ALEX
Winnie e War hanno ricominciato con i loro allenamenti. Questo significa che oggi farò colazione da solo.
Questa settimana è stata assurda. Prima la discussione con War a causa di Dominic, poi la discussione con War a causa di Lyin. Sembra che io non possa avere un attimo di pace. Non sono io a mettermi in mezzo ai guai, sono loro a cercare me. Io voglio solo stare tranquillo per una volta e invece mi ritrovo sempre Winnie in mezzo ai piedi e ogni volta lei finisce nei guai, facendo poi finire me nei guai con War.
Ieri quei due hanno passato tutta la mattinata insieme. Da quello che ho capito War ha proposto a Winnie di comprarle una nuova borsa per farsi perdonare di quella che le ha buttato, ma questo non spiega perché sono stati in giro per più di quattro ore. Dove diavolo sono andati a comprare quella borsa? Non ci credo che sono solo andati in negozio e basta. C'è dell'altro. Forse tra quei due c'è qualcosa, ma non mi hanno detto niente. Se così fosse non dovrebbe interessarmi, ma probabilmente War ha ragione. Ho una cotta per Winnie. All'inizio volevo solo esserle amico per non farla insospettire nei miei confronti e per evitare che facesse domande, ma ora la situazione sta cambiando. C'è qualcosa in lei. Forse è quell'aura di mistero che la circonda, il modo in cui non vuole che nessuno si avvicini ai suoi pensieri, o il modo in cui è in grado di dare di matto per un po' di zucchero o il modo in cui riesce a finire costantemente in mezzo a qualche guaio.
Mi passo la mano sulla faccia, cercando di togliermela dalla testa. Non era previsto che mi prendessi una cotta per lei. Non è quello che deve succedere. Winnie deve uscire subito dalla mia testa. Prima lo farà e meglio sarà per entrambi.
Prendo il piatto in cui c'era la mia colazione e lo metto nella lavastoviglie. Me ne vado in bagno, poi mi preparo per andare al college.
Stamattina non devo accompagnare Winnie perché la porterà War dopo il loro allenamento. Mi do uno schiaffo in faccia. Ho detto che devo smettere di pensare a lei e il mio intento non è durato nemmeno cinque minuti.
Sono fregato.
"Sei pronto per l'esame della prossima settimana?" mi chiede Mitch.
Siamo entrambi seduti a un tavolo di legno all'esterno. Me ne sto con le mani nelle tasche nel mio piumino. È appena iniziato novembre e fa già troppo freddo per i miei gusti. Abbiamo provato ad andare in biblioteca, ma non era rimasto nemmeno un tavolo libero e alla fine l'unica soluzione è stata quella di metterci a studiare fuori.
"Boh" commento io.
"Che significa boh?" mi chiede. "O hai studiato o non hai studiato".
"Sì, ho studiato, ma tanto gli esami non li passo mai".
"Forse è perché continui a bruciarti il cervello con quella roba".
Sbuffo e mi alzo in piedi, afferrando il libro. Mi sono già stancato di starlo a sentire.
"Ehi, dove vai?" mi chiede, sollevando lo sguardo per guardarmi in faccia.
"Mi hai rotto le palle. Me ne vado".
"Come al solito quando l'argomento non ti piace te ne vai" commenta lui.
Sollevo gli occhi al cielo e mi incammino lungo uno dei vialetti. Tutti che si credono migliori, tutti che credono di poter giudicare, tutti che devono criticare ogni mia singola mossa.
Sbuffo, mentre stringo il libro che ho in mano. Stamattina non mi sono portato nemmeno lo zaino. Ero così di cattivo umore da averlo dimenticato. Oggi va tutto male. Prima Winnie e War che riprendono i loro allenamenti, poi lo zaino che ho dimenticato e infine Mitch che crede di avere il diritto di farmi la morale.
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Winnie: istruzioni per l'uso
Chick-LitWinnie ha aspettato quella lettera con ansia, ma nel momento in cui l'ha avuta tra le mani si è resa conto che non poteva lasciare tutto. A Philadelphia c'era ciò che era veramente importante per lei e che non poteva abbandonare. Il destino, però, g...