Capitolo 14

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WINNIE

È lunedì e questo significa che la mia seconda settimana della nuova vita deve iniziare.

Spengo la sveglia con meno delicatezza possibile e scendo subito dal letto. So che se tentassi di rimanere sotto le coperte soltanto per un secondo in più, mi riaddormenterei.

Mi guardo gli avambracci e sorrido per quello che è successo ieri. Non ho mai visto Warren comportarsi così, in realtà non credevo nemmeno che fosse in grado di comportarsi così. Mi ha aiutata per tutta la sera e quella cosa che mi ha detto prima di andare a dormire... quando mi ha detto che avrebbe lasciato la porta accostata per me... il mio cuore si è fermato. In realtà non sono andata da lui perché non appena ho poggiato la testa sul cuscino mi sono addormentata, ma è stato molto carino.

Entro in bagno e mi cambio velocemente, poi esco per la mia solita corsa mattutina. Ieri mi sono iscritta in palestra, ma credo che non abbandonerò mai la mia corsetta. È l'unica cosa che mi aiuta veramente a svegliarmi e non riesco proprio a farne a meno. Anche se fossi mezza morente, la mattina mi alzerei comunque per andare a correre.

Come al solito, quando torno, Warren e Alex sono già in piedi. Li trovo entrambi in cucina a fare colazione. Alex con un panino con burro di arachidi e marmellata, Warren con il caffè. Mi prendo una mela e mi siedo al tavolo.

"Come stai?" mi chiede Alex.

"Benissimo" dico sincera. Non so se è la dormita o la corsa, ma stamattina mi sento rinata. Proprio mentre sto per addentare l'ultimo pezzo di mela, il mio cellulare inizia a squillare.

"Ehi, Lottie! Come stai?" la saluto.

"Tu lo chiedi a me? Ho saputo che ti sei ustionata entrambe le braccia. Ma sei forse impazzita?" chiede urlando.

Sbatto per un po' le palpebre, cercando di capire che cosa stia succedendo. "Scusa, ma tu come fai a saperlo?"

"Mi ha chiamata Alex. Gli ho chiesto di avvertirmi su qualunque cosa ti riguardasse".

Guardo il diretto interessato e mi rivolge un sorriso colpevole, capendo subito il perché del mio sguardo assassino.

"Ok, Lottie, comunque devi stare tranquilla. Io sto bene. Non mi fanno nemmeno male".

"Ma ti sei ustionata!"

"Non mi sono ustionata. Solo un po'... bruciacchiata, credo".

Non ci posso credere. Anche se sono a chilometri e chilometri di distanza, non posso fare un passo che Lottie lo viene subito a sapere.

Parliamo per qualche altro minuto, poi mi dice che ha ricevuto un'email che le comunica che la mia roba arriverà oggi. La ringrazio per la milionesima volta, poi attacco. Lascio cadere il cellulare sul tavolo, mentre cerco di convincermi ad alzarmi per andare a farmi la doccia, ma in un attimo il telefono squilla di nuovo. Senza controllare rispondo, convinta che sia Lottie che abbia dimenticato di dirmi qualcosa.

"Pronto?"

"Winnie, come stai?"

"Ciao, Joshie. Non mi aspettavo una tua chiamata. Io sto bene, tu?" dico felice.

"Lottie mi ha detto che hai delle ustioni. Ma che cos'è successo?" mi chiede.

Sbatto la testa contro il legno del tavolo. Adesso prendo un aereo e vado a picchiare Lottie. È possibile che abbia scomodato chiunque solo per due bruciature?

Chiacchiero un po' anche con lui, cercando di convincerlo del fatto che io stia bene e che non è necessario che si preoccupi così tanto. Dopo un po' di insistenza riesco a convincerlo. Attacco per la seconda volta e lascio di nuovo andare il telefono, quando ricomincia a squillare.

Winnie: istruzioni per l'usoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora