Capitolo 48

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ALIYA

Tamburello le dita sul tavolo rotondo nella sala del consiglio. Il parlottio è vivace e non lascia spazio al silenzio. Alcuni ululati riempiono le vocali quando i Lupi dell'alba parlano e gli zoccoli dei Centauri strisciano sul pavimento in pietra. La finestra è aperta e si può osservare il capo dei Dulnar che fa ondeggiare la sua chioma di foglie d'acero. Ogni altra creatura ha due esponenti disposti attorno alla mappa dei Due Regni sulla quale sono appoggiate delle pedine bianche e nere. Gli unici studenti a presenziare alla prima riunione sono anche gli unici ad aver visto con i propri occhi i mostri creati dai Selgrith: io e i miei compagni di viaggio. Anche Arley ha voluto prendere parte all'incontro, facendosi da garante per tutta la sua ciurma. L'acuto cigolio della porta sovrasta le voci e l'attenzione dei presenti si sposta sui professori, seguiti dalla preside Morvan. Prendiamo tutti posto sulle sedie decorate con imponenti braccioli.

«Dichiaro iniziato il primo consiglio di guerra. A questo ne seguiranno altri in cui riporteremo gli sviluppi dei giorni precedenti e l'insorgere di eventuali complicanze», afferma solenne la preside posando entrambi i palmi sul legno scuro. Deglutisco della saliva e rilasso le spalle che si erano già irrigidite. Il quarto Thoghan sta per iniziare e, questa volta, non mi sentirò più impotente. Il comandante Preas si schiarisce la voce, poi ci osserva uno per uno con il suo sguardo penetrante e corrucciato.

«Come potrete aver notato venendo qui, le nostre truppe sono piuttosto esigue. Nei mesi precedenti ho fatto di tutto per poter far stare dalla nostra parte anche i militari dell'Accademia di Knightreach, che è anche quella in cui mi sono diplomato.» Ecco il motivo per cui per settimane doveva farsi sostituire per i nostri allenamenti. Non deve essere stato facile ottenere il loro appoggio.

«Per ovvie ragioni ho dovuto fare attenzione. L'Accademia militare sorge proprio a Galador e il re Aron ha sempre riservato un occhio di riguardo per i soldati. Probabilmente anche lui voleva assicurarsi di averli dalla sua parte. Il comandante Jurian però è anche uno dei miei più cari amici e mi ha garantito che non avrebbe mai sostenuto il re... non quando questo è dalla parte dei Selgrith.» Indica il punto della mappa in cui si staglia l'Accademia, proprio ai piedi dei Monti infernali.

«Sta di fatto che, ovviamente, non ci è possibile avere il capitano qui ora. La sua assenza potrebbe destare sospetti e il re non deve essere a conoscenza dei nostri piani, non quando la segretezza è così importante per vincere la guerra. Jurian mi ha avvertito, negli ultimi mesi ci sono state diverse incursioni delle guardie del re per controllare ogni sua mossa. Gli Wenlly possono teletrasportarsi, quindi saranno loro a recapitare i messaggi con tutte le informazioni scaturite dai nostri incontri», aggiunge Preas facendo un cenno verso Lark e Firo.

«Purtroppo, non possiamo contare sui Degni già diplomati. Tutti loro hanno stipulato il Fidrith di imparzialità ai Due Regni e, qualunque attacco al re, potrebbe sfociare in una serie di morti per aver tradito il patto con la loro anima. Credevamo che il Fidrith avrebbe impedito l'ennesimo Thoghan, ma ora è più importante che mai avere molti alleati. Per questo motivo abbiamo convocato qui solo gli studenti che non hanno ancora ottenuto il Fidrith.» Il comandante si risiede e lascia andare un sospiro. I Degni non sono mai stati molti, però la consapevolezza di avere anche i militari dalla nostra parte mi rincuora. Non vinceremo di certo questa guerra per superiorità numerica, perciò dobbiamo puntare tutto sulla strategia. La professoressa Vallerie si alza, gli occhi nocciola che incrociano subito i miei.

«Direi che possiamo tutti confermare che tu sia la principale fonte di informazioni per quanto riguarda le tattiche del re e, in particolare, puoi di certo fornirci una mappa del castello.» Allunga una pergamena vuota e mi rivolge un piccolo sorriso. Trattengo il respiro al solo ricordo di ciò che mi è costato conoscere ciò che pensava mio padre. Sulle mie guance percepisco ancora i suoi anelli e gli schiaffi veloci come fulmini. Socchiudo gli occhi e il buio che mi ha circondata per anni sembra tornare ad avvolgermi. Non importa che cosa mi ha fatto quell'uomo. Origlierei alle porte e gli direi che è la persona peggiore che io abbia mai incontrato mille volte ancora, solo se questo significasse aiutare il mio popolo. Scuoto la testa e afferro la pergamena senza esitare, ho analizzato così tante volte la piantina del castello che credo di essere capace di riprodurla.

Divided Lights - La scelta dei draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora