CONDIVISIONE capitolo 26

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Dafne aveva trovato la sua tranquillità, si era presa tempo per pensare bene a quello che avrebbe fatto della sua vita. Ora aveva la possibilità di fare progetti e magari fare quello che le piaceva dopo anni passati a seguire rigide regole e addestramenti estenuanti. Gli allenamenti con il padre erano costanti, doveva sempre mantenere vigile la sua attenzione sul suo quirk. Quello che era successo alla U.A non aveva rivelato l'entità degli esperimenti. Cosa le avevano fatto di preciso?

La madre non aveva spiegato nulla e si era portata il segreto con sé, probabilmente certa del fatto che saperlo non avrebbe giovato a nessuno.

Voleva capire perché aver provato a contrastare quella forza che sentiva l'aveva quasi distrutta, era quasi certa che non si trattava del suo quirk, era qualcosa che non le apparteneva e quel disegno sulla spalla era un'incognita ancora più grande. Non sapeva da dove cominciare per scoprire cosa era davvero accaduto in quella dannata tenuta dei nonni. Ma aveva distrutto ogni cosa e tutti quelli che potevano esserne a conoscenza.

Tornava dopo una giornata passata tra le segreterie di varie facoltà, stava valutando dove iscriversi per cominciare le sessioni dopo l'estate, voleva prendersi più tempo anche per metabolizzare tutto quello chele era successo in quei mesi. Tra cui anche il legame con Katsuki. Quel biondo le aveva stravolto la vita fin dal primo giorno, prima mettendola in discussione poi travolgendola con emozioni mai provate prima.

Con lui era felice per la prima volta nella sua vita.

Sul vialetto di casa notò un'auto che non aveva mai visto, c'era qualcuno che era andato a trovare Katsuki?

Stava per aprire la porta di casa quando sentì dall'altra parte una voce, che non riconobbe in nessuno degli amici di Katsuki, dire

"Domani è il tuo compleanno Kacchan!"

Era certa fosse quel suo vecchio amico d'infanzia. Solo lui lo chiamava in quel modo.

Compleanno!

Non lo sapeva. Perché Katsuki non le aveva detto nulla del suo compleanno?

Perun momento si sentì messa da parte. Katsuki era davvero strano alle volte!

Perché non condivideva con lei ogni cosa che lo riguardasse?

Forse non doveva essere facile per lui avere intorno una persona, lui che aveva sempre mantenuto le distanze da tutti e vissuto solo per anni. Si sarebbe armata di pazienza. Così come si era avvicinata a lui un passo alla volta avrebbe dovuto fare lo stesso per scoprirlo pienamente.

Non ebbe il coraggio di disturbare quei due e decise di ritardare il suo rientro a casa. Voleva pensare a come passare la giornata l'indomani. Mina avrebbe potuto aiutarla. La chiamò e si diedero appuntamento incentro.


Katsuki era rientrato dal suo turno di lavoro, Dafne ancora non rincasava. Erano passate due settimane dalla loro uscita, quella sera al locale era stato tutto così...diverso. Odiava quelle serate, quel rumore assordante di musica e vociare di persone ubriache ed elettrizzate. Un'altra cosa insopportabile: la gente che ballava. Non gli piaceva il contatto in sé.

La presenza di Dafne aveva reso le cose normali per la prima volta. Non era stato insofferente come tutte le volte che seguiva quegli esaltati dei suoi amici, si era goduto la serata che poi si era conclusa in bellezza!

Dafne gli aveva aperto la porta ad una dimensione nuova. Aveva trovato la leva per fargli provare emozioni che lo avevano sempre disgustato. Aveva tolto la ruggine al suo cuore. Lei riusciva a far uscire il suo lato più passionale. Era come se il cervello si spegnesse e il corpo prendesse il sopravvento. Era sempre stato solo razionalità, lei lo aveva preso per mano per fargli scoprire anche il suo lato umano.

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