ALEX
"Amico, te l'avevo detto che quella era una pessima idea" dico a Mitch, che si tiene il braccio dolorante.
"Ma se avesse funzionato sarebbe stato divertente" si lamenta.
"Cosa c'è di divertente nel gettarsi dal tetto per atterrare nella piscina?" chiede Warren infastidito, mentre cammina davanti a noi e stringe il cellulare tra le mani.
"Dai, War, lascialo stare" tento di calmarlo. Sembra davvero incazzato con Mitch e non posso dargli tutti i torti, ma non capisco perché sia stato così assente per tutta la serata. "Che stai facendo?" gli chiedo.
Non ha mai lasciato quel telefono da quando siamo arrivati alla festa di Cindy. Siamo entrati nella villa, abbiamo salutato tutti quelli che conosciamo e poi lui si è incollato a quel cellulare.
"Sto mandando un messaggio a Winnie" dice.
"Perché?" chiedo sospettoso. Che vuole da lei? Perché le manda un messaggio? Spero che non abbia passato tutta la serata a scriversi con lei.
"Perché è a un appuntamento con un coglione e voglio essere sicuro che sia tutto ok".
"Da quando ti preoccupi tanto per lei?" chiedo.
Sembra quasi che Mitch si sia dimenticato del dolore al suo braccio. È accanto a me, mentre Warren cammina spedito un paio di metri davanti a noi. Stiamo raggiungendo la sua auto per andare in ospedale, ma a questo punto Mitch sembra più interessato al nostro battibecco che al suo osso rotto.
"Da quando lei vive con noi. E se le succede qualcosa è anche un po' una nostra responsabilità".
Non ci credo nemmeno un po'. War non è uno che si preoccupa per gli altri. Non è mai stato un sentimentale o uno che si preoccupa per la salute degli altri. Questa sera è stato l'esempio lampante. Quando Mitch è atterrato sul bordo della piscina, sbattendo violentemente il braccio, io ho chiesto a War di accompagnarlo in ospedale e lui mi ha liquidato con un semplice "se lo lasci lì magari muore e noi ci sbarazziamo di un problema". Il tutto è avvenuto mentre lui aveva ancora gli occhi incollati allo schermo del suo cellulare.
Raggiungiamo la sua BMW e lui si ferma all'improvviso davanti agli sportelli, impedendoci di salire.
"Non stai sanguinando, vero?" chiede, guardando Mitch.
"Non lo so" risponde lui confuso. "Perché?"
"Perché se stai sanguinando non ti faccio salire sulla mia auto" protesta Warren.
"Ma fai sul serio?" chiedo io.
"Certo".
Sospiro, poi mi giro a guardare Mitch. "Non sta sanguinando".
"Allora potete salire".
Un'ora dopo ci ritroviamo nella sala d'attesa del pronto soccorso. Io e Mitch siamo seduti sulle sedie, mentre Warren se ne sta poggiato con la spalla contro un muro e si guarda intorno con aria annoiata. A quanto pare dovremmo aspettare qui per delle ore.
Mi si accappona la pelle nel vedere la gente che entra qui. A quanto pare c'è stato un maxi tamponamento e stanno entrando diverse persone ferite. Le portano dentro con la barella e ovviamente il loro è un codice rosso.
"Mio Dio, alcuni stanno messi davvero male" mi lamento.
"Almeno loro non stanno male per il semplice fatto che si divertono a fare i coglioni" si lamenta Warren.
"Mi spieghi perché ti sto tanto sul cazzo?" chiede Mitch, guardandolo male.
War lo guarda con quella sua solita espressione imbronciata e con quell'aria di superiorità. "Perché lo hai fatto entrare in affari con Lyin" dice semplicemente.
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Winnie: istruzioni per l'uso
ChickLitWinnie ha aspettato quella lettera con ansia, ma nel momento in cui l'ha avuta tra le mani si è resa conto che non poteva lasciare tutto. A Philadelphia c'era ciò che era veramente importante per lei e che non poteva abbandonare. Il destino, però, g...