Capitolo 81.

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Jungwon tornò nel tardo pomeriggio e trovò subito l'amante in giardino, ad aspettarlo. Stava sonnecchiando sotto lo stesso olmo, con cui si erano esercitati qualche ora prima. Jongseong appena si accorse della sua presenza aprì gli occhi e fu rincuorato dal fatto che il suo mortale era tornato a casa sano e salvo e in più sembrava rilassato. Le labbra di Jungwon infatti erano tirate in un sorriso e le sue guance erano solcate da fossette profonde.

"Sono tornato." Annunciò Jungwon, come se non fosse già la cosa più ovvia del mondo. "E sono ancora vivo, vedi?"

"Lo vedo." Rispose Jongseong, abbozzando un sorriso. "Ti vedo bene. Stai meglio?"

Il ragazzo annuì. "Grazie per avermi concesso di andare."

"Sei grande e vaccinato. Io non ho alcun diritto di tenerti qui, se tu non vuoi."

Entrambi risero, mentre la luce dorata del sole tinteggiava i loro corpi, gli alberi e le nuvole di tonalità calde. Ormai il carro di Elios aveva percorso tre quarti di cielo, se non di più.

"Che cosa avete fatto?"

"Ti ho comprato un bel paio di corna. Attento, quando passi per le porte." Rise Jungwon, contagiando di nuovo d'ilarità l'amante. Successivamente gli si sedette affianco e si appoggiò dolcemente sulla spalla dell'amante, stanco, ma felice. Forse aveva ritrovato la serenità che aveva perso da tempo. Ci era voluto assai poco per trovarla: meno di una settimana in compagnia con Jongseong. Era proprio vero che apparteneva a lui e solo a lui, perché tra le sue braccia si sentiva a casa.
Quando l'ilarità svanì dal suo volto e le risate si attenuarono, gli afferrò la mano e la strinse.
"No... Io non ti tradirei mai, amore mio. Perché so che non c'è nessuno come te."

"Nemmeno Zefiro?"

"Zefiro è gentile, certo, ma non ti sostituirebbe mai."

"Cos'è tutta questa carineria nei miei confronti? Di solito non sei in vena di complimenti."

"Beh adesso sì." Disse, prima di sporgersi appena verso l'amante. Affondò il viso nell'incavo del collo e segnò la sua pelle con tanti piccoli baci.

"Sto sempre più sospettando che tu stia facendo il ruffiano."

Jungwon si staccò e fece il finto offeso. "Ma per chi mi hai preso?! Volevo solo dirti quanto ti amo e..."

"Wonie..."

"Dai, sai che cosa voglio."

"Un bambino?"

"Ma no!"

"Sesso?"

"Beh sì, ma no."

"La pizza per cena?"

"No!"

"Un testicolo di Urano?"

"Cosa?! No!"

"La testa di Medusa?"

"Non fare lo scemo!"

"Ma non lo so cosa vuoi da me! Un bacio?"

"Anche."

"Noodles per cena."

"No! Ti arrendi?"

Jongseong allora, dopo averle provate tutte, sospirò sconfitto.
"Sì, mi arrendo."

"Voglio un gattino!"

"Per cena?"

"Dai, non fare lo stupido!"

"Sei sicuro che non vuoi rivalutare il bambino?"

"Ti pare che io sia capace di accudirne uno?"

"Ma ti senti in grado di accudire un gattino."

Caduto dall' Olimpo~ Jaywon ✿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora