«Dobbiamo prendere assolutamente quella bandiera prima della squadra nera!» esclama un ragazzo del secondo anno davanti a me.
«Sì, ma prima sarebbe utile pensare a una strategia. Altrimenti non riusciremo mai a batterli», rende noto un'altra a destra.
«Tu lo dici? Non saresti mai grado di pensare a un piano efficace. Non ti ricordi come è andata l'anno scorso?» Il sopracciglio alzato e il tono nervoso della terza studentessa fa irritare parecchio la ragazza che ha parlato prima.
Per i successivi minuti ascolto tutti i membri della squadra inveirsi contro. Siamo in cerchio lontani dai nostri avversari per pensare a una strategia ma, purtroppo, non so se riusciremo mai ad andare d'accordo.
«È sempre così?» domando senza girarmi al ragazzo che so essere al mio fianco.
«No, di solito arrivano alle mani.» Tristen sospira e io lo imito, incrociando le braccia al petto. In una frazione di secondo un nostro compagno ha spinto una delle ragazze e si è ritrovato un bel pugno sul naso che gli ha fatto fuoriuscire un rivolo di sangue.
«Questo è per essere di Galador. Ve lo meritate tutti quanti!» Sbraita lei per poi essere assalita da due studentesse, le quali provengono sicuramente dal mio Regno.
La situazione degenera e la squadra si divide in due schieramenti opposti. A destra chi è nato con la luna di Gaerys, a sinistra chi è cresciuto sotto un cielo sempre azzurro. Le faide tra i Due Regni sono molto meno intense rispetto a qualche anno fa, però è evidente che nessuno sia stato capace di lasciarsi alle spalle gli ultimi avvenimenti. I ragazzi di Gaerys sbagliano a prendersela con quelli di Galador che non hanno colpe. Dovrebbero sfogarsi su di me, perché sono state le azioni della mia famiglia a portarli ad odiare il mio Regno. Non posso dire che Gaerys non abbia mai attaccato per primo, ma mio padre è decisamente colui che ha portato più danni con le sue decisioni.
«Per l'appunto. Ora sta a vedere.» Tristen si apre un varco tra i nostri compagni, spostando braccia e gambe velocemente per parare colpi e schivarne altri. Si posiziona al centro con le strisce bianche sotto agli occhi, proprio come le mie. Sguaina la sua spada richiamando ciascuno con il suo nome per intimargli di smetterla, altrimenti potrà assaggiare una sonora sconfitta di cui sarà lui l'artefice. Il chiasso si affievolisce sempre più, arrivando a dare spazio ad un silenzio tombale che avevo dimenticato.
Ci vuole solo qualche istante, poi ogni studente torna in cerchio senza fiatare con lo sguardo basso. Sulle labbra di Tristen si forma un piccolo sorriso soddisfatto, poi rinfodera la sua arma posando una mano sull'elsa mentre cammina davanti a tutti.
«Bene, allora siete anche in grado di comportarvi come persone civili. Litigare tra di noi non ci porterà di sicuro alla vittoria ma, a quanto pare, voi non ci arrivate.»
Non pensavo che Tristen esercitasse tanta influenza sui suoi compagni. Non posso negare di essere rimasta sbalordita. Chiaramente, essere il primo nome sulla tabella di Preas da più di un anno, lo porta ad incutere un certo timore. Mi avvicino agli altri per ascoltare che cosa ha da dire.
«Ascoltate la mia proposta. Non appena Preas sancirà l'inizio della sfida, dieci di noi dovranno rimanere a difendere la nostra bandiera. I tre più veloci penseranno solo a raggiungere quella degli avversari e, i restanti venti, si occuperanno di fermare la squadra nera. Se qualcuno ha altri suggerimenti si faccia pure avanti.»
«Dobbiamo stare lontani da Safya il più possibile. Può controllare solo una persona alla volta, ma è meglio essere prudenti», asserisce un ragazzo che credo si chiami Elijah. «Tranquilli. A lei ci penso io, personalmente.» Nori si fa avanti indicandosi con un sorriso sghembo mentre accarezza l'impugnatura di uno dei suoi pugnali. Appena ci siamo svegliate questa mattina mi ha confessato che non vedeva l'ora di dare una bella lezione a Safya.
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Divided Lights - La scelta dei draghi
FantasyDiciotto anni fa, la Scissione sconvolse i Due Regni. La leggenda narra che il drago della luce e quello del buio si sacrificarono per far pentire gli uomini delle loro azioni cruente. Ora ne pagheranno le conseguenze sia quando aprono gli occhi pe...