WINNIE
Il mio sabato mattina è davvero triste. Vorrei studiare, andare al college, o al lavoro. Invece mi tocca prendere secchio, straccio e detersivi e iniziare a pulire la casa.
Il mio primo giorno in questa casa ho chiesto ad Alex se potevo evitare di pagare Consuelo e lui mi ha detto che non c'erano problemi. In cambio mi sono offerta di pensare io alle pulizie un giorno a settimana.
Non ho ancora avuto il piacere di conoscere Consuelo, dato che viene di mattina e io passo tutte le mattine a lezione, ma spero di incontrarla un giorno, soprattutto per dirle che i suoi tacos sono mozzafiato. Ero un po' incerta quando li ho trovati in casa, ma Warren mi ha tranquillizzata dicendomi che Consuelo acquista tutto in un mercato a chilometro zero in cui i prodotti che vengono venduti sono privi di ogni pesticida e veleno, inoltre la carne viene da allevamenti naturali e non intensivi. Quella notizia mi ha tranquillizzata e ho letteralmente divorato quei quattro tacos che aveva lasciato.
In questi giorni mi sono chiesta come mai ne preparasse sempre quattro a testa. Credo che due siano ideali per una persona, ma in fondo non lo voglio sapere. Sono così buoni che ne avrei mangiati altri quattro, fregandomene della dieta e dello stile di vita sano.
Indosso una maglietta bianca e una salopette di jeans. Mi lego i capelli e mi preparo. Forse è il caso di iniziare dalla mia stanza. I ragazzi stanno ancora dormendo, mentre io sono in piedi dalle sei, come al solito. Sto pensando che vorrei iscrivermi in palestra. Con lo stipendio che prenderò al ristorante potrei permettermi una palestra senza problemi, ma non sono così convinta. Ci penserò meglio in questi giorni.
Rifaccio il letto, spolvero mobili e mensole, lucido le finestre. Dovrei passare l'aspirapolvere, ma sveglierò quei due con il rumore. Vado nel piccolo sgabuzzino e prendo scopa e paletta. Ci metterò di più, ma almeno non li sveglio. Ci impiego un po' e infine lavo il pavimento. Mi guardo intorno soddisfatta, ma il mio entusiasmo crolla nel momento in cui realizzo che dovrò fare la stessa cosa in tutte le altre stanze. Mi armo di coraggio e pulisco il salone, la cucina, il bagno e il corridoio.
Guardo l'orologio e mi rendo conto che è quasi ora di pranzo. Quei due non si sono ancora svegliati. Decido di farla pagare a entrambi. Decido di iniziare con Alex perché lui non mi ucciderà. Con Warren ho i miei dubbi perciò è meglio che il primo sia già sveglio in caso io abbia bisogno di un aiuto.
Entro nella stanza e lo trovo a dormire con una gamba fuori dal letto, le coperte a terra e la bocca aperta per lasciar uscire quel suo russare. Alex che dorme non è per niente un bello spettacolo.
Mi avvicino alla finestra, apro le tende e poi spalanco le persiane. Mi giro verso di lui, sperando che la luce lo abbia fatto svegliare, ma niente.
"Alex" lo chiamo, ma niente. Mi avvicino e gli scuoto il braccio, chiamandolo di nuovo. Ancora niente. Lo afferro per una gamba e lo tiro fino a farlo cadere dal letto.
"Ehi, ma che fai?" si lamenta, portandosi le mani sugli occhi per stropicciarli.
"Non ti svegliavi".
"Certo. Oggi è sabato e significa che si dorme fino alle due del pomeriggio" dice, guardandosi intorno. "Che ore sono?"
"Mezzogiorno".
"Mi hai svegliato due ore prima? Perché?" mi chiede con tristezza.
Sul serio? È davvero triste per questo? Quando ieri sono tornata dal mio turno al ristorante stavano entrambi dormendo. Quante ore hanno intenzione di passare a dormire il sabato mattina?
"Devo pulire la casa".
"E non puoi farlo dopo?"
"Dopo ho da fare".
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Winnie: istruzioni per l'uso
ChickLitWinnie ha aspettato quella lettera con ansia, ma nel momento in cui l'ha avuta tra le mani si è resa conto che non poteva lasciare tutto. A Philadelphia c'era ciò che era veramente importante per lei e che non poteva abbandonare. Il destino, però, g...