Capitolo 8

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Per anni non ho fatto altro che chiedermi come sarebbe stato poter vedere dal vivo il taglio netto causato dalla Scissione. L'unica cosa che potevo fare a palazzo era osservare i dettagli dei disegni nei libri della biblioteca, ma nessuno ha mai retto il confronto con quello che vedo ogni giorno da quando sono qui. Ora posso guardare le costellazioni notturne e, allo stesso tempo, apprezzare un cielo azzurro illuminato dalla luce del sole. Ogni giorno decido da quale parte passare più tempo: scoprendo gli angoli bui della notte o provando conforto nel giorno che mi ha sempre accompagnata.

Poi ci sono giornate come oggi, in cui il cielo è coperto da nuvole di pioggia e la differenza tra le due realtà si percepisce molto meno. Gocce di pioggia scendono copiose lungo le vetrate e il loro ticchettio lento mi fa ritrovare una calma che credevo non facesse più parte di me. Gli alberi hanno mutato il colore delle loro foglie, il verde acceso ha lasciato spazio a sfumature di rosso e arancio. Soffia una fresca brezza d'autunno che ha portato un manto di nebbia a coprire il lago in lontananza, così fitto da non permettermi di scorgere dettagliatamente la terrazza sul retro. Le luci traballanti dei candelabri di corridoi e aule sono le uniche a illuminare il lato notturno del castello oltre la finestra.

«Pausa finita, ragazzi. Ricominciamo.» La voce del professor Sailric risuona nelle mie orecchie come più lontana di quanto non sia in realtà. Sono così stanca da focalizzarmi su un punto indefinito oltre al vetro bagnato pur di non dover tornare ad allenarmi. La mia testa mi sta implorando di uscire dalla porta e non fare più ritorno nell'aula dove ho passato il resto dei miei pomeriggi. A malavoglia giro la testa e mi alzo dalla sedia.

Sailric è qui con noi al di fuori degli orari di insegnamento. Fin dall'inizio si è assunto la responsabilità di addestrare me e Tristen con i nostri poteri, ma non sapeva a che cosa stesse andando incontro. Ormai sono convinta che gli abbiamo procurato solo qualche ruga in più sulla sua fronte, che compare quando lo portiamo all'esasperazione. È passato più di un mese da quando io e l'arrogante davanti a me abbiamo iniziato a incontrarci ogni giorno dopo le normali lezioni.

Queste sono state le settimane più inconcludenti e pesanti che io abbia mai sperimentato.

Purtroppo in questo lasso di tempo non abbiamo ottenuto niente, se non la lieve telecinesi di Tristen. Io non ho intenzione di impegnarmi in questi allenamenti fino a quando lui non smetterà di pensare solo a se stesso. Ho finto di attingere al mio potere ogni giorno, solo per far credere a Sailric che io stessi contribuendo davvero. Quando il professore si allontanava però, rispondevo con un sorriso alle occhiatacce di Tristen. Il presuntuoso è perfettamente consapevole che la mia è solo una farsa. Non ho mai mancato di dimostrargli che non ho la minima intenzione di aiutarlo fino al momento in cui non si scuserà e cambierà atteggiamento. Ormai ho capito che il suo ego smisurato e l'orgoglio ancora più grande non gli permetteranno mai di fare ciò che voglio, ma io non demordo.

«Pensi di farcela questa volta?» Mi incalza il ragazzo dopo aver roteato gli occhi al cielo ed emesso uno sbuffo. Sono convinta che vederlo ogni giorno abbia prosciugato ogni mia energia vitale.

«Tu pensi di farcela a farti gli affari tuoi? Non mi risulta che tu possa pensare di essere meglio di me, nemmeno tu hai concluso qualcosa in questo mese», controbatto incrociando le braccia con lo sguardo fiammeggiante di rabbia puntato sul suo.

Sailric raddrizza la schiena dopo essersi schiarito la voce e si interpone tra me e Tristen, guardando truce prima me e poi lui.

«Lo so che è difficile, ma dovete imparare a fidarvi l'uno dell'altra prima di qualsiasi altra cosa. Il potere dei vostri draghi vi è stato riconosciuto solo dopo il vostro primo scontro, e non c'è niente che voi possiate fare per eliminare questo legame. Non potrete mai utilizzare le vostre abilità se non collaborate», rende noto il professore accarezzandosi la barba con fare pensieroso. Tiene gli occhi bassi in un'espressione afflitta e so per certo che noi ne siamo la causa. Sospira riluttante, come se quello che sta per dire gli costasse parecchio.

Divided Lights - La scelta dei draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora