TRISTEN
La guardo allontanarsi da me. Non la sto più tenendo stretta tra le braccia. Tra le mie dita non ci sono più i suoi capelli, ma è come se percepissi ancora le sue labbra sulle mie... come se lei non se ne fosse mai andata davvero. Faccio del mio meglio per reprimere ogni tipo di istinto che mi sta dicendo di correre da lei e accertarmi che stia bene. Vuole che io legga il foglio che mi ha lasciato, e anche che mi prenda del tempo per riflettere sul contenuto. Sbatto il piede sul pavimento provocando il ticchettio dello stivale che si diffonde con un eco nella grande stanza. Sono nervoso, la preoccupazione che ho letto nei suoi occhi era così intensa che ho paura si tratti di qualcosa di dannatamente grave.
Spiano la carta sulla gamba per eliminare le pieghe e noto subito che ha un lato sgualcito. Corrugo la fronte alla vista della scrittura di Sailric e i titoli spessi mi ricordano qualcosa che ho già letto: il libro sui draghi scritto dal professore. Passo le dita su quella grafia chiara e la mia memoria mi riporta alle serate passate con Aliya. Ai mesi in cui mi era difficile guardarla senza vedere ciò che aveva fatto suo padre alla mia famiglia. Dopo il nostro primo incontro da bambini non ho fatto altro che pensare a lei, alla sua risata contagiosa e al modo in cui quelle ore fossero passate così velocemente. Tutto cambiò quando il re decise di sterminare la mia isola, da quel momento in poi la mia immagine di lei mutò completamente. Cercavo un capro espiatorio per la morte della mia famiglia e ho vissuto il resto dei miei anni ad avercela con il mondo intero. Ad avercela con lei per avermi fatto pensare che i reali di Galador non fossero poi così male.
Quando l'ho incontrata di nuovo all'Accademia sapevo benissimo chi era. Le sue lentiggini mi ricordavano ancora le costellazioni di Gaerys e i suoi occhi univano il grigio di un mare in tempesta e l'azzurro del cielo del giorno sotto al quale era nata.
La parte più irrazionale di me credeva che mi sarei potuto vendicare, ma sapevo che non sarei mai riuscito ad uccidere la bambina che non aveva mai avuto paura di me. Non avrei mai potuto farle del male, volevo solo fare sì che mi stesse lontano e che non mi facesse pensare a ciò che mi ha tolto suo padre. Con il tempo però ho capito che la sua presenza nella mia vita non era poi così fastidiosa, anzi. Aliya è stata l'unica persona con cui io non sentissi il bisogno di indossare un maschera di freddezza e arroganza. Il mio cuore non desiderava altro che scoprire ogni cosa di lei, anche quelle più buie in cui stava annegando. Volevo che si fidasse di me e i nostri poteri sono stati l'ultima cosa a cui ho pensato, anche se hanno fornito un pretesto per passare più tempo insieme.
Sospiro mentre penso a tutta la strada che abbiamo fatto, al modo in cui abbiamo affrontato diversi conflitti fino a quando non ho ricominciato a sentire un sentimento mai provato prima. Quando si avvicinava a me mi ritrovavo a sperare che mi sfiorasse anche solo per un istante, a desiderare di tenerla stretta per farle capire che non volevo si sentisse sola mai più.
Riporto la mia attenzione sul foglio e il mio sorriso sulle labbra sbiadisce alla lettura del titolo: "Il Fidrith di Sioraiareith e Chriondearg". Allontano la testa e poi la riavvicino per essere sicuro di aver messo bene a fuoco le parole. Deve essere questa la verità che mi ha celato, quella che ha avuto così paura di confessarmi che i suoi occhi erano incredibilmente cupi e spenti. Mi ricompongo e comincio a leggere con il cuore che martella nel petto.
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Divided Lights - La scelta dei draghi
Fantasy#1 DELLA TRILOGIA DIVIDED LIGHTS 🌓 Diciotto anni fa, la Scissione sconvolse i Due Regni. La leggenda narra che il drago della luce e quello del buio si sacrificarono per far pentire gli uomini delle loro azioni cruente. Ora ne pagheranno le conseg...