse gli occhi e si abbandonò completamente.

Dafne gli aveva cambiato la vita, gli aveva dato un altro scopo e quello che provava con lei era fantastico. Lei sapeva come calmarlo, come fronteggiarlo, come toccarlo, come amarlo.

"Come sei bello Katsuki quanto ti lasci andare!"

Dafne era in preda alla voglia più irrefrenabile di quel corpo perfetto. Amava tutto di lui: il coraggio che le dava di essere se stessa, la ragione che gli aveva dato come scopo nella sua vita, il modo in cui la guardava che la faceva sentire una dea, la brama delle sue mani quando la toccavano.

Non le aveva ancora detto apertamente che l'amava ma lo percepiva nei suoi abbracci, nei suoi baci, nella sua ossessione di volerla proteggere, nel suo essere possessivo. Soprattutto quando la toccava, il passaggio delle sue carezze sussurravano l'amore per lei, il rispetto e la lussuria si fondevano.

Era follemente innamorata di lui.

"Ti amo Katsuki"

Dafne lo pronunciò avvolgendogli le braccia attorno alla vita e poggiando l'orecchio sulla sua schiena per sentire il suo cuore battere per lei. L'acqua le scorreva sui capelli e si insinuava tra i loro corpi rendendoli scivolosi.

Quelle parole destarono Katsuki e lo fecero scattare, si rigirò verso di lei e le piantò gli occhi addosso. La guardò intensamente come volesse mangiarla con gli occhi. Seguì la linea del suo viso poi scese sul collo, sul seno. Era affamato di lei, del suo corpo.

"Sei mia Dafne, solo mia".

Dafne si sentì sollevare e gli si avvinghiò ai fianchi. Katsuki la poggiò al muro, il contatto con le piastrelle la fece inarcare e per lui fu più facile entrare in lei.

Spinte ritmiche e profonde rendevano la fusione tra i loro sessi audace. Il modo di muoversi di Katsuki era la maniera per sussurrarle l'amore che provava per lei. Non era solo voglia o smania di sesso, era la brama di avere cura di lei, di sentirla sua, di amarla.

Era quello il potere dell'amore: un intricato insieme di emozioni e percezioni condivise con la persona che il corpo e il cuore sceglievano per noi.

Erano due ingranaggi che si incastravano perfetti, due corpi fusi che si completavano, due cuori legati da un sentimento travolgente. In quel momento c'erano solo loro, niente problemi, niente paure, niente preoccupazioni.

Il piacere arrivò per entrambi quasi simultaneamente e i loro umori si mescolarono così come i loro odori.

Dopo essersi asciugati il letto fu il loro confortevole spazio per rimanere avvinghiati come se non volessero più separarsi, come se avessero il timore che poteva essere la loro ultima notte insieme, consapevoli di dover affrontare qualcosa di più grande di loro ma lo avrebbero affrontato insieme.


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