Capitolo 47

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WINNIE

Questa cosa è un'idiozia. Mi pento tantissimo di aver detto di sì. Mi guardo allo specchio mentre tento di convincermi a fare questa cosa. Passo le mani sulle mie cosce, sistemando il vestito che mi ha comprato Warren. Devo ammettere che stavo per tirarmi indietro, ma quando ieri è tornato a casa con quest'abito, ho deciso di continuare ad aiutarlo solo perché avevo una voglia matta di indossarlo. È nero, monospalla e con una manica lunga fino al polso, mentre l'altro braccio è completamente scoperto. Arriva fino ai piedi, ma lo spacco fino alla coscia mi consente di muovermi senza problemi.

"Porca miseria, Winnie" dice Lottie attraverso il telefono. Siamo in videochiamata da più di due ore. La mia era una vera e propria emergenza, così l'ho chiamata per farmi spiegare il modo migliore per sistemare i capelli e il trucco. Non voglio fare figuracce, ma soprattutto non voglio farle fare a War. A quanto pare la sua famiglia è molto esigente e la loro cerchia di amici lo è ancora di più.

"Sento che c'è qualcosa che non va" dico, inclinando la testa di lato per studiare meglio la mia figura allo specchio.

"Non c'è niente che non va. Sei bellissima".

"Mi sento a disagio" le confesso.

"Forse perché stai per conoscere i genitori del ragazzo che ti piace".

"Smettila con questa storia, Lottie" la rimprovero.

Lei sghignazza, consapevole del fatto che sono a migliaia di chilometri di distanza e che non posso colpirla per farla smettere di ridere.

"E tu smettila di farti mille paranoie".

"Forse sono i capelli" provo a ipotizzare. Io avrei voluto tirarli su, ma fare un'acconciatura per me è un'impresa impossibile. Lottie mi ha suggerito di non peggiorare la situazione, usando il ferro per arricciarli, ma di lasciarli sciolti lungo le spalle.

"Che vuoi fare ai tuoi capelli?"

"Forse stanno meglio tirati su" provo a suggerire.

"Sì. Perché non li attorcigli attorno a una matita?" chiede con sarcasmo.

Sbuffo perché è inutile fare un discorso serio con lei. Sono ridicola e farò fare una figuraccia a War, ne sono sicura.

"Basta, ci rinuncio" dico, portando le mani dietro alla schiena per tirare giù la zip.

Proprio in quel momento la porta della mia stanza si apre e War si ferma a guardarmi.

"Cazzo" sussurra.

Sento Lottie sorridere alle mie spalle.

"Orsetto, questo vestito era un incanto sul manichino, ma addosso a te..." inizia a dire, ma si interrompe, come se non trovasse le parole.

"Addosso a me è uno schifo. Non sono fatta per portare un vestito del genere e non sono fatta nemmeno per partecipare a una cena elegante".

"Sei perfetta" dice War, lasciandomi senza parole.

Sento un gridolino di gioia alle mie spalle e mi ricordo di nuovo della presenza della mia amica.

"Ciao, Lottie" dice War.

"Ciaoooo" lo saluta lei, ridendo come un'idiota.

"Possiamo andare?" mi chiede lui.

Annuisco e, senza nemmeno guardare, interrompo la videochiamata con Lottie che al momento mi sembra veramente di troppo. Poi la chiamerò per scusarmi.

Adesso, però, ciò che attira principalmente la mia attenzione è War. Indossa un completo elegante, con tanto di cravatta. Non l'ho mai visto vestito in modo così formale. È da togliere il fiato. La giacca scura riesce a mettere in risalto tutta la sua forma fisica: le spalle larghe, il petto possente, le braccia muscolose.

Winnie: istruzioni per l'usoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora