Il primo giorno del nuovo anno prende decisamente una piega strana quando avverto il mio petto farsi più caldo all'altezza del cuore mentre sto riposando. Spesso dormo rannicchiata su un fianco e tengo le mani alla fine del cuscino, proprio per questo motivo ho gli occhi aperti da quasi dieci minuti. Sto guardando la fiamma della mia candela tremare sospinta dai miei respiri profondi. La camerata è immersa nel silenzio totale, intervallato solo dai sospiri sonnolenti.
Controvoglia mi metto seduta, iniziando a fissare un punto indefinito nel vuoto prima di svegliarmi completamente. Mi strofino gli occhi con le palpebre ancora appesantite e scrollo la testa afferrando i vestiti dentro la cassapanca. Sono tentata di andare a chiedergli che cosa vuole in camicia da notte ma, se Bree fosse qui, mi impedirebbe di uscire dicendo che sarebbe sconveniente. L'ultima volta in cui sono uscita dalla mia camera vestita così sono stata sgridata da lei per mezz'ora. A quanto pare, solo mio marito potrà avere il privilegio di vedermi con ciò che ho ora addosso, senza contare i capelli in disordine e il segno della federa del cuscino sul viso.
Sarà un onore per lui. Che uomo fortunato.
Soffoco una risata tra me e me prima di raggiungere il corridoio.
«Si può sapere che ci fai qui? Mi devi importunare anche quando dormo?» domando stizzita mentre mi dirigo verso Tristen a passi rapidi. Ho fatto attenzione a non fare nessun rumore e ho appena chiuso la porta lentamente dietro di me.
«Credimi, per quanto mi piaccia irritarti, non sono qui per questo.»
Infila le mani nelle tasche dei pantaloni e inizia a camminare lungo le finestre del corridoio buio. Non si gira a guardarmi, sa già che sarò subito dietro di lui. La luce della luna si riflette sulle sue spalle fasciate dal maglione scuro e illumina i suoi passi.
«Quindi? Hai intenzione di dirmi dove stiamo andando?» Incrocio le braccia al petto.
«Insomma lentiggini, non sai proprio goderti il brivido del mistero eh?» chiede voltandosi di poco per rivolgermi un sorrisetto compiaciuto. Deve essersi svegliato da poco anche lui, alcune ciocche dei suoi capelli sembrano avere vita propria sulla sua testa e arriccio un angolo della bocca senza farglielo notare per puro divertimento personale.
«E va bene. Non ci crederai, ma questa notte ho aperto per un secondo gli occhi e mi sono ritrovato Preas davanti. Inizialmente pensavo fosse un terribile incubo, però poi mi ha buttato giù dal letto e ho capito che non lo era. Mi ha detto di seguirlo fuori e di andare a chiamarti perché la preside ci vuole parlare.»
«Questa è palesemente una scusa per vedermi. Ti mancavo già?» controbatto imitando il suo sorriso quando giungo al suo fianco.
«Ti piace così tanto passare il tempo con me che ora copi anche quello che ti dico? Mi lusinghi, lentiggini.» Tristen scoppia a ridere mentre i miei muscoli si irrigidiscono e alzo gli occhi al cielo.
«E sentiamo... come mai la preside vuole vederci di notte?» Cambio discorso per non vederlo più compiacersi davanti a me.
«Be', questa è un'ottima domanda.» Si gratta il retro del collo.
«Preas ti sveglia nel cuore della notte e tu non gli chiedi nemmeno il motivo?»
«Deve essermi sfuggito. Sono sveglio da pochi minuti e sono ancora nella fase in cui cerco di realizzare che non sono morto d'infarto quando ho visto la sua faccia.» Increspo le labbra, probabilmente al suo posto nemmeno io avrei fatto domande.
Saliamo al terzo piano e percepisco il cuore martellarmi nel petto in preda all'ansia. Non credo di aver fatto niente di male da quando sono qui. Voglio dire, ho solo mangiato di nascosto il cibo nelle cucine sporadicamente. Mi mordo l'interno della guancia al successivo scalino. Posso sempre dire alla preside che mi sentivo male e che Tristen mi ha aiutata.
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Divided Lights - La scelta dei draghi
FantasyDiciotto anni fa, la Scissione sconvolse i Due Regni. La leggenda narra che il drago della luce e quello del buio si sacrificarono per far pentire gli uomini delle loro azioni cruente. Ora ne pagheranno le conseguenze sia quando aprono gli occhi pe...