Nel buio fitto, dove il freddo morde,
un sentiero si perde dove la nebbia scorre.
Non seguite il richiamo delle voci sussurrate,
solo nel ghiaccio troverete la luce della vera alba.
Ripenso all'indovinello che i Dulnar ci hanno lasciato mentre sorseggiavamo il loro infuso di ginepro. Il significato di quelle parole enigmatiche continua a sfuggirci, e ora ci ritroviamo a camminare senza una meta precisa, seguendo solo supposizioni. Deve trattarsi di un luogo di Gaerys, ma la mia conoscenza del regno è limitata. Dopo la Scissione, mio padre fece bruciare tutti i libri che riguardavano il Regno del Buio nella biblioteca del castello. Una censura che è stata simbolica, evidenziando che il suo disprezzo per Gaerys era così profondo che avrebbe voluto vederlo ridotto in cenere, proprio come quelle pagine.
Stamattina ci siamo alzati all'alba per raccogliere provviste sufficienti per i giorni di viaggio che ci attendono. Ora siamo nella Foresta Bianca, e non c'è dubbio sul perché si chiami così. Gli alberi di Gaerys emanano una luce biancastra delicata, un dono del drago della luce, che, prima di lasciare per sempre questo mondo, fece brillare le loro foglie. Anche se gli abitanti del regno vivono immersi in un eterno buio, i draghi hanno voluto lasciar loro delle fonti luminose: le chiome degli alberi e le lucciole blu che punteggiano le città. Da quando siamo partiti, la neve ha cominciato a posarsi lentamente sul terreno, creando un tappeto che si fonde con il bianco delle foglie sopra di noi. Durante le pause, mi scopro meno intimorita dal buio se alzo lo sguardo verso le stelle che si vedono tra le fessure delle fronde del bosco.
«Si può sapere dove stiamo andando? Non ho detto niente fino ad ora perché sembravate tutti piuttosto sicuri della direzione... poi ho iniziato ad avere i primi dubbi», chiede Safya stringendosi nel suo mantello nero, gli occhi blu puntati sul ghiaccio del sentiero.
«Stiamo andando a casa mia», risponde Tristen schiarendosi la voce. Sul suo viso si mostra un sorriso sincero che non mi è capitato di vedere spesso.
«Scusa, in che senso a casa tua?» Nori mi toglie le parole di bocca e spunta alla mia destra.
«Casa mia, a Edhenville. Ho pensato che fosse l'opzione migliore, visto che non abbiamo ancora decifrato le parole dei Dulnar. Quei soldi non ci basteranno per sempre, e da me non pagheremo l'alloggio.» La sua voce è calma, ma ferma, come se non lasciasse spazio a discussioni. Tristen si gira e riprende a camminare, sicuro che tutti lo seguiremo senza esitazioni. Negli ultimi giorni, è diventato il nostro punto di riferimento, non per imposizione, ma per un tacito accordo tra noi. Non c'è stato bisogno di parole o votazioni; è semplicemente accaduto. Anche ora, mentre ci muoviamo dietro di lui, il suo passo deciso sembra tracciare la strada per tutti noi, come se avesse sempre saputo quale fosse la direzione giusta.
«Con questo freddo non ho intenzione di dormire nei boschi. Io sono favorevole», afferma Leif con un grande sorriso stampato in faccia. Dormire all'aperto era stato sopportabile quando eravamo a Galador, dove il sole mantiene una temperatura gradevole anche di notte. Qui, invece, è tutta un'altra storia. Il drago delle stagioni, prima di scomparire, aveva usato il suo potere per stabilizzare il clima di entrambi i regni, impedendo che le temperature raggiungessero estremi insostenibili. Tuttavia, anche con il suo intervento, l'inverno di Gaerys rimane gelido e impietoso. Dormire sotto la notte eterna di questo regno non è semplicemente un'opzione praticabile.
«Impiegheremo circa due giorni ad arrivare, quindi questa sera e la prossima dovremo cercare un altro posto dove stare», ci informa Tristen con il tono pratico di sempre. Da quando ci siamo svegliati, non mi ha rivolto la parola. Non mi ignora, ma non c'è nemmeno traccia di quel filo di tensione che spesso accompagnava i nostri scambi. È strano. Non capisco se tra di noi sia tutto risolto o se stia semplicemente evitando di affrontare l'argomento. La verità è che non so nemmeno dare un nome a quello che ho provato ieri. Le sue mani erano su di me per tenermi sollevata, e percepivo il suo calore anche oltre la tunica. Non avrei dovuto sentire nulla, eppure, era come se quel gesto così naturale avesse qualcosa di diverso per entrambi. È assurdo. Gli ho sempre detto di starmi lontano, di non toccarmi. Mi sono ripetuta che era meglio così. E allora perché una parte di me si aggrappa ostinatamente al ricordo di quel momento? Perché una parte di me vorrebbe non averglielo mai detto? Scrollo le spalle, come se quel gesto bastasse a scacciare i pensieri, e accelero il passo per raggiungere Nori. Questo non è assolutamente il momento di pensare a cose simili. Non posso permettermi di abbassare la guardia, non con Tristen e nemmeno con me stessa.

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Divided Lights - La scelta dei draghi
Fantasy1º LIBRO DELLA TRILOGIA DIVIDED LIGHTS 🌓 Diciotto anni fa, la Scissione sconvolse i Due Regni. La leggenda narra che il drago della luce e quello del buio si sacrificarono per far pentire gli uomini delle loro azioni cruente. Ora ne pagheranno le...