WARREN
Quello che è successo non uscirà mai più dalla mia testa. Ma che problema abbiamo avuto ieri sera? Perché Alex mi ha chiesto una cosa del genere? Perché mi ha chiesto di dimostrargli che per me Winnie non conta niente?
Svegliarmi con lei al mio fianco è strano, ma è ancora più strano il modo in cui io sia riuscito a dormire in tutta tranquillità. Non mi succedeva da anni. Non ricordo nemmeno quando è stata l'ultima notte che ho passato così in pace.
Mi sveglio per primo e il suo profumo mi riempie i polmoni per diversi secondi. L'ho guardata dormire e lei è riuscita a trasmettere quella tranquillità anche a me. Ieri sera non stava così. Ieri sera era completamente sconvolta. Prima Liam e poi quella stupida idea di Alex. Come gli è venuto in mente? Era pure ubriaca. E come ho fatto io a dirgli di sì? Ho provato a fare il possibile. Le ho chiesto se era quello che voleva e quando finalmente lei ci ha fermati, ho tirato un sospiro di sollievo, anche se Alex non era dello stesso avviso. Sono intervenuto per fermarlo. Ormai lui l'aveva baciata e non aveva intenzione di fermarsi.
Winnie apre gli occhi e io mi sento in pace. Quel silenzio che mi ha sempre spaventato non c'è più, o meglio, c'è ancora, ma è piacevole. Non è un silenzio assoluto, c'è il dolce rumore del suo respiro e poi ci sono i suoi occhi che mi guardano. Poi, però, non sono più i suoi occhi ad attirare la mia attenzione. Osservo il succhiotto che le ho lasciato sul collo ieri sera e comincio a chiedermi come sarebbe baciarla di nuovo. La tengo ancora stretta. Le mie dita affondano nella pelle del suo fianco e non ho alcuna intenzione di lasciarla andare. Solo quando lei me lo chiede, devo lottare con tutte le mie forze per allontanarmi da lei. Mi precipito giù dal letto, uscendo di corsa da quella stanza con la scusa del caffè. Vado in bagno e mi butto in faccia l'acqua gelata per schiarirmi le idee, per tornare a essere il solito Warren, quello che se ne frega di tutto e di tutti, il Warren che gli altri vogliono.
Esco dal bagno, vado in cucina e preparo il caffè. Nel frattempo riempio un bicchiere d'acqua e prendo una pasticca di ibuprofene. Poco prima di svegliarsi, Winnie si è lamentata diverse volte e mi ha detto del mal di testa.
Torno nella sua stanza, ma non appena entro vedo le sue labbra su quelle di Alex. Si accorgono subito di me e lei si precipita giù dal letto, mettendo le mani dietro la schiena ed evitando il contatto visivo con me. Sembra quasi che si senta in colpa per averlo baciato. Che succede tra loro due? Non passa molto tempo prima che io riceva la mia risposta. Stanno insieme, o meglio, avranno un appuntamento. Sento le mani che mi prudono, ma subito dopo il mio sguardo va di nuovo sul suo collo. Uscirà con Alex avendo addosso i segni che le ho lasciato io? Questo mi fa ridere e mi fa quasi sentire meglio.
Esco dalla sua stanza e vado a rinchiudermi un po' nella mia. Oggi ho bisogno di andare in palestra e picchiare il sacco per delle ore intere. Ho le idee incasinate e solo il sacco può aiutarmi.
Mi preparo, pronto ad andare in palestra. Indosso un paio di pantaloncini neri e una felpa dello stesso colore, prendo le chiavi della mia auto e le fisso per qualche istante, realizzando che c'è un'altra cosa che mi farà stare meglio.
Proprio in quel momento Alex entra nella mia stanza. Mi volto verso di lui, mentre ho le chiavi in una mano e il borsone nell'altra.
"Ehi" mi saluta.
"Ehi" rispondo.
"Volevo parlarti". Sembra nervoso. Sono quasi sicuro che voglia parlarmi di Winnie, di quello che sta nascendo tra loro, di quello che potranno diventare.
"A proposito di cosa?"
"Di me e Winnie" dice con un sospiro.
"Che mi devi dire?"
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Winnie: istruzioni per l'uso
ChickLitWinnie ha aspettato quella lettera con ansia, ma nel momento in cui l'ha avuta tra le mani si è resa conto che non poteva lasciare tutto. A Philadelphia c'era ciò che era veramente importante per lei e che non poteva abbandonare. Il destino, però, g...