WARREN
Io e Winnie siamo a casa da diverse ore e Alex non è ancora tornato. Quello stronzo l'ha lasciata da sola dopo averle promesso di aspettare la fine del suo esame e non si è nemmeno degnato di farci sapere che fine ha fatto.
Me ne sto nella mia stanza, chiuso qui dentro da ore, seduto alla scrivania a giocherellare con una penna, nel vano tentativo di scegliere cosa fare.
Devo uscire, devo andare a cercarlo. Si è messo in qualche guaio con Lyin, ne sono certo. E sono anche quasi sicuro che Mitch c'entri in tutta questa storia.
Ma perché cazzo Alex non capisce che deve darsi una regolata? Almeno quando sta con Winnie. Lei non sa niente del suo passato. Non sa i casini in cui si è messo fin dall'adolescenza.
Ciò che mi preoccupa è che potranno succedere due cose da tutto questo: o Winnie abbandonerà Alex non appena scoprirà la verità, facendolo di nuovo sprofondare, oppure lui la trascinerà a fondo con sé.
Tra i due mali non so nemmeno quale sia peggio.
Lancio la penna contro il libro e decido di andare a cercarlo. Non ce la faccio più a sopportare tutto questo.
Mi alzo in piedi e mi infilo una felpa. Sto per prendere le chiavi dell'auto, ma proprio in quel momento sento la porta di casa che viene aperta e dopo pochi secondi mi arriva forte e chiara la voce di Winnie.
"Ma che fine avevi fatto? Mi stavo preoccupando!" esclama lei. Sento i suoi passi che avanzano dalla sua stanza fino all'ingresso. "War mi ha detto che hai avuto un'emergenza".
Mi avvicino alla porta della mia stanza e origlio da dietro il legno.
"Sì... ehm... io... come dici tu".
Lo stronzo non riesce nemmeno a formulare una frase. Chissà di che si è fatto stavolta. Chissà se è passato a roba ancora più pesante. Non ce la faccio a vedere il mio amico che si distrugge con le sue stesse mani. Gli do ancora un po' di tempo, dopodiché lo chiudo in un centro di recupero e butto la chiave.
"Stai bene? Mi sembri..." prova a dire Winnie con tono preoccupato. "Strano". Quest'ultima parola è uscita in modo diverso. Sembra quasi che lei sappia. Sembra quasi che abbia capito. Forse Alex è tornato con gli occhi rossi, le pupille dilatate e la polvere bianca ancora sotto al naso. Forse ora Winnie ha tutta la verità davanti agli occhi.
"Sto bene. È solo stata una giornataccia. Lo sai... l'esame e tutto il resto" dice lui.
"L'esame lo puoi recuperare, Alex. Ti aiuto io. E stavolta invece di studiare insieme solo per una settimana, studieremo insieme per un mese intero se sarà necessario" dice lei convinta.
Ma come fa a mantenere tutto questo controllo e questo entusiasmo? Se Alex in questo momento fosse davanti a me, lo prenderei a pugni fino a farlo svenire. Decido di uscire, ma mi muovo piano in modo da non attirare troppo la loro attenzione. Ho bisogno di guardarli.
Esco in corridoio. Winnie non mi ha visto dato che è di spalle rispetto a me, mentre Alex ha lo sguardo basso su di lei e probabilmente è troppo fatto per accorgersi di me.
"Il tuo esame com'è andato?" chiede lui.
"Ehm... non l'ho passato" mente lei.
Non ci credo! Gli sta mentendo per non ferire i suoi sentimenti. Non dovrebbe avere tutti questi riguardi nei suoi confronti. Non dopo che lui non ha mantenuto la promessa che le aveva fatto. Non è nemmeno la prima volta che lo fa.
"Mi dispiace, Winnie".
"È tutto ok. Lo posso sempre recuperare" sminuisce lei, scrollando le spalle. "Hai fame?" chiede per cambiare discorso.
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Winnie: istruzioni per l'uso
ChickLitWinnie ha aspettato quella lettera con ansia, ma nel momento in cui l'ha avuta tra le mani si è resa conto che non poteva lasciare tutto. A Philadelphia c'era ciò che era veramente importante per lei e che non poteva abbandonare. Il destino, però, g...