Capitolo 4

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L'odore intenso di salsedine si alza dal mare, trasportato dal vento che soffia leggero. Il lungo ponte in pietra si estende sopra le acque scintillanti, illuminate dalla luce del sole. Davanti a noi, l'Accademia di Altharian si erge maestosa su un'isola circondata da scogli, contro cui le onde si infrangono senza sosta. Alzo lo sguardo e vedo per la prima volta la grande spaccatura causata dalla Scissione. L'imponente edificio si trova esattamente al confine tra i Due Regni: nella metà orientale, è baciato dalla luce del giorno, mentre a ovest il cielo è punteggiato di stelle che non avevo mai visto prima. L'isola su cui sorge è equidistante dalle sponde di Galador e Gaerys, e, proprio grazie a questo distacco, l'Accademia mantiene la sua assoluta indipendenza, immune da qualsiasi influenza politica. Nessuno può imporre la propria autorità su di essa, perché la sua giurisdizione è di totale imparzialità.

Una volta oltrepassato il ponte, ci ritroviamo in un incantevole giardino, dove gli studenti si dedicano allo studio o si sfidano in duelli. Al centro del prato si trova un grande albero, le cui foglie sono divise tra bianco e verde, creando un forte contrasto. Nella parte notturna del castello, una miriade di lucciole blu danza nell'aria, illuminando l'oscurità con un bagliore soffuso. Il suono rilassante delle fontane di varie dimensioni riempie l'aria, e non posso fare a meno di restare incantata dalla bellezza di questo luogo.

«È decisamente meglio di quanto mi aspettassi», mormora Niel senza distogliere lo sguardo dalla magnifica architettura sopra le nostre teste. Insieme ai settanta ragazzi che sono stati ritenuti degni ieri, siamo stati radunati nel grande ingresso riparato dalla terrazza al primo piano.

Tutto il palazzo è posto su una collina che lo pone su un livello superiore rispetto al giardino. Una grande scalinata in pietra rende notevolmente imponente l'ingresso e, con esso, anche l'incredibile porticato che lo costeggia. La costruzione è simmetrica e, per ogni torre nella parte illuminata dal sole, ce n'è un'altra uguale adombrata dalla notte. I tetti si allungano verso l'alto per rappresentare il legame con il cielo e, di conseguenza, con i draghi. Credevo che il mio castello fosse grande ma, a confronto, questo è decisamente enorme.

Dopo un giorno di cammino per arrivare fino a qui non mi sarei mai aspettata di rimanere attonita davanti a così tanta bellezza.

Alcuni gruppi di studenti ci passano accanto sorridendo o parlottando tra di loro, tutti vestiti con la divisa.

Il rumore di tacchi riecheggia all'ingresso e ci voltiamo. Una donna con i capelli argentati lunghi fino a sotto le spalle si schiarisce la gola per ottenere la nostra attenzione. Il cicalio di noi studenti si spegne, poi lei prende parola.

«Benvenuti, ragazzi. Siete decisamente meno numerosi di quanto mi aspettassi, ma questo renderà il lavoro di noi professori un po' più semplice. Io sono la preside Morvan, e rivesto questa carica da diciotto anni, sin da quando ho fondato questa Accademia. Il mio obiettivo era riunire giovani provenienti da due regni opposti sotto un unico tetto, per prepararli a combattere un nemico comune: i Selgrith.» Lascia andare un sospiro e chiude gli occhi simili a due smeraldi per qualche secondo. Sembra che un pensiero indesiderato si sia appena proposto nella tua testa, e che stia cercando di scacciarlo.

«Come sapete, ci sono gruppi di giovani che, non essendo stati scelti dai draghi, hanno reagito con rabbia e frustrazione, arrivando a dare la caccia ai Degni. Nessuno conosce davvero le ragioni per cui i draghi scelgono un ragazzo invece di un altro, ma sono certa che, se voi siete qui oggi, significa che avete dentro di voi il potenziale per fare la differenza. Ma tranquilli, vi assicuro che nel castello sarete al sicuro. Qui nessuno potrà farvi del male. Nei prossimi tre anni, mi impegnerò a conoscere ciascuno di voi, e sono convinta che tutti voi siate capaci di realizzare grandi cose. Oggi, però, è un giorno libero. Prendetevi il tempo per esplorare ogni angolo dell'Accademia e, mi raccomando, fatevi una bella doccia: si sente che arrivate da un lungo viaggio.» Fa una piccola risata e poi torna a guardarci.

Divided Lights - La scelta dei draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora