ALEX
Sono quasi le sei del pomeriggio e io sono distrutto dopo il mio primo giorno di lezioni dell'ultimo anno.
Come mi è venuto in mente di scegliere economia solo perché la faceva anche il mio migliore amico? Quando mi sono ritrovato all'ultimo anno di liceo, ero disorientato. Tutti sapevano esattamente quale strada seguire, persino Warren. Aveva deciso di studiare economia, anche se non ero certo che la sua fosse una scelta autonoma. In fondo, studiare economia sarebbe stato l'appiglio adatto per continuare l'attività di famiglia, per portare avanti quegli affari che ha sempre odiato, ma in cui in fondo si è sempre trovato incastrato.
Io, come l'idiota quale sono, ho mandato a mia volta la domanda per Harvard. Non me ne fregava niente di numeri, conti e titoli in borsa. Io volevo solo rimanere con il mio migliore amico.
Lui c'è stato nei miei momenti bui. Lui c'è stato quando nessun altro c'è stato. Non potevo staccarmi da lui. Era come una dipendenza la mia. Ero dipendente da Warren per riuscire a rimanere tranquillo, ma ultimamente non sono più sicuro di farcela. Per questo motivo ho deciso di cercare una terza persona con cui dividere la casa. Non ne avevamo assolutamente bisogno. Spese e affitto sono gli ultimi dei nostri problemi, ma è ciò di cui avevo bisogno io.
Faccio girare la chiave nella toppa ed entro nel nostro appartamento. È silenzioso, come sempre. Warren non è mai stato un tipo loquace e Winnie non l'ho ancora inquadrata bene. L'ho vista spaesata, confusa, triste, ma con dentro una forza senza eguali. Sembra che voglia prendere in mano la sua vita, sembra che voglia cambiare il corso delle cose, sembra che voglia dimostrare qualcosa a qualcuno.
Avanzo nel corridoio, poi inizio a girare tra le stanze mentre stringo tra le mani il mazzo di chiavi che ho fatto fare appositamente per lei. Possibile che sia uscita di nuovo? Quella ragazzina non sta mai in casa.
Sto per uscire dalla cucina quando vedo Warren passare. "Ehi!" lo richiamo.
"Ciao" mi saluta.
"Dov'è Winnie? L'hai riportata a casa come ti avevo chiesto, vero?"
Lui solleva le spalle e già capisco che la risposta è no. "Ci ho provato. Ti giuro che ci ho provato".
"Che significa?"
"Stavamo tornando a casa, ma mi ha fatto incazzare e l'ho fatta scendere".
Mi blocco per un istante. Che vuol dire che l'ha fatta scendere? Possibile che questi due non riescano ad andare d'accordo?
"In che senso... che significa che l'hai fatta scendere?"
"Significa che ha lanciato il mio pacchetto di sigarette dal finestrino e io l'ho fatta scendere".
"Dove? Dove l'hai fatta scendere?" chiedo.
"Non lo so, non me lo ricordo".
"Quanto tempo è passato?"
"Erano le tre più o meno".
Spalanco gli occhi e mi chiedo come faccia Warren a non preoccuparsi. Si rende conto della situazione?
"Mi stai dicendo che l'hai lasciata in mezzo alla strada tre ore fa e che non ti sei minimamente chiesto che fine abbia fatto?"
"Non è un mio problema" dice, scrollando le spalle. "È grande e vaccinata. Sa badare a se stessa".
"Certo. Tu lasci una ragazzina in mezzo alla strada in una città che nemmeno conosce e non ti preoccupi minimamente".
Lui annuisce, facendomi capire che non avrei potuto spiegare meglio la situazione. "Ha il cellulare. Non ci vuole molto a ritrovare la strada di casa".
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Winnie: istruzioni per l'uso
ChickLitWinnie ha aspettato quella lettera con ansia, ma nel momento in cui l'ha avuta tra le mani si è resa conto che non poteva lasciare tutto. A Philadelphia c'era ciò che era veramente importante per lei e che non poteva abbandonare. Il destino, però, g...