Una settimana

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Non posso ancora credere di essere qui. So che già è passata una settimana, ma ancora non riesco a crederci. Fortunatamente sono tutti come sembrano in TV. Forse Gaia non me la conta tanto giusta. Vuole essere amica di tutti ma, a volte, sembra che finga, però non saprei, la conosco ancora da troppo poco. E lo stesso vale per Angela e Nicholas. Sono molto simpatici ma a volte sono troppo scorbutici e credono di essere superiori agli altri, da tutti i punti di vista, o di essere gli unici a vivere momenti difficili, ma Sarah è molto legata a entrambi quindi gli do il beneficio del dubbio. L'unico che davvero non riesco a digerire è Holy. È troppo infantile per i miei gusti e non mi piace come si comporta con Sarah. Non capisco se a lui piaccia davvero o se sia solo un passatempo, ma per il tipo di persona che è lei, ci tiene sul serio e non vorrei vederla soffrire. Abbiamo legato davvero tanto, per essere passata solo una settimana, e mi sento molto protettiva nei suoi confronti. "Hey" sento dire da una voce dietro di me. Parlando del diavolo. "Hey" dico io. "Che fai?" chiede mentre si siede di fronte a me sul mio letto. Io le sorrido e rispondo facendo spallucce "Mah niente di che. Stavo pensando che è già passata una settimana". "Capisco l'effetto. Il tempo qui si dilata e si restringe allo stesso tempo" dice lei. "Seneca perderebbe la testa qui dentro" dico provando a scherzare, rendendomi conto di quanto sia da nerd questa battuta. Lei, contro ogni aspettativa, ride e dice "Ad Hegel anche non sarebbe piaciuto così tanto. Li avrebbe messi molto in crisi". Questa risposta mi sorprende in positivo ed inizio a ridere forse più del dovuto. "Non faceva così ridere" dice lei alzando un sopracciglio e inclinando la testa di lato. "Scusa, è che pensavo di aver detto una cosa non divertente e invece tu hai ribattuto in maniera ancora più acculturata, e mi hai preso alla sprovvista". "Sono molto più intelligente di quello che sembro" dice forse un po' offesa dalla mia affermazione. "Bella, simpatica, intelligente e con talento. Poi dicono che Madre Natura non ha preferiti" dico e la vedo arrossire ed abbassare la testa per nascondersi, ma fallisce miseramente ed io rido. Ho notato che si imbarazza facilmente e adoro essere la causa del suo colorito rossiccio. Lei prende un cuscino e mi colpisce. Io la guardo seria e mi alzo per prendere il suo cuscino. "No dai, era in risposta a quello che hai detto non vale" dice lei alzandosi dal letto e stringendo il mio cuscino a se. "Mi dispiace ma le regole sono regole. Occhio per occhio, dent-" mi interrompe con un cuscino sulla faccia. "Parli sempre così tanto nelle lotte con i cuscini?" dice con il suo sorrisetto. "E guerra sia". Detto questo iniziamo un scontro all'ultimo sangue. Penso di non aver mai riso così tanto. Essendo più forte di Sarah riesco a farla cascare sul suo letto e a strapparle il cuscino. "Allora chi ha vinto?" dico io guardandola dall'alto con entrambi i cuscini tra le braccia. "Uff non valeee" dice lei incrociando le braccia e facendo il broncio mentre riprende fiato. "Sono troppo forte ammettilo" dico con il sorrisetto. La vedo provare a nascondere un sorriso, fallendo miseramente e dice "Non lo ammetterò mai". "Non dovresti sfidarmi hai visto come va a finire" dico e a lei questo si solleva sulle braccia e con un sguardo di sfida che scatena molte reazioni in me, dice "Mai". A questo istintivamente inizio a farle il solletico sulla pancia lasciata scoperta dal top che indossa sotto la felpa. Lei inizia a ridere e a scalciare. "Basta basta, Ilaaa" dice tra le risate. Io mi fermo e le chiedo "Come sono io?". Lei mi guarda fingendosi arrabbiata e mi dice "Troppo forte" aggiungendo un alzata di occhi al cielo. "Mica ci voleva tanto" dico alzandomi e riprendendo fiato. Mi siedo sul mio letto e lei sul suo. "Sono molto contenta" dico guardandola mentre ride. E lei fa una faccia confusa. "Che siamo finite in stanza insieme" chiarisco. "Anche io. Di solito non sono molto brava a fare amicizia quindi forse non avremmo legato poi chissà quanto se fossimo state in stanze diverse" dice lei sorridendo imbarazzata. "Considerando come mi hai accolto non l'avrei mai detto. Ti vedo un po' più in disparte a volte, ma ho pensato fosse perché sei timida, non perché trovassi difficoltà nel rapportarti con gli altri" dico io realmente sconvolta dalla sua affermazione. Lei fa spallucce, evitando il mio sguardo. "E perché senti di non riuscire a fare amicizia?" chiedo stranita. Lei mi guarda e vedo la sua faccia contorcersi leggermente e mi sembra di sentire le rotelle nel suo cervello girare. Riconoscerei quello sguardo ovunque, perché è anche il mio. Ha lo sguardo di chi sta pensando attentamente a cosa rispondere. Pondera se io sia una persona giusta con cui aprirsi oppure no. Mentre sto per dirle che non deve avere paura che io la giudichi, Stella entra in stanza giù di morale e io e Sarah, che è la sua amica più stretta lì dentro, la consoliamo. Poco dopo altri ragazzi entrano in stanza e finiamo per raccontarci altro delle nostre vite. Ora noto che Sarah dice sempre poco su di sé, sembra molto riservata ma quando siamo da sole è come se vedessi un altro lato di lei, meno filtrato. 

Arriva sera, e io ho ancora in testa l'immagine di Sarah. Ho avuto la sensazione che avesse qualcosa di dire. Ho visto nei suoi occhi il desiderio di aprirsi e la paura di farlo e vorrei solo farle capire che non deve temere di essere fragile con me. Per questo, dopo cena, quando ci troviamo tutti fuori a parlare, cerco di escogitare un piano per riuscire a stare da sole per un po'. Fortunatamente, sembra essere la serata degli zombie. Tutti hanno sonno e si recano nella camere molto prima del solito. Alla fine restiamo io, Sarah, Valentina e Matteo. Valentina mi è molto simpatica, abbiamo già stretto un bellissimo legame e, avendo caratteri simili, sappiamo anche leggerci bene. Infatti io e Sarah siamo abbastanza convinte che a lei piaccia Matteo e che l'interesse sia ricambiato. Così, sedute sulla panchina, ci parliamo nell'orecchio di loro due e ridiamo. Vale, capendo che questo era il mio modo per farla andare via, decide di darci la buonanotte, non prima di avermi fulminata con lo sguardo, e, ovviamente, anche Matteo se ne va. Ormai rimaste sole, iniziamo a parlare un po' dei nostri progetti della settimana e dei pezzi che porteremo domani in puntata. Iniziamo a parlare e tutti i nostri discorsi si susseguono l'un l'altro senza fatica. Si fa sempre più tardi ma a nessuna delle due sembra interessare, ci perdiamo in racconti vari e la notte inizia a scorrere. Verso le due, Sarah da un'occhiata all'orologio, mi guarda e mi chiede "Vuoi andare dentro?". 

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