Capitolo 7

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WINNIE

Ansia o no, nuova vita o no, alcune vecchie abitudini non si cambiano. La mia sveglia suona alle 5:30 e riuscire a trovare la forza di alzarmi è davvero difficile. Dopo aver parlato con Alex nella cucina, mi sono convinta ad andare a dormire. Ho scolato la mia tisana e mi sono messa sotto al lenzuolo, costringendo il mio cervello a spegnersi.

Faccio scorrere il dito sullo schermo del mio cellulare per spegnere la sveglia, mi tiro su a fatica ed entro in bagno per darmi una svegliata e una rinfrescata. Indosso un paio di leggings e un top sportivo, tiro su i capelli, facendo una coda disordinata, e stringo i lacci delle mie scarpe prima di rubare le chiavi di Alex e uscire di casa.

Raggiungo il piano terra ed esco dal portone. Inizio la mia corsa mattutina. Non ho mai frequentato una palestra e non ho mai praticato sport, ma ho sempre dato molta importanza all'attività fisica. Non ho mai saltato una mattina di corsa, ma nell'ultima settimana è cambiato tutto. Mi sono fermata sotto ogni punto di vista. Dopo Coraline la mia vita si è bloccata, ma è arrivato il momento di ricominciare a correre sotto tutti i punti di vista. Ho bisogno di riprendere in mano la mia vita. Attività fisica, lavoro, studio e tutto il resto. Non voglio più passare le mie giornate a pensare. Ho bisogno di essere impegnata, ho bisogno di non avere nemmeno un secondo libero per pensare. I troppi pensieri fanno male e io preferisco farne a meno.

La mia corsa dura circa un'ora e quando torno a casa stanno ancora tutti dormendo. Lascio le chiavi di Alex nella ciotola di vetro all'entrata, vado in camera a prendere il mio cambio di vestiti ed entro in bagno.

Vedo la chiave nella serratura e i miei battiti aumentano all'istante. La tolgo e la infilo nella tasca dei miei jeans. Più tardi devo ricordarmi di metterla nel mio cassetto insieme a quella della mia stanza. Accosto la porta, mi spoglio ed entro in doccia.

Non c'è niente di meglio di una doccia fresca dopo una sudata. Amo correre, amo faticare, ma rinfrescarsi dopo è molto meglio. Sembra che l'acqua possa lavare via tutto. Puzza, sporco, stanchezza, pensieri...

"Ehi!" esclamo non appena mi rendo conto che qualcuno è entrato in bagno.

Non so se sia Alex o Warren dato che il vetro della doccia è satinato, ma riesco comunque a vedere la sua figura.

"Ma che diavolo di problemi hai?"

Warren. Ecco svelato il mistero.

"Io? Che diavolo di problemi hai tu?" dico, mentre la mia voce rimbomba tra i vetri della doccia.

"La porta era accostata. Quando usi il bagno sei pregata di chiudere la porta e di girare la chiave" dice, poi ha un attimo di esitazione. "Dove diavolo è finita la chiave?"

Mi viene da ridere, ma forse è meglio che Warren non se ne accorga. Potrei dirgli che odio le porte chiuse e che odio ancora di più le chiavi, ma non ho proprio voglia di parlargli di me.

"Si può sapere che sta succedendo? Sono le sette di mattina" si lamenta Alex.

Perfetto. Una riunione nel bagno mentre io mi faccio la doccia.

"Questa qui non chiude la porta a chiave" spiega Warren.

"Certo che non la chiude. Non c'è la chiave" dice Alex.

"È arrivato il genio! L'ho notato anche io che non c'è la chiave".

Trattenere le risate sta diventando difficile. Sono buffi quando litigano, soprattutto perché è troppo presto e sono ancora assonnati.

"Scusate, potreste continuare la vostra discussione fuori? Vi ricordo che io sono sotto la doccia" decido di intervenire.

"Oddio, scusa. Hai ragione" dice Alex.

Winnie: istruzioni per l'usoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora