Un paio di lune piene fecero la loro corsa sul cielo notturno, dopo il funerale. Heeseung non aveva più aperto bocca da allora; era completamente assente e sembrava addirittura non gradire la compagnia di Jaeyun. Per questo motivo litigarono.
Quel giorno stesso, siccome era sabato, Jaeyun, andò a trovare sua madre, che lo stava aspettando in salotto, nella solita posizione del "dobbiamo parlare". Perciò lui non si fece pregare e subito si sedette davanti alla madre, che lo guardava con aria grave e sconsolata.
"Cosa c'è, ma'?" Chiese.
"Niente... Pensavo."
"A cosa stai pensando?"
"Sono preoccupata per Jongseong. Ora come farà senza Jungwon? So che erano molto uniti."
Jaeyun fece una smorfia di scherno e rispose: "piuttosto dovresti preoccuparti per Jungwon. Scommetto che a Jongseong sia passato tutto."
"Io ne dubito." Subito dopo la donna lanciò un' occhiata fugace alla finestra. "È primavera, Jaeyun. Non ti sei accorto che manca qualcosa? Si dice che in primavera l'amore è nell' aria, ma io non lo sento come tutti gli altri anni, anzi..."
"Mamma, smettila adesso con queste sciocchezze!" Sbottò il figlio. "Sei ridicola!"
"Occhio a rivolgerti a me in questo modo." Lo ammonì lei. Si alzò in piedi e si avvicinò a lui. "Oggi hai litigato con Heeseung?"
"Sì. "
"Spero che non sia niente di grave."
"No, non lo è. Adesso gli invio un messaggio e gli chiedo se vuole venire qui." Come per sfuggire dallo sguardo insistente dalla madre, prese il telefono e digitò il messaggio.
"Lo ami ancora?"
"Ma che domande! Certo che lo amo."
"Che cosa di lui soprattutto?"
Jaeyun distolse lo sguardo dal telefono e le lanciò un' occhiata divertita.
"Lui, nel suo insieme.""È giusto. Spero che facciate pace. Adesso dimmi una cosa... Ti vedo strano ultimamente e so che c'entra Jongseong."
Disse lei e dovette insistere molto, affinché gli venisse detta la verità. Odiava essere quel tipo di madre invadente, ma era preoccupata."Ma', Atena mi ha parlato." Confessò infine Jaeyun. "E mi ha detto delle cose su Jongseong: che avrebbe fatto del male a Jungwon e che è solo un manipolatore. Io come faccio a non crederle?! È una dea e gli dèi non mentono..."
"Chi ti ha detto che gli dèi non mentono? Lei?"
Jaeyun annuì.
"Se fosse davvero così, come farebbe Jongseong ad essere un manipolatore?"
Chiese Sophia, ma non ricevette risposta. "La dea ti vuole bene, Jaeyun, ne sono sicura, ma ha delle priorità anche lei e una tra queste è di vendicarsi di chi le ha fatto un torto. Gli dèi sono fatti così, sono orgogliosi e sì, anche manipolatori."Ancora non ricevette risposta, ma non le servivano parole per capire quanto il figlio fosse arrabbiato e deluso.
Si avvicinò a lui e appoggiò una mano sulla sua spalla."Ma'..." Mormorò Jaeyun tristemente.
"Dimmi."
"Hai visto il suo sguardo? Non era di un dio, vero? Era sincero."
"Sì."
"Non gli avrebbe mai fatto del male, dico bene?"
"Dici bene."
Jaeyun si allontanò appena dalla madre, pensieroso.
"È da tanto che ci penso e mi sento in colpa. L'ho trattato malissimo..." Un moto di disgusto gli fece rivoltare lo stomaco come un calzino. "Se solo non mi fossi lasciato manipolare dalle parole della dea."
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Caduto dall' Olimpo~ Jaywon ✿
FanficJongseong fa parte di una lunga successione divina che affonda le proprie radici in Afrodite stessa. Figlio di una nereide e pronipote di Eros (Cupido), dio dell' amore passionale. Egli è immortale e l'ultimo discendente prediletto della dea, la qu...