Capitolo 43

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ALIYA

Leif non proponeva il gioco della boccetta da quando avevamo lasciato Northhorn. Questa sera ha tirato fuori nuovamente la fiala proclamando: «Giocheremo per dare il benvenuto ad Eric». Siamo riuniti nella grande sala in cui abbiamo da poco terminato la cena. I pirati discutono a gran voce o giocano a carte vicino a noi. Nori e Niel mi hanno convinta a partecipare ma non ho alcuna intenzione di trattenermi a lungo. Arley si è offerto di andare a controllare Tristen e, quando sarà finito il suo turno, lo sostituirò.

«Facciamo partire Aliya, vedo già che muovi il piede sul pavimento. Probabilmente non vedi l'ora di giocare», afferma Leif con un occhiolino. Sa benissimo che sono preoccupata per il suo migliore amico e il suo è solo un modo per farmi rilassare.

«In che cosa consiste?» domanda Eric protendendosi verso il tavolo per osservare la boccetta vuota.

«Sei fortunato, anche se ci seguivi Leif non ti ha mai obbligato a giocare», sbuffa Safya.

«Lo so che non vedevi l'ora che arrivasse il momento del falò invece», controbatte Leif posando un bacio sulla guancia della ragazza. Arrossisce fino alle orecchie, un rossore in netto contrasto con i suoi capelli biancastri. Non ho ben capito quando quei due si siano avvicinati così tanto. È la prima volta che vedo Safya arrossire così violentemente e adoro il fatto che il loro rapporto sia così scherzoso, nonostante sia evidente che entrambi provano qualcosa.

«Ogni sera scelgo un tema e solo a chi ha in mano la boccetta è concesso parlare, gli altri devono ascoltare. I miei amici non concorderanno mai con me, ma questo gioco ci ha permesso di conoscerci meglio, altrimenti credo che ci saremmo fatti fuori a vicenda», continua il riccio con un ampio sorriso. Mi lancia la boccetta dall'altra parte del lungo tavolo.

«Oggi condivideremo un segreto.» Sghignazza divertito prima di ricevere le nostre occhiatacce.

«Per fortuna che era solo un gioco, qui le cose si fanno interessanti invece», afferma Eric sfregandosi le mani con un ghigno. In sottofondo la ciurma continua a ridere e imprecare per non aver vinto.

«E va bene, credo sia arrivato il momento che anche Leif e Safya lo sappiano... e anche Eric a questo punto», inizio a parlare con il cuore che batte forte nel petto e i palmi delle mani sudati. Nessuno proferisce parola e ho la loro più completa attenzione.

«Mi avete conosciuta semplicemente con il mio nome ma in realtà ho omesso una verità piuttosto importante. Sono stata costretta a mentire sulla mia identità per entrare all'Accademia senza rischiare che qualcuno mi mandasse subito a casa. Per fortuna non è successo ma, per tutelarmi, non ho detto niente a nessuno. Conosco Niel da quando siamo nati perché è il figlio del capo delle guardie della corona e io sono la principessa Aliya di Galador.» Davanti a me vedo diverse espressioni: Safya ha la bocca aperta che potrebbe toccare terra da un momento all'altro, Leif continua a sorridere per nascondere lo stupore, mentre Eric si alza in piedi con un piccolo sorrisetto.

«Però lucciola, non finisci mai di stupirmi», esordisce Leif.

«Lo sapevo! Voglio dire... no, non lo sapevo. Devo inchinarmi ora? Mi sono comportata malissimo con te, mi farai uccidere per questo?», mormora Safya tutto d'un fiato con gli occhi che vanno da una parte all'altra in preda al panico.

«No, non ti devi inchinare. Non hai la minima idea di quanto mi sia piaciuto presentarmi a voi solo come Aliya. Mi avete trattata come una ragazza normalissima e vi sarò per sempre grata per questo», la rassicuro con un piccolo sorriso. Lei annuisce ancora poco convinta ma sembra essersi rilassata. Sposto la boccetta sul tavolo in direzione di Eric che rimane dietro la sedia con le mani posate sullo schienale.

Divided Lights - La scelta dei draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora