WARREN
In queste mattine il risveglio è stato una vera e propria tortura. Non posso credere di aver battuto quello l'altra sera e non posso credere di averlo fatto in un solo round. Ho incassato pugni su pugni e ho colpito davvero forte per riuscire a metterlo al tappeto in un solo round.
Non posso credere che Winnie sia stata così stupida da fare una scommessa del genere. Se avesse scommesso sulla mia vittoria in due round sarebbe stato più logico, ma in uno, cazzo. Sa che non mi basta un solo round. Non posso concentrare il dolore, la rabbia e tutta quell'adrenalina in pochi minuti. Ero furioso con lei per aver fatto una cosa così stupida e per aver scommesso soldi che nemmeno ha, ma devo ammettere che uno strano calore si è diffuso in tutto il mio petto quando ha pronunciato quella frase poco prima di andare via. Si fida di me. Ha scommesso perché era certa che ce l'avrei fatta. Ha detto che mi considera il più forte.
Dopo che è uscita dallo spogliatoio, ho sorriso come un imbecille per tutto il tempo. Si fida di me. Winnie si fida di me.
Cazzo.
Non so perché quella notizia mi ha reso così felice, ma qualcosa vuol dire. Ho sorriso perché Winnie è la ragazza che trattiene tutto il suo mondo dentro di sé. Non permette agli altri di osservarlo, non permette a nessuno di dare una sbirciatina a quel mondo. Non ha mai parlato veramente nemmeno con Alex. Stanno insieme, ma sono quasi certo che non abbiamo mai parlato del passato di Winnie. Noi non sappiamo letteralmente niente di lei. Sappiamo di Lottie e di Joshua, ma non ha mai accennato niente ai suoi genitori, alla sua casa, alla sua vita a Philadelphia. Credo anche che abbia una sorella o un fratello, ma non sono sicuro di ciò. Ogni volta che io o Alex abbiamo tentato di scoprire qualcosa, lei si è sempre chiusa a riccio, sbattendoci le porte in faccia.
Sto faticando a entrare nella mia felpa. Non è possibile provare tutto questo dolore nel compiere un gesto così banale. Sono costretto persino a trattenere il respiro quando sollevo un braccio alla volta per mettermi le maniche. Una volta che sono riuscito a indossare tutti i vestiti, respiro lentamente, riuscendo a trovare un po' di pace da questo dolore. Faccio un passo per uscire dalla stanza, ma le fitte lancinanti tornano più prepotenti di prima.
L'incontro è passato da più di una settimana e io non mi sono ripreso nemmeno un po'. Ho paura di avere qualche costola incrinata, ma non posso andare da un medico, altrimenti rischierei di perdere la mia possibilità di vincere il campionato.
Esco dalla mia stanza, provando un dolore immenso a ogni passo. Mi fermo quando vedo Winnie e Alex di fronte a me. Questa è la serata della casa stregata. Non serve un genio per capire che Alex non vede l'ora di andare a fare quest'idiozia e che Winnie se la sta facendo letteralmente addosso. Probabilmente si sta persino pentendo di aver regalato questi biglietti ad Alex.
"Andiamo?" mi chiede lui entusiasta.
Annuisco appena. Parlare è doloroso, muovermi è doloroso, respirare è doloroso.
Guardarla è doloroso.
Scuoto la testa. Ma che diavolo mi prende?
Tutti e tre usciamo dall'appartamento. So che Winnie ha dovuto fare dei turni extra al ristorante per riuscire a ottenere la serata libera perché aveva preso già il sabato la settimana precedente e, per riuscire a ottenere anche questo, per tre settimane rinuncerà alla sua serata di permesso.
Per una volta io mi rifiuto di scendere le scale e salgo sull'ascensore. Non mi importa se resterò bloccato o se le corde si spezzeranno. Tutto sarà meno doloroso rispetto a scendere quattro piani a piedi.
Li raggiungo al piano terra e insieme ci dirigiamo verso l'auto di Alex. Non riesco a guidare dall'incontro e non ho nemmeno dovuto chiedere ad Alex il favore di accompagnarmi letteralmente ovunque. Se ne è accorto da solo che sto a pezzi. Spero solo che da domani il mio corpo inizi a guarire sul serio perché di questo passo impazzirò a causa del dolore. Inoltre tra meno di una settimana ho un altro incontro e io non mi alleno da quasi dieci giorni.
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Winnie: istruzioni per l'uso
ChickLitWinnie ha aspettato quella lettera con ansia, ma nel momento in cui l'ha avuta tra le mani si è resa conto che non poteva lasciare tutto. A Philadelphia c'era ciò che era veramente importante per lei e che non poteva abbandonare. Il destino, però, g...