Capitolo 28

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Anche i momenti del gelato e della passeggiata furono rilassanti, non avevano mai passato una giornata così, si poteva definire una sorta di appuntamento anche se nessuno dei due era interessato a quelle cose: per Katsuki non era proprio contemplato nel suo vocabolario, Dafne non sapeva nemmeno cosa fosse un appuntamento.

Camminando affiancati Katsuki prese la mano di Dafne, anche se avevano evitato le strade principali e in quel momento erano in un vicolo deserto, lei ebbe un tuffo al cuore, una manifestazione di affetto da parte sua che non fosse legata alla sfera sessuale era troppo bella. Forse proprio per il fatto che fosse il suo compleanno lui si era lasciato andare per un momento. Oppure era riuscita a fargli dimenticare i suoi dubbi quel giorno. Sapeva quanto poteva essere complesso Katsuki. Era troppo profondo, troppo razionale, troppo testardo, era troppo in tutto.

Il sorriso che si stampò sulle sue labbra era come un bagliore accecante che Katsuki notò

"Sei felice?"

Dafne fu interrotta nel flusso dei suoi pensieri e non si era accorta di aver assunto l'espressione di una imbabolata.

"Ecco... è stata una bella giornata. Non ne ho avute molte così per la verità, quindi non sono abituata"

"Se per questo nemmeno io"

Cosa?

Dafne era incredula, lui voleva dirle qualcosa ne era certa.

"Sono stato bene anche io. E non è facile farmi rilassare quando vado in giro"

Dafne gli strinse la mano più forte in preda ad una foga di felicità.

Lui si fermò di colpo. Per un attimo fissò difronte a sé, evitò di guardarla per cercare di non farsi distrarre dai suoi occhi ametista, almeno così avrebbe mantenuto un cenno di razionalità nel parlare se non la guardava dritto negli occhi.

"Dafne...oggi è stata una giornata...diversa....grazie"

Deglutì prima di ringraziarla come se avesse un nodo in gola da dover mandare giù. Era sempre difficile per lui esporsi, farsi percepire vulnerabile, addirittura ringraziare qualcuno. Ma Dafne era la sua musa. Gli faceva trovare il coraggio di fare e dire cose che mai avrebbe fatto o detto.

"Oh...sono stata bene anche io Katsuki"

Il sospirò di Dafne voleva dire auguri amore mio, ma forse era meglio non esporsi troppo.

Il primo sparo, che nel cielo diffuse tante farfalle di colori diversi scintillanti, la fece sussultare. Era venuta a sapere che in quella zona proprio quel giorno avrebbero fatto uno spettacolo di fuochi d'artificio e sapendo che a Katsuki piacevano aveva architettato la tappa in gelateria.

Cavoli se ne stava dimenticando, troppe emozioni in un giorno solo ancora non era capace a gestirle!

Tirò Katsuki con un entusiasmo eccessivo

"Andiamo a vedere"

Lui fu strattonato con forza perché lei ci aveva messo di mezzo il quirk per smuoverlo.

"Dafne non puoi manifestare il quirk in giro"

"Guastafeste! Dai allora usa il tuo visto che sei autorizzato. Andiamo su quel tetto lassù, avremo una vista migliore".

Gli occhi di Dafne emanavano una luce disarmante, si era accesa come una lampadina, sfavillava come una fonte luminosa accecante. Una bambina che aveva visto qualcosa di straordinario. Katsuki ne rimase rapito, il suo sorriso era la cosa che più lo rendeva orgoglioso. Era bellissima quando rideva.

Per lei stava facendo anche uno strappo alle regole nell'usare il quirk fuori dal lavoro e gli sembrò di essere una specie di delinquente. Fu strano ma eccitante allo stesso tempo.

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