Il cielo stellato di Gaerys sostituisce l'eterno sole del mio Regno, ma l'immagine è piuttosto sfocata e fatico ad abituare gli occhi a distinguere le figure. Prima di qualsiasi altra cosa sono le voci a farsi spazio nel ricordo di Tristen. Gli schiamazzi concitati provengono da alcuni bambini disposti in un cerchio non troppo ampio. Le loro ombre scure accarezzano sinuose l'erba del giardino semi deserto. Stanno parlando con qualcuno che si trova in mezzo però, dal punto in cui ci troviamo, non sono in grado di vederlo.
Tristen si muove prima di me e ci addentriamo tra l'erba alta e gli alberi dalle chiome bianche. Al centro della cerchia di soli maschi si trova un altro bambino di circa dieci anni. Il suo petto si alza e si abbassa e dalla sua bocca fuoriescono delle nuvole di vapore per via della temperatura gelida. Quando fa un passo in avanti la luce della luna illumina metà del suo viso e riconosco subito il colore ambrato del ragazzo che invece si trova al mio fianco. I bambini lo spingono più volte, ognuno ha stampato in faccia un ghigno di scherno come se fargli male fosse il loro unico obiettivo.
«Dai! Tira fuori la furia che è in te, non aspettiamo altro», sbotta un ragazzino dopo l'ennesima spinta seguita da una risata agghiacciante.
«Ieri sera eri nella foresta. Vogliamo accertarci di aver visto bene. Giusto?», dice un altro ricevendo come risposte delle acclamazioni e parecchie risate per prendere in giro Tristen. Lui li guarda con occhi iniettati di rabbia e ho paura che possa scattare da un momento all'altro per difendersi... ma non fa assolutamente niente. Permette che gli altri bambini continuino a strattonarlo da una parte all'altra.
«Non sei più così tanto spaventoso visto così. Non hai il coraggio di farci vedere quello che sai fare?», lo schernisce un terzo bambino tirandolo per il colletto del mantello che indossa. Tristen mantiene un'espressione impassibile che racchiude un misto di rabbia e dolore.
«Chissà perché nessuno ti vuole qui? Forse perché, con la tua ira incontrollata, non farai altro che fare del male a tutti, è questo che ti ha insegnato lo sterminio di Croyview?» Le parole crudeli del primo ragazzino non fanno altro che far scattare Tristen. Si avventa su di lui con un grido esasperato e fa per tirargli un pugno che però non incontra mai il viso dell'altro.
«Basta! Non ti permettere mai più di dire una cosa simile!» Urla Tristen scalciando con i piedi.
«Oh, guardate... è proprio fuori di sé.» I compagni afferrano Tristen per le spalle e lo tengono fermo affinché il loro amico possa dargli una serie di pugni sullo stomaco e sulle guance. Il ragazzo ormai adulto al mio fianco stringe la mia mano e osserva il suo ricordo con sguardo cupo e pieno di dolore.
«Con quest'ultimo pugno non ti crederai mai più di essere superiore a noi. Non ci rivolgerai la parola per nessun motivo e non dovrai nemmeno alzare lo sguardo su di noi, altrimenti diremo a tutti che sei stato tu a picchiarci.» I sorrisi inquietanti dei sei bambini diventano sempre più definiti mentre mi affretto ad andare verso di loro. Continuano a ridere divertiti, pieni di ignoranza e della crudeltà più profonda che io abbia mai visto in qualcuno di così piccolo. Trattengo il polso del ragazzino dai capelli biondi e sento subito gli sguardi di tutti gli altri puntati su di me.
«Non dite che è stato lui a picchiarvi. Se non lasciate questo posto immediatamente potrete dire alle vostre madri che sono stata io, con le lacrime agli occhi da bravi codardi quali siete per accerchiare un bambino quando voi siete in sei. Smammate!», esclamo con voce ferma e, in meno di un secondo, tutti stanno scappando a gambe levate con la coda tra le gambe. Riporto la mia attenzione sul piccolo Tristen che è rimasto in piedi con i pugni chiusi e un'espressione accigliata. Mi osserva da capo e piedi e poi si concentra sul mio viso come se stesse analizzando ogni singolo centimetro. Nei suoi occhi c'è ancora una patina brillante e qualche lacrima ha bagnato le sue guance arrossate. Vorrei abbracciarlo e fargli sapere che andrà tutto bene, ma dubito che me lo lascerebbe fare. Avvicino lentamente la mia mano fino a raggiungere la sua spalla e, fortunatamente, non si scosta.
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Divided Lights - La scelta dei draghi
FantasyDiciotto anni fa, la Scissione sconvolse i Due Regni. La leggenda narra che il drago della luce e quello del buio si sacrificarono per far pentire gli uomini delle loro azioni cruente. Ora ne pagheranno le conseguenze sia quando aprono gli occhi pe...