Capitolo 17

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WINNIE

Sono stanca morta. È venerdì sera e ho appena finito il mio turno al ristorante. Sono le due del mattino e non vedo l'ora di andarmene a dormire. Come ogni sera mi faccio una doccia veloce per togliermi di dosso l'odore di soffritto e alla fine mi metto sotto le coperte, pronta a farmi una bella dormita.

Faccio appena in tempo a chiudere gli occhi, che sento la serratura di casa scattare. Mi allarmo, ma dopo poco sento la voce di Warren. Probabilmente lui e Alex sono usciti e sono appena rientrati. Richiudo gli occhi e mi rannicchio di più sotto le coperte. È metà ottobre e io sto già morendo di freddo. Non oso immaginare come sarà a dicembre o a gennaio.

Riapro gli occhi non appena sento la voce di una ragazza. Sta dicendo qualcosa, ma non riesco a capire a causa della porta accostata. Subito dopo, però, sento di nuovo la voce di Warren. Ora è tutto più chiaro. Si è portato una ragazza a casa.

Non è una cosa di cui mi importa. L'unica cosa che mi interessa adesso è dormire. Domani ho un sacco di cose da fare.

Mi rigiro tra le coperte. Mi è passato il sonno. Sbuffo mentre mi metto a pancia in su e fisso il soffitto. Perché stasera il mio cervello non ha intenzione di farmi dormire? Perché non riesco ad avere un attimo di pace?

Proprio in quel momento sento un gemito di quella ragazza e subito dopo la testiera del letto che sbatte contro il muro.

No, questo è inaccettabile.

Mi alzo ed esco dalla mia stanza. Dal corridoio è anche peggio.

"Esibizionista".

Vado in camera di Alex ed entro. Sta russando e io mi chiedo come faccia a dormire con tutto questo casino. Poggio una mano sul suo braccio e lo scuoto un po' per farlo svegliare. Si fa sfuggire un lamento, poi si gira dall'altra parte.

"Alex, svegliati" dico, continuando a scuoterlo.

Mugola un po' e alla fine si gira di nuovo verso di me. Si stropiccia gli occhi con entrambi i pugni chiusi e poi li apre.

"Winnie? Che ci fai qui?" mi chiede, incrociando il mio sguardo.

"Ma come fai a dormire con questo casino?" gli chiedo

"Cosa?" chiede, alzando la voce. Gli ripeto la mia domanda, ma alla fine lui mi interrompe. Si sfila due tappi dalle orecchie, poi mi chiede di ripetere la domanda per la terza volta.

"Ti stavo chiedendo come fai a dormire con questa confusione, ma adesso la risposta è chiara" dico, riferendomi ai suoi tappi. Si mette a ridere, mentre io sono solo furiosa. "Vai a dirgli qualcosa".

"Eh?"

"Digli di non fare tutta questa confusione perché noi dobbiamo dormire".

"Winnie, è inutile discutere con lui".

"E quindi dobbiamo starcene zitti a sopportare questo casino?"

"Se vuoi ti presto i tappi".

"Oppure lo uccido".

"Tanto non sarà l'ultima volta che succederà. Prenditi i tappi e vai a dormire Winnie. Se gli fai capire che ti dà sui nervi, farà peggio". Stringo i pugni e Alex se ne accorge. "Winnie, fidati di me. Non vendicarti".

Ci penso per un istante, poi mi faccio prestare i tappi da Alex e me ne torno a dormire.

Quando mi sveglio, mi tolgo i tappi dalle orecchie e finalmente in casa regna il silenzio. Sono quasi le otto. Mi alzo e trovo Alex in cucina.

"Che cosa stai mangiando?" gli chiedo, guardando il panino che stringe tra le mani.

"Un hamburger" dice con la bocca piena.

Winnie: istruzioni per l'usoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora