Capitolo 33

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LEIF

Capisco di essere tornato davvero a casa solo quando degli schiamazzi in corridoio mi impediscono di dormire ancora. Probabilmente Kai e Mael si stanno pestando e voglio assicurarmi di essere in prima fila.

Scatto fuori dal mio amato letto su cui non dormivo da più di un anno. Mi affretto a svegliarmi definitivamente tirando degli schiaffi leggeri sulle guance. I tonfi continuano con maggiore frequenza e, a questo punto, temo che potrebbero mettere a soqquadro l'intera casa se non mi sbrigo. Da quando sono piccolo sono abituato a vedere i miei fratelli prendersi a botte e, talvolta, fare da paciere mi ha fatto prendere diversi pugni in faccia. Infilo la prima tunica che la mia mano afferra nell'armadio e apro la porta di slancio facendo riversare l'aria sul mio viso.

«Allora, chi sta vincendo questa volta?» domando uscendo dalla mia stanza con le braccia incrociate al petto. Mi stropiccio gli occhi quando capisco che non sono i miei fratelli a picchiarsi. Tristen e Nathaniel si stanno tirando pugni e calci... senza avermi invitato.

«Ehi! Perché nessuno mi ha informato di questa sessione di allenamento?» Faccio qualche passo nella loro direzione scuotendo la testa per il disappunto. Non ottengo ancora risposta e deduco che il mio ruolo sarà quello dell'arbitro.

Tristen colpisce alla mandibola il suo avversario facendogli voltare il viso vista la potenza del pugno.

«Ieri sera ti avevo detto di aiutarla ma non di dormirci insieme!» afferma Tristen tra un sospiro e l'altro.

«Me l'ha chiesto lei, idiota! Non volevo lasciarla sola», sputa l'altro con una rabbia che non gli avevo mai visto. Gli assesta diversi pugni sulle costole provocandogli una smorfia di dolore.

«Ci sei anche andato a letto?» Il tono rabbioso di Tristen suona molto poco come una domanda. Circonda il busto di Nathaniel con le braccia e lo scaraventa sul muro opposto con un tonfo che deve aver fatto decisamente male. Nel corridoio gli unici suoni provengono dai loro respiri irregolari e nessuno dei due sembra intenzionato a lasciarla vinta all'altro. I loro sguardi sono carichi di rabbia e disprezzo.

Ciascuno continua a dimostrare di poter prevalere, come se si fosse accesa la scintilla di una vera e propria competizione. Dal naso di Nathaniel sta scendendo un rivolo di sangue e le contusioni sul viso di Tristen cominciano ad essere evidenti.

«Non sarebbero comunque affari tuoi.»

Nathaniel spinge il mio migliore amico addosso al piedistallo sul quale poggia un vaso bianco decorato con pittura blu. La nuca di Tristen sbatte contro il marmo e una miriade di pezzi di ceramica si diffonde sul pavimento con un frastuono. Inizio a pensare davvero che non si rialzerà.

«Stava malissimo! Se ti sei approfittato di lei giuro che ti ammazzo!» ringhia Tristen con le iridi contornate di rosso. Il suo braccio saetta nella direzione di Nathaniel e gli afferra il collo.

I due rotolano per terra procurandosi diversi tagli su braccia e guance che iniziano a sanguinare.

«Non lo farei mai! Piuttosto faresti meglio a chiederti perché voleva me e non te», sbotta il ragazzo dai capelli corvini. Tristen gli tira il pugno più forte che io abbia mai visto e le ombre che ricadevano mollemente per terra ora si alzano fino a raggiungere le pareti.

Protendo una mano verso di loro e faccio per parlare, devo porre termine a questa lotta prima che qualcuno si faccia davvero male.

Alla mia destra una porta si chiude di colpo e la mia attenzione si sposta dai ragazzi ad Aliya. Ha i capelli lunghi legati in una treccia che le ricade sulla spalla, questa però si sposta dietro la schiena quando porta le mani alla bocca. Sugli occhi si adagia un velo di puro terrore quando un altro colpo taglia l'aria. Ora ho capito a chi stavano alludendo quei due.

Divided Lights - La scelta dei draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora