VITA capitolo 24

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Un mese passò velocemente, per loro fu ricco di emozioni, ogni momento da soli era occasione per tirare fuori tutti i loro impulsi. Avevano entrambi aperto le gabbie dei sentimenti che si erano creati con gli anni. Gli allenamenti finivano sempre con baci appassionati, la sera si rivedevano in una delle loro stanze per sfogare i loro istinti: baci roventi, carezze lussuriose e lunghi amplessi erano diventati la loro routine.

Dafne era sempre concentrata sul suo quirk, aver scoperto di essere in grado di disintegrare ogni cosa e togliere la vita a qualcuno, se perdeva il controllo, fu un duro colpo da digerire. Doveva continuare ad allenarsi e a praticare quello che per lei era stata la normalità per tutta la vita.

La paura di doversi esporre in un mondo completamente nuovo, però, la metteva in agitazione. Andare a vivere con Katsuki significava scontrarsi con una vita a cui lei non era abituata, in più si aggiungeva l'incognita di quel disegno a cui non sapeva davvero che spiegazione dare.

In realtà aveva sempre percepito sottopelle, in quel preciso punto, un rilievo ma non aveva mai visto nulla. Tra i suoi ricordi c'era il risveglio nella sua stanza e il dolore sulla spalla ma non c'era mai stato sulla sua pelle quel dannato disegno. Era come se sopra ci fosse sempre stata una patina che l'aveva coperto per tutti quegli anni e in qualche modo fosse stata disintegrata da quel potere che aveva tentato di uscire da lei.

Quel potere! Aveva sentito dentro di lei fremere una forza diversa, che mai aveva percepito. Il fuoco che aveva manifestato era riuscita a contenerlo ma era sicura che fosse solo una parte di quello che sentiva smuoversi. Era stato lancinante contrastarla. Si era creata segni e lacerazioni per tenerlo a bada, solo un pronto intervento in infermieria le aveva evitato che le rimanessero delle cicatrici. Possibile che il suo quirk si fosse modificato o ne avesse palesato uno nuovo? Nessuno manifestava nuovi quirk dopo anni, dopo la prima esternazione. Era tutto così strano!

Si sentì chiamare, era Katsuki che la raggiunse sul vialetto dell'edificio principale, la tirò a sé e le diede un bacio che di casto non aveva nulla. Quando erano soli Katsuki era insaziabile ed esuberante. Ed essere l'oggetto del desiderio di Bakugo Katsuki era una cosa fantastica.

 Dafne sorrise sotto le sue labbra e lui piccato le disse

"Mi accogli così, dopo una giornata del cazzo in cui una marea di ragazzini eccitati mi ha spaccato i timpani perché domani è l'ultimo giorno di scuola!"

Dafne si fece subito perdonare buttandogli le braccia al collo e accalappiò le sue labbra infilandogli la lingua di prepotenza per zittirlo.

"Domani è il grande giorno, poi avrò qualche giorno per sistemare le ultime scartoffie e avrò chiuso con questo programma del cazzo! Tuo padre sa che verrai da me piuttosto?"

Dafne in realtà non aveva avuto modo di parlare con il padre, ancora non aveva trovato il tempo per farlo ma lo vide arrivare da lontano proprio in quel momento. Aizawa aveva capito che tra quei due c'era qualcosa non aveva bisogno di prove o confessioni, era stato un ragazzo anche lui ma per un padre era sempre devastante quando un altro uomo entrava nel cuore della propria figlia e lo era anche per l'apatico Eraserhead.

"Ciao papà"

Dafne lo salutò un po' in imbarazzo, Katsuki fece per andare via per lasciarli soli ma lei lo prese per una mano e gliela stritolò con forza obbligandolo a rimanere al suo fianco

"Ho l'impressione che debba dirmi qualcosa Dafne, la tua faccia parla"

Katsuki brontolò sottovoce

"Con me sei stata molto brava a nascondere le cose!"

"Sta zitto" lo apostrofò e continuò rivolta al padre

"Dopo la fine dell'anno pensavo di prendermi del tempo per decidere ma sono sicura di voler continuare gli studi"

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